Gensse, il tennista “in vendita”


di Sergio Pastena
La storia è simile a quella di tanti altri tennisti: sei un giovane promettente, cominci ad avventurarti nei tornei Futures, a un certo punto ti blocchi, il tuo best ranking non sfonda il muro della trecentesima posizione e anche i Challenger rimangono un sogno. Già… ma Augustin Gensse ha una storia diversa dagli altri: innanzi tutto, mentre la maggior parte degli atleti fatica a carburare quando sale la difficoltà, lui è uno che parte bene. Proprio così, questo francese classe 1983 ha sempre vinto all’esordio a tutti i livelli: Futures, Challenger e Atp, e non è cosa da poco. Inoltre la sua storia è di quelle speciali, se consideriamo che a un certo punto, pur di continuare a vivere di tennis, ha persino provato a vendersi. No, non si prostituiva… seguiamo la sua storia e ci arriveremo.
Anno 2001: il giovane Augustin, da poco diciottenne, debutta nel circuito maggiore. Il palcoscenico è quello del Future di Mulhouse, l’avversario lo svizzero Scherrer: nemmeno troppo facile, considerando che l’elvetico otterrà un best ranking di 220 in singolo e 72 in doppio (con due finali Atp). Gensse vince in due set ed entra nel ranking Atp: lo elimina al turno successivo il francese Drame, al torneo successivo lo fa fuori subito un giovanissimo Starace e quindi resta fermo un anno. Torna a fine 2002: rimedia altre cinque sconfitte di fila prima di tornare alla vittoria a Frascati, indovinate un po’ contro chi? Esatto, il povero Scherrer. Batte anche Stoppini e si ferma ai quarti, ottenendo il primo risultato significativo della sua carriera.
Rimedia un altro paio di vittorie e, a settembre del 2003, entra nei 1000 ed ottiene una wild card per il Challenger di St.Jean de Luz. Al primo turno gli capita Massimo Dell’Acqua, all’epoca numero 169: Gensse lo supera al termine di tre set molto combattuti, per poi perdere dall’australiano Baccanello. Rampa di lancio? Macché, come abbiamo detto Gensse comincia bene, ma i suoi risultati non sono costanti: il primo acuto arriva nel 2004, nel Future libanese di Jounieh (finale persa da Mergea). Il 2005 lo vede ancora impantanato nei Futures con una classifica che non è mai andata al di là della posizione 541, per la prima vittoria bisognerà aspettare l’agosto di quell’anno. Gensse si aggiudica il Future di Xativa superando in finale lo spagnolo Sanchez-de Luna. Colleziona un altro paio di finali, nel 2006 vince il secondo torneo ad Hammamet (finale contro Chaki), altre due finali perse e poi fa il tris a Gandia, in Spagna, dove si aggiudica anche il torneo di doppio. Il ranking dice 378 e Gensse è in fiducia, il salto nel mondo dei Challenger sembra imminente.
In realtà nei mesi successivi il francese ottiene risultati altalenanti e nell’aprile del 2007 cosa fa? Pensa bene di iscriversi alle qualificazioni del torneo Atp di Valencia. Verrebbe da sorridere, non fosse altro che il francese batte in fila Marse-Vidrin, Fraile e Mackin qualificandosi. Il sorteggio è benevolo, gli capita l’inglese Ward e Gensse bagna il suo debutto nel circuito maggiore con una vittoria. Non contento, nel secondo turno mette a dura prova la resistenza di Navarro. Sull’onda dell’entusiasmo Augustin ottiene qualche altro risultato a livello Future e raggiunge la prima finale Challenger ad Alphen aan den Rijn, sfiorando la vittoria contro l’olandese Huta Galung ed entrando nei 300. Qui si chiude la prima parte della sua carriera.
Il 2008 e il 2009 sono anni bui: Gensse compie 25 anni, comincia la seconda fase della sua vita tennistica e lui a livello Challenger proprio non riesce a sfondare. Passa qualche turno, ma niente di più, il ranking peggiora e torna prima a disputare le qualificazioni e poi i Futures. Alla fine del 2009, nonostante una qualificazione sfiorata a Lione, la classifica piange: numero 589 a 27 anni suonati, roba da ritirarsi. E’ qui che Gensse decide di “vendersi”. In quel periodo apre un sito, Tennis Angels, che propone agli utenti di acquistare “quote” dei giocatori a partire da 20 euro. Il meccanismo è semplice, si quantificano in 150.000 € le spese di un giocatore per tre anni e si raccolgono le sottoscrizioni: chi aderisce ha subito uno sconto del 10% sull’acquisto di materiale sportivo e si assicura il 30% delle vincite del giocatore in proporzione alla quota versata. Inizialmente sono in “vendita” tre atleti francesi, due ragazzi e una ragazza (e quelli resteranno). Tra i tre Gensse è ovviamente il più attempato e in pochi scommettono su di lui, tanto che vanno via solo 4.400 dei 150.000 euro raccoglibili. Tennis Angels (che da mesi non aggiorna il sito) non gli ha cambiato la vita, insomma, ma è stato un segnale: Gensse aveva ancora voglia di mettersi in gioco e, laddove non sono arrivati gli investimenti degli appassionati, è arrivato lui con la sua volontà nonostante, come aveva dichiarato all’epoca, avesse soltanto “dai sei agli otto mesi di autonomia economica”.
A maggio del 2010 arriva la svolta, giusto in tempo: Gensse nella sua campagna estiva è un autentico ciclone, vince ben sette titoli Future per un bilancio di 43 vittorie e 3 sconfitte fino a settembre, poi con la semifinale al Challenger di Palermo arriva al numero 203, la sua migliore classifica. Chiude l’anno al 200, raggiunge le semifinali a Noumea e Marrakech, arriva al numero 179, best ranking che ritocca di recente al 178. Prova le qualificazioni al Roland Garros: supera agevolmente Ito, batte al termine di una dura battaglia Bautista-Agut e, nel turno decisivo, usufruisce del ritiro del turco Ilhan sul 6-4 4-0, conquistando il primo main draw a livello slam alla soglia dei 28 anni. Ci siano consentite due riflessioni. Innanzi tutto chi ha investito all’epoca su di lui non dovrebbe guadagnarci molto (tanto per dire, anche se uno ci avesse messo su 1.000 euro ne prenderebbe 45) ma starà incrociando le dita per lui. E poi… un avviso per il suo avversario al primo turno, il forte Wawrinka: caro Stanislas, in teoria dovrebbe essere una passeggiata per te, ma se sei superstizioso ti consigliamo una toccatina ai bassi fondali visti i precedenti “debutti” del tuo avversario…

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