L’ATP Challenger di Islamabad (23–30 novembre 2025, 50.000 dollari di montepremi) doveva essere la festa del tennis pakistano. Il presidente della Federazione, l’ex giocatore Aisam-ul-Haq Qureshi, lo aveva definito «un sogno realizzato», paragonandone il valore a «un torneo ICC nel cricket». Un traguardo storico: per la prima volta l’ATP approda in Pakistan dopo anni di trattative, ambizioni e lavoro incessante della PTF, che — come racconta Aisam — ha operato “giorno e notte” per garantire uno standard impeccabile.
Il torneo, nelle intenzioni, doveva offrire ai giovani pakistani un’occasione irripetibile: allenarsi con veri professionisti, imparare disciplina e mentalità internazionale, persino conquistare punti ATP. E, allo stesso tempo, mostrare al mondo un Pakistan accogliente, capace di ospitare con calore e professionalità giocatori stranieri alla loro prima esperienza nel Paese. Una visione ampia, che guarda al 2026 con piani per nuovi Challenger, ITF Futures e sette tornei Junior già approvati.
Ma il debutto è stato tutt’altro che tranquillo. Islamabad è finita al centro delle polemiche ancora prima del via: qualificazioni cancellate per mancanza di iscritti e un tabellone principale con appena 18 giocatori su 32. Una fotografia surreale per un torneo del circuito, con almeno sette alternates e sette wild card da inserire. In molti hanno parlato di “regali di Natale” in forma di punti ATP: un main draw accessibile come mai, complice il calendario congestionato e la presenza di altri sei Challenger in contemporanea.
Un evento nato per creare opportunità che, almeno inizialmente, ha rischiato di trasformarsi in un passaggio a punti facili. Solo nelle ultime ore la situazione si è parzialmente normalizzata, con soli due bye assegnati al secondo turno nel tabellone principale, ma solo quattro atleti presenti nelle qualificazioni, tutti pakistani e tutti entrati nel tabellone tramite un invito.
Intanto, un azzurro sarà al via: Leonardo Borrelli (n. 2101 ATP), che ha già superato il primo turno battendo l’australiano Lawrence Bataljin (n. 1506 ATP) per 7-6, 6-1.
Il sogno di Aisam resta vivo — ma Islamabad 2025 sarà ricordato come uno dei Challenger più chiacchierati dell’anno.