Il Rovescio Lungolinea..

 

di Roberto Commentucci 

Ieri abbiamo assistito a due bellissimi incontri. La splendida vittoria di Francesca Schiavone sulla talentuosa mancina svizzera Patty Schnyder, nel secondo turno del Tier One di Zurigo, e la straordinaria battaglia degli ottavi di finale del Master Series di Madrid, vinta di misura da un enorme Nadal su un eccellente Murray. I due match, pur tra protagonisti così diversi, hanno avuto un tema tattico analogo, e mi offrono lo spunto per parlare dell’importanza fondamentale, nel tennis odierno, di un particolare colpo, il più difficile fra i fondamentali da fondo campo: il rovescio lungolinea.

Come si sa, il rovescio lungolinea ha molto più margine di errore di un colpo incrociato, perché basta poco per sbagliare direzione e tirare in corridoio, e perché la rete, ai lati, è circa 5 cm. più alta che non al centro.

Ma veniamo alle partite di oggi, come ho detto di simile svolgimento tattico. Patty e Rafa, infatti, entrambi mancini, giocano lo stesso schema fondamentale: martellamento del rovescio avversario con il dritto incrociato, profondo, alto, veloce e carico di top spin, fino ad aprirsi il campo e finire il punto con l’accelerazione ad uscire o con un’improvvisa palla corta.

Per un giocatore destro, l’unico antidoto contro tale tattica, è quello di giocare un rovescio lungolinea, per uscire subito dalla diagonale sinistra. Ma non è così facile: infatti, indirizzare un rovescio lungolinea di adeguata profondità e precisione su una rotazione mancina è sempre molto problematico, perché basta un attimo di ritardo nell’impatto, e lo spin del colpo avversario porta la palla in corridoio. Per questo, molti destri sono portati ad incrociare, e restano “imprigionati” nello scambio contro il dritto del giocatore mancino, fino a soccombere.
Invece Francesca oggi avrà giocato 200 rovesci lungolinea, limitando notevolmente il gioco della Schnyder, costretta ad adoperare quasi solo il rovescio bimane, e spesso portata sulla difensiva.
Lo stesso Murray, sfruttando la salda presa bimane, ha tentato in tutti i modi di sorprendere Nadal sul suo angolo destro, e molto spesso i suoi approcci lungolinea gli hanno portato il punto, e gli hanno consentito di fare partita alla pari per più di due ore anche se, alla fine della fiera, nei momenti importanti la superiore caratura agonistica e atletica ha portato Nadal alla vittoria.

Tuttavia, il rovescio lungolinea non è un’arma fondamentale solo contro i giocatori mancini, ma anche contro i destri. La tecnica moderna di esecuzione dei colpi, infatti, consente di imprimere la massima velocità alla palla eseguendo il dritto “a sventaglio”, dal centro del campo in fuori. Pertanto, ogni giocatore cerca di comandare lo scambio con il dritto spostandosi un po’ verso sinistra e indirizzando la palla sul rovescio dell’avversario. Anche in questo caso, il rovescio lungolinea è un’arma letale, che ci consente di “girare” l’inerzia dello scambio, di passare da una fase di difesa ad una di attacco. Molto spesso, infatti, l’avversario sarà stato costretto dal nostro lungolinea ad una affannosa rincorsa verso il suo angolo destro e, a quel punto, noi avremo solo l’imbarazzo della scelta: dritto a sventaglio nell’angolo aperto, o dritto lungolinea in contropiede.

La difficoltà, di nuovo, consiste nel riuscire a giocare un colpo così difficile contro una palla in genere molto pesante come il dritto anomalo del nostro avversario.

Chiudo con un consiglio ai lettori agonisti: da domani, alla fine dell’allenamento, dedicate 20 minuti ad allenare il lungolinea di rovescio: ne vale la pena…

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