Julieta Pareja, a Bogotà è nata una stella?

Bogotá, Colombia. Altura, vento, terra rossa. Un torneo WTA 250 che, sulla carta, avrebbe dovuto dire poco. E invece, da qualche giorno, dice Julieta Pareja. Sedici anni appena compiuti il 18 febbraio, partita dalle qualificazioni, approdata tra le migliori quattro. Un risultato storico: è la prima tennista nata nel 2009 a vincere un match nel main draw di un torneo WTA. Ma il punto non è solo cosa ha fatto, ma chi è.

Nata a Carlsbad, nel sud della California (dove si allena con coach Adam Peterson), Julieta cresce in una famiglia dove il tennis è di casa. I genitori, Pablo e Adriana, portano con sé le radici colombiane: Pablo, americano di prima generazione, è figlio di un immigrato colombiano, mentre Adriana è originaria di Bogotá. Le sorelle maggiori di Julieta, Raquel e Antonia, hanno tracciato il sentiero tennistico prima di lei: Raquel ha giocato per la UC Irvine, mentre Antonia è attualmente nel team della Purdue University, entrambe buone giocatrici a livello universitario.

Fin da piccola, Julieta osservava le sorelle giocare nei parchi pubblici di Carlsbad, assorbendo la passione per il gioco. Questa esposizione precoce ha influenzato il suo approccio al tennis, combinando l’ammirazione per le sorelle con l’ispirazione tratta da campioni come Rafael Nadal. Ma i suoi modelli non si fermano qui: tra i suoi riferimenti figurano anche Gustavo Kuerten, David Nalbandian e Guillermo Coria.

Oltre al tennis, Julieta (che da lunedì sarà numero 335 WTA) nutre un profondo legame con le sue origini colombiane. Ha una predilezione per la cucina tradizionale del suo paese, menzionando piatti come arepas, ajiaco, fritanga, empanadas e patacones. “Sempre avrò la Colombia nel mio cuore e sarò orgogliosa delle persone e del buon cuore che hanno. Le tradizioni culturali uniche e diverse della Colombia sono qualcosa che porterò sempre con me“, ha dichiarato in un’intervista del 2022 alla USTA (United States Tennis Association)

C’è qualcosa nel suo modo di stare in campo che la rende diversa. Colpisce forte, costruendosi il punto, senza fretta. Sembra sapere sempre quello che vuole fare, ha la faccia da teenager ma entra e gioca come se fosse lì da molto.

Pareja ha iniziato il suo percorso tra tornei juniores americani e sudamericani, costruendo una classifica ITF (under 18) che oggi la vede tra le prime venti al mondo. Ha vinto tornei importanti, come l’ITF J300 di Indian Wells a marzo 2025, e qualche mese prima aveva già alzato trofei in Colombia oltre alla Billie Jean King Cup juniores con gli Stati Uniti.

Il percorso è appena iniziato, ma alcuni segnali parlano chiaro. Ha vinto il suo primo titolo da professionista a 15 anni, all’ITF W15 di Rancho Santa Fe. Ha ricevuto una wild card per le qualificazioni dello US Open 2024 dove si è fatta notare, battendo giocatrici esperte come Kayla Day e Lucrezia Stefanini, fermandosi ad un passo dal main draw. E ora Bogotá, che non è un punto d’arrivo, ma un passaggio.

Qui, Julieta ha mostrato quanto sia cresciuta in questi anni. Dopo aver superato le qualificazioni, ha sconfitto la colombiana María José Sánchez Uribe con un netto 6-1, 6-1. Poi il successo su Patricia Maria Țig, e l’accesso ai quarti, dove ha battuto la francese Jeanjean per 7-6(5) 6-3: diventando così la più giovane semifinalista a livello WTA da Coco Gauff nel 2019.

Julieta Pareja non è ancora una certezza, ma il suo tennis parla chiaro. Il nome forse non dirà ancora molto, ma chi l’ha vista giocare difficilmente lo dimentica. Il tempo ci dirà fin dove potrà arrivare. Intanto, ha già cominciato a lasciare il segno.

Leggi anche: