Diario di bordo da Brescia: Day 1

Ymer
di Luca Fiorino (@LucaFiorino24)

“Oggi ci sarà da divertirsi”. Il mio primo pensiero mattutino non appena spalanco gli occhi, sbadiglio e mi stiracchio con l’eleganza di un bradipo spossato è questo. Ah, vi anticipo che oggi tra le tante cose parleremo di animali. No, tranquilli non sono ubriaco. Sto scrivendo questo diario di bordo senza aver toccato una goccia di alcol, lo giuro. Ah ecco, parleremo anche di uno strano modo di classificare acqua e caffè. Ok, è notte fonda e forse è il caso che mi dia una regolata e vi racconti tutto per filo e per segno.

Ore 6:00 del mattino. Porto sulla mia personalissima tabella di marcia, ponderata con minuzia ieri notte tra un sorso di nocino e un altro di meloncello, un anticipo disumano. Sì, stavolta ero ubriaco. Preparo la mia solita colazione a base di latte bianco e gocciole rigorosamente Pavesi e sottolineo tre volte il rigorosamente. ‘Sti cavoli della pubblicità, dopo tanti anni in cui godo letteralmente nell’inzuppare questo dannato biscotto mi sembra pur giusto rendergli merito. Le antiche tradizioni vanno sempre rispettate, no? Se in questo momento state pensando a banali doppi sensi sappiate che i primi ad essere maliziosi siete voi. Ma proviamo a tornare seri.

Mi lavo il corpo, i denti, i capelli (tra pochi mesi lo shampoo sarà solo un dolce ricordo), mi vesto e prendo il caffè in 20 minuti netti. Fantozzi sarebbe orgoglioso di me. Maniglia del trolley nella mano sinistra e un biglietto per Brescia nell’altra, ma soprattutto un’adrenalina in corpo incredibile ed un’emozione dentro di me enorme pensando a quegli amici, prima che colleghi, che di lì a poche ore incontrerò. Ma che ci va a fare un terrone acquisito in terra lombarda? Mi attende il “Trofeo Città di Brescia”, torneo Challenger che si preannuncia, almeno sulla carta, piuttosto interessante. L’entry list è di tutto rispetto: Berankis, Youzhny, Roger Vasellin, Ymer. Ecco, fate finta che non abbiate letto nulla. Tra cancellazioni last minute, ritiri e sconfitte inaspettate questi nomi sono già out dalla manifestazione. Altro che lucky loser, qui parliamo proprio di “culo”. Si può dire a quest’ora no? Francesco Borgo alla tenera età di 30 anni fa la sua prima apparizione in un challenger nonostante non sia giunto neanche al terzo turno di quali. Subentra, per sua e anche nostra gioia, a Roger Vasselin. Ma gli altri tennisti in teoria meglio posizionati di lui che fine hanno fatto? Ymer, primo lucky loser è stato ripescato al posto di Eremin, Kuzmanov ha rimpiazzato uno sfinito Berankis reduce dall’ottimo torneo di Ortisei, mentre Galovic e Marti già avevano lasciato la “Leonessa d’Italia”. Ma procediamo per gradi e soprattutto niente paura, il torneo resta di ottimo livello.

Arrivo alla stazione di Roma Termini dopo un tribolato viaggio in treno regionale in compagnia di 37 persone in 5 mq e, una volta incontrato il Nize, mi bevo in sua compagnia il secondo caffè normale della giornata. “Il treno è in arrivo sul binario 6, allontanarsi dalla linea gialla”. Il tempo di due chiacchiere e sono già le ore 9:15, il diretto per Brescia è in partenza. Il viaggio col Direttore è piacevole (non potrei dire diversamente per ovvie ragioni lavorative), i minuti passano in fretta e in men che non si dica già siamo giunti a destinazione. Ad aspettarci c’è il collega Michele Galoppini con la sua auto posteggiata dinanzi alla stazione, pronto a “traghettarci” verso un centro commerciale dove ad attenderci ci sarà anche Giulio Gasparin. Andiamo da Old Wild West (oggi mi va di fare pubblicità gratuita), ordiniamo quattro panini con hamburger, contorni vari e dell’acqua liscia. Liscia? A quanto pare si usa dire solo a Roma, bisogna dire naturale. Ah vabbé, sarò strano io che pensavo che anche quella gasata potesse essere naturale. Arriva il momento dei caffè normali. In realtà qui vengono chiamati lisci. Ho una gran confusione in testa, non so se ho bevuto acqua, caffè o altro tipo di bevande. Terminiamo il nostro pasto e ci appropinquiamo all’hotel. Dopo una buona mezz’ora ad aspettare che arrivasse la receptionist e che io mi ricordassi il pin della carta di credito, prendiamo visione delle stanze, posiamo la roba e siamo finalmente pronti per fare il nostro dovere. Il centro sportivo San Filippo ci aspetta.

