Per l’ultima volta nella settimana dell’ATP 500 di Pechino 2025, Jannik Sinner è intervenuto in conferenza stampa. Lo ha fatto dopo la vittoria ai danni di Learner Tien in finale, grazie alla quale si è laureato campione per la seconda volta nel torneo cinese. La prima domanda è stata proprio sul suo rapporto con Pechino e sul ringraziamento scritto sulla telecamera.
“Sento che il pubblico qui è sempre stato molto speciale per me, già un paio di anni fa. Quando vinci di nuovo un titolo dove avevi già vinto non può che essere un posto molto speciale. Un paio di anni fa è stato sicuramente un punto di svolta per la mia carriera e lo ricorderò per sempre. Tornare qui e vincere una seconda volta è molto bello. Il tifo è stato incredibile fin dal primo giorno e vedere uno stadio gremito per la finale è stato bello. Per questo ho scritto ‘grazie'”.
Nessun paragone con Djokovic e Nadal
Nonostante Sinner condivida con delle leggende come Novak Djokovic e Rafa Nadal il traguardo di aver vinto più di una volta il torneo di Pechino, l’azzurro non ha voluto fare paragoni: “Ovviamente è fantastico avere il mio nome accanto al loro. Allo stesso tempo, come dico sempre, ognuno è diverso e cerca di tracciare il proprio percorso.
Non so quante volte loro abbiano giocato qui, ma per me questo sarà sempre un torneo bellissimo, indipendentemente da cosa accadrà in futuro. È molto insolito arrivare in un posto per la prima volta e vincere subito. Mi è successo qui. Ora tre finali di fila in tre anni. Significa che adoro giocare a tennis qui, mi sento molto a mio agio“.
“Tornei obbligatori? Sì, ma alla fine si può sempre scegliere”
In virtù del ritiro di Carlos Alcaraz dall’imminente Masters 1000 di Shanghai, non poteva poi mancare una domanda sul calendario fitto e sulla possibilità di rinunciare a qualche appuntamento: “A un certo punto ho la sensazione che si debba saltare qualche torneo. Soprattutto se, come ha fatto Carlos in questa stagione, praticamente ogni volta che giochi arrivi almeno in finale. Dipende ovviamente dai risultati che ottieni, ma anche a me lo scorso anno è capitato di non giocare alcuni eventi.
Ormai i tornei si stanno anche allungando, come ad esempio i Masters 1000 che durano due settimane. Ognuno può pensarla come vuole. Per quanto mi riguarda, ho saltato un paio di tornei l’anno scorso perché penso che fosse la scelta giusta per il mio corpo e la mia mente. Anche quest’anno, ad esempio, non ho giocato in Canada. Pur essendo obbligatori, alla fine si può sempre scegliere. Io scelgo sempre o continuerò a farlo per il mio meglio“.
La stanchezza di fine stagione
Sinner ha rivelato che conserva i trofei nella casa dei suoi genitori (“Il mio appartamento è piuttosto piccolo, quindi non c’è molto spazio“). In seguito, ha parlato delle difficoltà di arrivare freschi a fine stagione: “L’anno scorso abbiamo gestito le energie molto bene e sono riuscito a giocare alla grande a fine stagione per via di alcune scelte fatte in precedenza, non giocando un paio di tornei – ha spiegato, probabilmente facendo riferimento al Masters 1000 di Parigi – Non sto dicendo che questa sia la scelta giusta o meno, ma provo sempre a capire la cosa migliore da fare. A 23-24 anni non è facile perché sei ancora giovane, perciò a volte devi lasciarti guidare dalle persone intorno a te“.
Obiettivo giocare il miglior tennis e divertirsi
A Sinner è stato chiesto ancora di Novak Djokovic e della possibilità di eguagliare i suoi sei titoli a Pechino, ma l’azzurro ha ribadito di pensare a sé stesso: “Sono solo un normale ventiquattrenne che cerca di giocare il miglior tennis possibile. So di aver vinto alcuni grandi titoli nella mia giovane carriera, ma vediamo quanto a lungo riuscirò a farlo. Djokovic fa parte di un’altra categoria considerando tutto quello che ha ottenuto in carriera. Quello che lui, Rafa e Roger hanno fatto per oltre 15 anni è stato incredibile. Non voglio fare paragoni. Sono qui per giocare e per divertirmi. Per il momento sono molto felice di poter dire di aver vinto qui due volte, poi vedremo in futuro“.
Infine, sulla possibilità di tornare numero 1: “Gli scenari li conosco, ma non guardo la classifica. Ora voglio godermi questi giorni. Poi proverò a fare bene a Shanghai, mi allenerò per la prima volta venerdì“.