Challenger: Nick Kyrgios l’erbivoro

Nick Kyrgios

di Piero Emmolo

Settimana intensa di appuntamenti per il challenger tour. Archiviata la sedicesima edizione del torneo di Caltanissetta, di cui vi abbiamo reso conto in separata sede, ben cinque le tappe in programma. Vittorie di Kyrgios, Rosol, Gonzalez, Dancevic e Kavcic.

NOTTINGHAM (64000€, GRASS) La seconda tappa nell’arco di due settimane sul verde del Nottinghamshire referta il terzo sigillo in stagione (e quarto in carriera) per il greco-malese Nick Kyrgios. Avversario del nativo di Canberra il fastest serve recordman Samuel Groth, sconfitto con un duplice tie break. Non poteva concludersi con punteggio diverso la tappa inglese, dopo che nel weekend ”on grass” ,in quel di Halle e al Queen’s, Federer e Dimitrov portavano a casa i rispettivi trofei con un en plein di tie break. Le caratteristiche di ottimi battitori dei due finalisti hanno poi facilitato l’ossequio di questa curiosissima cabala settimanale. Dopo il cipriota Baghdatis, campione in fase calante, gli organizzatori dell’AEGON Nottingham Challenger hanno potuto così incidere sull’albo d’oro il nome di un astro nascente del nostro sport. Curioso che l’aussie di passaporto abbia dovuto peregrinare sin dalle qualificazioni, vincendo ben sette match prima di aggiudicarsi il titolo. Per Nick best ranking di numero 145 ATP. In un breve inciso streaming, durante il match di primo turno con Bemelmans, s’è potuto notare il giocatore downunder toccarsi più volte il gomito infortunato due mesi fa. Solo un falso allarme, fortunatamente, che ha comunque fatto temere il peggio dopo una convalescenza forzosa di più d’un mese ad inizio anno. Curiosità delle curiosità del torneo è che il bombardiere australiano ha perso il torneo senza mai cedere il proprio turno di servizio. Buona affermazione per il britannico Kyle Edmund che, forte del recentissimo nuovo connubio tecnico con Gregory “Greg” Rusedski, ha estromesso il nipponico, prima testa di serie Go Soeda, in due rapidissimi set. Buon quarto di finale per l’interessantissimo prospetto serbo, classe 1992, Filip Krajinovic, liquidato dal tennista australiano solo al tie break del terzo set. Semifinale per ”Gattino” Mecir che, dopo la finale sul rosso di Ostrava di poche settimane fa, conferma la parziale crescita del 2014. Volge al termine la mini stagione challenger sull’erba, per dare opportunità ai giocatori senza classifica sufficiente, di tentare di approdare al main draw di Church Road per la via delle qualificazioni.

PRAGUE (32500€, RED CLAY) Sulla terra della capitale ceca, la spunta il lungagnone di casa Lukas Rosol. Il tennista di Brno ha preferito il challenger in patria piuttosto che quello di Nottingham, dove la superficie di gioco più rapida sarebbe stata sicuramente più congeniale alla tranche di stagione prossima e al suo proverbiale power tennis. Non va comunque sottaciuta la versatilità del giocatore ceco, che ha centrato l’unico suo titolo ATP sulla terra del Nastase-Tiriac Open di Bucarest. Finale tutta ceca, con Jiry Vesely che non è riuscito a bissare il titolo di Prostejov di sette giorni fa, soccombendo alle bordate della pertica destrorsa con il punteggio di 3-6 6-4 6-4. Ulteriore step migliorativo per il giovane ceco, che sempre più conferma di essere il capostipite della generazione tennistica ceca che verrà, mostrando una continuità di risultati degna di nota per un ventenne. Si attende una zampata anche nel circuito maggiore, dove, a ragion veduta, il giocatore di Pribam non ha ancora assestato il classico exploit da titolo di rotocalco tennistico. Per Rosol balzo di sei posizioni, valevole la piazza ATP numero cinquanta. Primi turni per i qualificati Marcora e Giannessi. Va a Matteo Viola il derby di primo turno contro l’ascolano SImone Vagnozzi, sconfitto con un eloquente 6-1 6-2. Degno di nota il quarto di finale del campano Lorenzo Giustino. Per il napoletano, dopo le ottime affermazioni contro “terrofaghi” come Checa Calvo e Menendez Maceiras, sconfitta con onore per mano del futuro vincitore del torneo.

