Habemus Bolelli !!!


di Sergio Pastena
Sia chiaro: nonostante il titolo, l’idea di quest’articolo non è di abbandonarsi a fin troppo facili trionfalismi che fanno più danni che altro. Una vittoria, per quanto prestigiosa possa essere, è solo una tappa verso la via del recupero. Tuttavia quello che ha fatto vedere oggi Simone Bolelli superando in tre set la testa di serie numero 14 Stanislas Wawrinka è decisamente degno di nota.
Lo svizzero al momento non è nelle strepitose condizioni di forma di inizio anno, ma resta un tennista fortissimo e molto pericoloso per chiunque non sia uno dei “tre tenori”: lo sa bene Andy Murray, che negli ultimi due precedenti ha sudato sette camicie a Wimbledon ed è stato eliminato negli Us Open dell’anno scorso. Simone, inoltre, pur avendo mostrato qualche segnale di ripresa, era da tanto, troppo tempo impantanato in una crisi cominciata nel 2009 con un filotto di 16 sconfitte consecutive che aveva fermato le sue ambizioni di classifica.
Eppure… eppure il Challenger di Roma 2 vinto, il turno passato al Roland Garros e la convincente prestazione contro Murray, qualcosa si intravedeva. Certo, ci ha messo anche lo zampino la fortuna, visto che per ben due volte Bolelli è stato ripescato come lucky loser ed ha avuto un primo turno abbordabile (Dancevic in Francia, Fischer qui), ma la prestazione di oggi dimostra che la buona sorte, quanto meno, è stata meritata. Speranze alla vigilia ce n’erano, ma erano poche, specie considerando che Bolelli non batteva un avversario così in alto in classifica da Wimbledon 2008, quando fece fuori Fernando Gonzalez in una partita memorabile.
La partita di oggi, tatticamente, è stata quella che ci si aspettava: Wawrinka insisteva a cercare lo scambio sulla diagonale sinistra per poi piazzare accelerazioni lungolinea col suo rovescio, che è uno dei migliori del circuito, Simone invece attaccava di diritto, spesso in avanzamento, venendo a rete più dell’avversario. Due i fattori che hanno fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte di Bolelli: innanzi tutto la sua sorprendente tenuta sulla diagonale di rovescio, sulla quale ovviamente ha fatto più punti lo svizzero ma senza mai riuscire a “sfondare”, cosa che riusciva a Simone sulla diagonale opposta; inoltre Bolelli è stato molto più freddo e concreto nei momenti importanti: 3 palle break su 15 convertite per Wawrinka, appena il 20% a fronte del 50% di Bolelli, che ha sfruttato quattro occasioni su otto. Il tennista di Budrio è stato bravo anche a non perdere la calma in due momenti delicati: quando Wawrinka gli ha recuperato un break di svantaggio sia nel secondo che nel terzo set. Nel primo caso ha tolto nuovamente il servizio allo svizzero, nel secondo è stato bravo ad arrivare al tie-break annullandogli tre set point per poi chiudere.
Questa vittoria permetterà a Simone di non risentire dell’uscita dei punti del Challenger di Torino e, in caso di ulteriori risultati positivi, di fare un bel salto in classifica che, in prospettiva, potrebbe essere fondamentale. Bolelli sa che i Challenger non sono il suo mondo e, spesso e volentieri, messo a confronto con avversari che per lui due anni fa erano “normali”, ha tirato fuori il meglio: è successo oggi, è successo a Wimbledon con Murray, è successo in Davis contro De Bakker, quando i telecronisti olandesi non si capacitavano del fatto che fosse fuori dai Top 100. Ora sotto con Gasquet: Simone non parte favorito, ma è in fiducia e ha il vantaggio di non avere niente da perdere.

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