Rafa, Nole… o Stan?

rafa stan

di Sergio Pastena

A Parigi non può sbagliare
A Parigi non può sbagliare

Nadal (1) – Haas (16)

Robby Ginepri è stato numero 15 al mondo dieci anni fa. Da un po’, però, mancava negli Slam e dopo essersi guadagnato una wild card per Parigi chissà se sperava di trovarne uno forte per la ribalta o uno debole per i punti. Difficilmente, però, si sarebbe augurato Nadal. Il maiorchino a sto giro non può lamentarsi, tra Thiem, Pospisil e Haas non sembrano esserci mine vaganti nella sua zona e il quarto di finale teorico contro David Ferrer non può e non deve spaventarlo. Lui, però, non è in versione bionica quest’anno: qualcuno potrebbe sorprenderlo? Chissà, di sicuro nella sua slot i principali candidati, con poche chance di successo, sono Nicolas Almagro e Federico Delbonis.

Dimitrov (11) – Ferrer (5)

Il quarto teorico contro Ferrer, dicevamo. Chissà se si farà, visto che da questo lato è capitato Grigor Dimitrov, un po’ l’uomo del momento assieme a Nishikori. Il bulgaro parte in una slot senza grandi nomi ma con fior di bombardieri all’interno: Karlovic, Haider-Maurer, Anderson, in buona sostanza potrebbe trascorrere i primi tre turni a giocare tie-break. Ferrer, invece, potrebbe trascorrerli a sentir parlare italiano: se batte Sijsling trova uno tra Bolelli e Arnaboldi, attesi da un derby, quindi il terzo turno in teoria vedrebbe Seppi, anche se l’altoatesino nel sorteggio è stato proprio sfortunato, pescando subito un Santiago Giraldo in formissima e subito dopo un Monaco ultimamente in ripresa.

Wawrinka (3) – Fognini (14)

Siamo onesti: nonostante gli Australian Open e Monte Carlo, in tanti avrebbero scelto il quarto di Wawrinka per Fognini. Resta da vedere come sta Fabio, ultimamente altalenante e che rischia di beccare al terzo turno Monfils (beh, visti i precedenti è Monfils che rischia probabilmente). Per il resto attenzioni del mondo focalizzate sullo svizzero: può davvero stupire ancora? Nel 2014 Stan the Man è arrivato fino ai quarti di finale, quindi avrà un bel po’ di punti da difendere, mentre sarà decisamente più sereno a Wimbledon dove nel 2013 ha perso subito. L’esordio non è bello: Guillermo Garcia-Lopez è un avversario antipatico per essere un primo turno di Slam. Vedremo.

Per Andy niente da perdere
Per Andy niente da perdere

Gasquet (12) – Murray (7)

Murray, Murray. A Parigi punti non ne difende e a Roma ha fatto vedere che c’è ancora, ma di sicuro lo scozzese deve fare in fretta: piove su di lui il cambialone di Wimbledon e le cambialine di Us Open, Canada e Cincinnati, praticamente il 60% dei punti in tre mesi. Quindi deve mettere fieno in cascina quando può farlo e il Roland Garros è il posto giusto. A patto che Gasquet non voglia prendersi rivincite. A patto che Golubev al primo turno non provi a sorprenderlo. A patto che Kohlschreiber e Verdasco non decidano che il loro momento è arrivato qui ed ora. A patto che gli outsider come Tomic e Berlocq non si sbattano troppo. E a patto che Murray, nonostante la terra, faccia il Murray.

Berdych (6) – Isner (10)

L’altra colonia dei bombardieri: dal mazzolatore ceco a Long John passando per il lungagnone De Schepper, il 15-30-40-game qui sarà spesso un must. In questa zona è finito il nostro Paolino Lorenzi, escluso per un posto dal main draw ma bravissimo a guadagnarsi il tabellone con le qualificazioni: Bautista-Agut non sarà facile da battere, però. Gli spagnoli schierano una discreta pattuglia di specialisti, visto che ci sono anche Robredo e Montanes, mentre i vari Devvarman, Ward e Mahut sembrano pesci fuor d’acqua. In generale il pronostico sembra ridursi a pochi favoriti contrassegnati dalla testa di serie, mentre a livello di outsider per vedere intrusi bisogna fare uno sforzo di fantasia.

Sotto traccia è pericoloso
Sotto traccia è pericoloso

Youzhny (15) – Federer (4)

Per la legge del contrappasso, qui ci troviamo nel girone della tecnica. Federer è il mastrodascia, uno Youzhny pimpante gli regge lo scudo e Stepanek e Gulbis completano la processione garantendo che qui ci si divertirà di più che al piano di sopra. Speriamo che ci sia un minimo di spazio per divertirsi anche per la nostra colonia dei veterani, con Potito Starace e Filippo Volandri: l’irpino ha subito Dmitry Tursunov e il livornese Sam Querrey. Avversari non proprio abbordabili, ma non proprio terraioli a differenza dei nostri: venisse fuori anche una sola sorpresa non ci lamenteremmo di certo. Gli interrogativi del mondo, tuttavia, sono i soliti e riguardano Federer: cosa farà stavolta?

Raonic (8) – Nishikori (9)

L’assenza di un Top-8 come Del Potro avvantaggia di solito il numero 9 al mondo, perché si trova nella certezza di non poter beccare Nadal o Djokovic agli ottavi. Il fortunato a questo giro è stato Raonic, ma sicuramente la gioia sarà stata strozzata dal fatto di aver pescato nel suo ottavo teorico il peggiore possibile degli avversari, Kei Nishikori. Al momento una sfida tra i due vedrebbe il giapponese favorito, ma è da vedere se ci si arriverà perché mentre il canadese ha una slot abbordabile dove i pericoli più grossi sono Vesely e Simon, Nishikori è malmessa tra Granollers, Dolgopolov e un esordio non proprio morbido contro Martin Klizan. Ma resta favorito.

Profumo di vetta
Profumo di vetta

Tsonga (13) – Djokovic (2)

Peggio di Nadal, probabilmente. RoboNole nella sua zona non becca avversari semplici e, a dispetto di una partenza senza grosse insidie contro Sousa, si prepara a dover affrontare Cilic e Tsonga sulla strada che porta verso i quarti di finale. Tutto da vedere, come sempre, visto che Janowicz ha fame di vittorie e la vecchia guardia rappresentata da Nieminen e, soprattutto, da Melzer vuole ancora stupire. In tutto questo ci permettiamo di segnalare un paio di curiosità. La prima è quella di Victor Estrella Burgos, che a quasi 34 anni è il primo dominicano ammesso a uno Slam. La seconda è quella di Miloslav Mecir: il figlio di “Gattone”, udite udite, si è qualificato per il main draw.

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