Challenger Savannah 2019, Lorenzi battuto in finale da Coria

Rimane fermo a quota 21 titoli nel circuito cadetto l’azzurro Paolo Lorenzi, battuto nell’atto conclusivo del Challenger Savannah 2019 da Federico Coria, attuale 266 del ranking mondiale e fratello minore del più blasonato Guillermo, con lo score di 6-3 4-6 6-2. Una partita difficile contro un avversario ostico ed in grande fiducia per Paolo, che può comunque ritenersi soddisfatto della settimana intrapresa in vista dei prossimi impegni.

La partita si fa subito in salita per il 37enne capitolino, irritato nelle primissime fasi del match anche dalla pioggia che l’arbitro non ha ritenuto essere elemento disturbante ai fini del proseguo della partita; d’altro canto Coria è apparso subito in palla e con il focus giusto, l’argentino ha cercato da subito di far muovere il suo avversario prendendo in mano le redini dello scambio. Un tennis insolito quello del nativo di Rosario, che non dispone di colpi risolutivi ma che tatticamente appare sempre molto centrato; uno stile di gioco che sembra infastidire e non poco il tennista italiano, che in pochi minuti è costretto a rimontare un passivo di 4-0. Lorenzi riesce a recuperare uno dei due break di svantaggio, ma finisce per vanificare il disperato tentativo di rimonta quando, nel sesto game del primo parziale, con qualche gratuito di troppo dalla parte del rovescio si concede nuovamente al suo avversario. Nonostante un primo parziale al di sotto delle proprie possibilità, l’azzurro riesce a rimanere vicino all’argentino, che però avanti 5-3 si dimostra freddo nel portare a casa il primo set.

Più equilibrio nel secondo parziale, entrambi i giocatori ora giocano meglio nei propri turni di battuta prendendo in mano le redini dello scambio con i colpi immediatamente successivi al servizio. Tante in particolare le discese a rete di un Lorenzi che sembra rigenerato rispetto al primo set, ora l’azzurro, spinto timidamente anche dal pubblico statunitense, si rende pericoloso rimanendo avanti nel punteggio e mettendo pressione sulle spalle di Coria. Sul 3-3, in una fase cruciale del set e del match, Lorenzi dopo aver perso il primo punto del suo turno di servizio è costretto a chiamare il fisioterapista per un problema al flessore della gamba sinistra. Dopo aver annullato due palle break nel suddetto game, Lorenzi riesce nel decimo game del set sopra 5-4 a procurarsi tre chances di break per portare a casa il secondo set: Coria salva le prime due, ma l’azzurro con un dritto inside-out che spolvera l’incrocio delle righe conquista il game, rimandando ogni verdetto al terzo e decisivo set.

Come spesso accade in queste occasioni, sono i dettagli a fare la differenza: dopo 4 game scivolati via on serve, due errori gratuiti da parte dell’azzurro e due rovesci vincenti da parte dell’argentino condannano Lorenzi ad inseguire, sotto di un break, anche nel terzo parziale. L’inerzia assume definitivamente connotati argentini, Coria, dopo aver sfruttato qualche défaillance di un esausto Lorenzi, è bravo a giostrare bene il punteggio e a condurre la partita fino al suo epilogo.

Archiviata la seppur amara 38esima finale in carriera nel circuito Challenger, il tennista azzurro ora dovrà fare ritorno in patria per disputare, da testa di serie numero 2, il Challenger Roma Garden Open 2019.

 

 

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