BLOIS (35000€, RED CLAY) Nella tappa transalpina, torna alla vittoria l’albiceleste Maximo Gonzalez, che incamera un titolo challenger dopo il trionfo nella città di Santos dell’aprile scorso. Corsi e ricorsi tennistici hanno voluto che l’avversario in finale del sudamericano fosse nuovamente il lusitano Gastao Elias, liquidato con un perentorio 6-2 6-3. Interessanti i risultati del portoghese che fa registrare, malgrado il trend negativo nelle finali stagionali, miglioramenti di rilievo. Il movimento tennistico portoghese non può che auspicarsi che i progressi di Elias siano i prodromi di una definitiva esplosione, sulle orme della definitiva consacrazione, tennistica e di cognizione dei propri mezzi, di Joao Sousa nel 2013 in quel di Kuala Lumpur. Singolare il torneo dell’ (ex?)enfant prodige francese Gianni Mina. Accreditato di una wild card, il giocatore di origini guadalupensi s’e’issato fino alla semifinale, dove soltanto l’inarrestabile verve agonistica del vincitore del torneo ha spento le sue inaspettate velleità di spingersi così in fondo nel torneo di casa. Per il francese, la cui somiglianza fisica, solo con qualche pò di massa muscolare in meno, con Monfils è davvero incredibile, un piazzamento che sembrerebbe essere il viatico per una rinascita tennistica. Agonisticamente a mezzo servizio per quasi quattro anni, causa frequenti infortuni, il transalpino si allena adesso a Delray Beach, in Florida, dove sta pian piano ritrovando quelle sensazioni e quella fiducia che lo portarono ad approdare alla prima posizione in classifica nel circuito juniores. Buon risultato per l’altro fighter francese Laurent Tokoli, che dopo aver infiammato Bois de Boulogne, conquista lo scalpo della testa di serie numero due, Guido Andreozzi, prima di cedere al turno successivo. Exploit anche per un altro galletto, Mathieu Rodrigues. Già top 300 ma sprofondato oltre la cinquecentesima posizione, riesce ad approdare in semifinale, i cui 29 punti in palio gli valgono un balzo di ben 95 posizioni.

KOSICE (35000€, RED CLAY) Nella tappa slovacca ad imporsi è stato il canadese Frank Dancevic che, in una carriera spesso martoriata da troppi infortuni, a sorpresa fa suo l’ottavo sigillo nel challenger tour. Altra buona finale per il giocatore di casa Norbert Gombos, alla quarta finale challenger persa in altrettante disputate. A discapito del feeling non proprio eccelso con le finali, il tennista di Galanta vanta un repertorio tennistico con apprezzabili margini di miglioramento. Sembrerebbe che la fattura di Struff, che nel mentre ha posto fine al tabù, non prima però di aver perso otto finali, aleggi adesso sul giocatore slovacco. Per il giocatore del paese della foglia d’acero, vittoria con lo score finale di 6-3 2-6 6-3. Piazza numero 106 per Frank, che ammirevolmente si sta cimentando in un tennis ai livelli di qualche anno fa, quando era ospite fisso nella casta dei primi cento ATP. Altro risultato di rilievo per il talentino d’Oltralpe Lucas Pouille. Dopo la semifinale in quel di Bujac-Arad della scorsa settimana, altro piazzamento tra i primi quattro.

FERGANA (50000$, HARD) Nell’unica tappa settimanale sul cemento, a prevalere è stato lo sloveno Blaz Kavcic, al quale nel weekend trascorso potremmo riconoscere un certo diletto alla vittoria ”poco competitiva”. Il livello del challenger uzbeko, vuoi per motivi logistici, vuoi per la capillare diffusione geografica dei giocatori nella settimana, era davvero mediocre. Fatta esclusione per il buon Kudryatsev, finalista soccombente per 6-4 7-6, e il georgiano Nikoloz Basilashvili, neo vincitore della tappa uzbeka di Karshi, il seeding era di livello davvero medio basso. Più basso che medio. Tanti giocatori uzbeki nel main draw. Alcuni tramite le canoniche quattro wild card. Molti altri in qualità di alternates, per rimpiazzare le defezioni dell’ultimo minuto.

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