Lorenzi, continuità disarmante…


(Paolo Lorenzi – Foto Nizegorodcew)

di Guido Pietrosanti

Se il buongiorno si vede dal mattino, il primo torneo challenger della stagione disputato a Roma non lascia sperare niente di buono per i giocatori azzurri in vista dei prossimi Internazionali D’Italia. Infatti nel torneo disputato a Roma sui campi della Rai, nessun azzurro è riuscito a passare il primo turno in un tabellone di buon livello, dove comunque pochissimi azzurri avevano scelto di giocare. Chi invece non tradisce mai sono i giocatori spagnoli, nonostante ogni tanto si cerchi di intravedere aria di crisi (tennistica) anche in Spagna. Infatti, Roberto Bautista Agut, forse il meno atteso tra gli iberici in un challenger sulla terra, ha vinto il torneo battendo in finale il portoghese Rui Machado per 67 64 63. Per Bautista, che a 24 anni raggiunge il suo best ranking al numero 130, si tratta della prima vittoria in carriera in un torneo challenger mentre Machado si conferma perfettamente a suo agio a questi livelli, nonostante una prima parte di stagione leggermente al di sotto delle attese.

A Santos in Brasile, vittoria del ceco Ivo Minar che ha sconfitto in una finale tra outsider il brasiliano Ricardo Hocevar (251 atp), partito addirittura dalle qualificazioni e arresosi solamente a Minar per 46 6164. Interessanti le vittorie al primo turno di due ragazzi del 92, l’argentino Arguello (240 atp) e il bosniaco Damir Dzumhur (254) contro le teste di serie numero 1 e 2. Le due promesse non sono però riuscite a superare il secondo ostacolo, confermando le difficoltà per i più giovani a mantenere quella continuità di rendimento necessaria a raggiungere posizioni migliori in classifica atp. In Brasile erano presenti anche 4 azzurri in main draw, ma nessuno di loro è riuscito a superare il primo turno.

A risollevare il tennis italiano nel circuito challenger ci ha pensato Paolo Lorenzi nel torneo di Sarasota, negli Stati Uniti. Paolino è riuscito a raggiungere la finale per la quarta volta in questa stagione e purtroppo per la quarta volta si è dovuto arrendere proprio in finale. In Florida è stato l’ex top 20 Sam Querrey a fermarlo, vincendo la finale per 61 67 63. In precedenza Lorenzi era comunque riuscito a superare giocatori del calibro di James Blake (numero 73 ma ex numero 4 del mondo) e Wayne Odesnik, molto discusso per la sua squalifica per doping, ma pur sempre numero 112 del ranking atp. Paolo è ormai stabilmente nei primi 100 del ranking ed è anche il primo italiano per punti fatti nel 2012. Grazie a questa classifica, potrà confrontarsi con i migliori tennisti del circuito maggiore con continuità per almeno 2-3 mesi. Rispetto alla stagione 2010, quando riusci a giocare nel circuito maggiore per buona parte della stagione, il toscano ha maggiore esperienza e maggiore consapevolezza dei suoi mezzi ed è probabile che cominceranno a conoscerlo (e a temerlo) in tanti anche nei tornei maggiori del circuito atp.

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