uioUna volta ottenuti i nostri pass nella cui foto ricordo vagamente un Stan Wawrinka sbronzo ed al termine della sagra del raviolo di Contignano, siamo sul campo centrale. È in corso il match tra Elias Ymer e Salvatore Caruso con il siciliano avanti 4-2 nel tie-break del secondo parziale. Salvo conquista il tie-break e approfittiamo della pausa per prender posto nella nostra postazione ed iniziare a lavorare. Nel frattempo Stefano Berlincioni è finalmente tra noi ed ho il piacere di conoscerlo e di scambiarci due chiacchiere. È opinione comune che i campi sembrino decisamente rapidi ad una prima occhiata questo non può che farmi contento visto e considerato che sono da sempre abituato alla terra battuta. A bordo campo noto un enorme rinoceronte con un numero sulla pancia. Cosa sarà mai? Un signore ci consegna un foglio con la spiegazione (direi alquanto discutibile) della scultura. Ricordate il momento dell’acqua e del caffè di prima? Se possibile sono ancora più in confusione. Nel terzo set Caruso opera un break chirurgico senza di fatto mai soffrire al servizio e porta a casa un match tutt’altro che scontato. A seguire scenderanno in campo Dudi Sela e Igor Sijsling opposti al duo formato da Sergiy Stakhovsky e Lukas Dlouhy, assente da tornei internazionali sia in singolo che in doppio da più di un anno. Con il ceco in campo ora i rinoceronti mi sembrano due, il numero sulla pancia mi aiuta a capire quale sia quello finto e quale quello reale. Scherzi a parte, davvero impressionante la quantità di kg acquisita da Lukas negli ultimi mesi, è quasi irriconoscibile. Dlouhy non mette più una palla in campo ed il match sembra essere ben indirizzato in favore della coppia avversaria. L’ucraino sprona il compagno che, memore delle due prove dello Slam vinte, tira fuori il carattere. L’incontro si concluderà in favore della coppia ucraino-ceca col punteggio di 2-6 6-3 10-4 in 49 minuti. Sì avete capito bene, le condizioni di gioco sono davvero veloci.

RinoceronteTra un po’ di lavoro ed una battuta, arrivano le 17:30, orario d’inizio dell’incontro del giorno tra Andrea Arnaboldi e Mikhail Youzhny. Il russo già dal riscaldamento pare piuttosto svogliato, le impressioni e le sensazioni sono tutt’altro che positive. Come non detto. L’allievo di Boris Sobkin dopo appena 6 giochi è costretto al ritiro, ufficialmente per problemi alla schiena. Buon per il nostro “Leone Canturino” che poco dopo si presterà ai microfoni del nostro Direttore. Nel frattempo io e miei due colleghi proviamo a chiedere informazioni sul russo, in modo da potergli strappare un’intervista. Dopo un po’ di attesa scopriamo che non appena persa la partita, “Misha” abbia deciso di abbandonare subito l’impianto anche perché munito di mezzo proprio. Il russo aveva la sua macchina a Brescia? Strano ma vero. Sul campo 1 intanto Lorenzo Sonego prova ad opporsi alla forza brutale dei colpi di Norbert Gombos ma la differenza tra i due è lapalissiana e il maggior tasso tecnico esce subito fuori: 6-2 6-2 il risultato in favore dello slovacco sul pur bravo azzurro. L’incontro sul centrale è pronto ad iniziare. Intanto curo la pagina Facebook del sito e scrivo il mio primo articolo di Brescia su “Rino”. A tutto avrei pensato alla vigilia, tranne che scrivere il primo pezzo su una scultura di un animale posta affianco al campo centrale.

Il match tra Dustin Brown e Gianluca Mager è difficile da raccontare a parole, sarebbe tutto più chiaro se si vedesse dal vivo. L’italiano realizza ben 3 ace di fila nel game d’apertura ed è assoluto protagonista di uno scambio di una bellezza indescrivibile con tweener, lob e colpi bruti da fondo campo. Il punto purtroppo verrà vinto dal tedesco di origini giamaicane che serve davvero in maniera impressionante variando in continuazione servizi slice a quelli piatti. A fare la differenza sarà giusto un break, quanto basterà a Dustin per assicurarsi il set. Quando ci si aspetta un calo di Mager, l’italiano sorprende tutti e conquista meritatamente il secondo parziale al tie break. Diego Nargiso approva soddisfatto dall’angolo. Nel terzo set però a prevalere è l’esperienza di Brown, abile a giocare meglio i punti decisivi e ad essere ingiocabile al servizio: 6-4 6-7(3) 6-3 il punteggio in favore del tedesco che mette a referto ben 26 ace. Ottima prestazione di Mager, che può uscire soddisfatto dal campo sia per la prestazione offerta che per l’atteggiamento tattico adottato per gran parte dell’incontro. È invece una passeggiata di salute il match serale conclusivo di Luca Vanni, bravo a sbarazzarsi di Jozef Kovalik senza concedere neanche una palla break. Una partita mai messa in discussione, con “Lucone” parso caldo al servizio e piuttosto ben centrato coi colpi di sbarramento da fondo campo.

La prima giornata di grande tennis a Brescia è finita, possiamo andare a cenare. L’idea è di andare in una pizzeria che, secondo quanto scritto su internet, è aperta 24h su 24. Sempre, tranne oggi a quanto pare. Meno male che il buon Galoppini conosce uno splendido indiano a 50 metri. Ci abbuffiamo come se non mangiassimo da settimane e, tra un discorso tecnico, uno di apprezzamento sul fondoschiena di Naomi Broady e uno più incentrato su una nuova formula del ranking, termina la nostra serata. Io e il Nize veniamo riaccompagnati in hotel da Giulio e Michele. È tardi, siamo stanchi ma dobbiamo concludere ancora il nostro lavoro. Ed è così che sono appena scoccate le 3:00 ed io concludo questo primo mio diario da Brescia con un occhio aperto e l’altro semichiuso.

Buonanotte amici, l’appuntamento è a domani per una nuova giornata di grande tennis da Brescia!

 
 

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