Walter Trusendi, braccio da Serie A

Walter Trusendi
(Walter Trusendi – Foto Nizegorodcew)

Vi ripropongo qui di seguito un articolo che avevo scritto per il sito di Ubaldo Scanagatta su Walter Trusendi. Risale al maggio del 2008. Quale momento migliore per parlare di Walter, se non dopo la splendida vittoria nel 10.000$ di Bari (vittoria in finale 63 63 su Leonardo Azzaro)

di Alessandro Nizegorodcew

I tornei futures, per la maggior parte dei giocatori, rappresentano un momento di transizione dal tennis junior al circuito Pro; possono rappresentare il trampolino di lancio per giovani campioni o campo di allenamento per tennisti reduci da lunghi infortuni. Ci sono poi i giocatori che, non avendo particolare talento o voglia di allenarsi e faticare, non riescono a superare lo scoglio della “Serie C” del tennis. Esiste poi una quarta categoria di giocatori da futures: quelli che, nonostante l’ottimo tennis espresso, non riescono ad uscirne; non è semplice infatti fare il salto da futures a challenger, da serie c a serie b; non è semplice effettuare un primo salto di qualità. Tra questi giocatori ci sono talenti che non hanno la testa per esplodere, ed onesti “operai della racchetta” che di talento non hanno mai sentito parlare. Mi vorrei soffermare su un caso particolare, un giocatore che avrebbe il tennis per giocare, quantomeno, i tornei challenger: il suo nome è Walter Trusendi. Trusendi, classe 1985, l’ho visto giocare per la prima volta in questo inizio di stagione, al Ct Eur, ma me ne avevano parlato altri tennisti; circa 3 anni fa avevo chiesto a Riccardo Ghedin se ci fossero giocatori particolarmente talentuosi a livello futures, la risposta fu immediata: “Non sai come gioca Trusendi!”. Al Ct Eur, molto tempo dopo, ho capito e condiviso le parole del Ghedo, rimanendo stupefatto dal talento, dalla velocità di palla e dal grande potenziale che Walter stava dimostrando in quei giorni a Roma. Trusendi ha un rovescio ad una mano stupendo, con il quale può comandare lo scambio in diagonale, prima di acclelerare in lungolinea, lasciando di stucco l’avversario; anche il diritto è molto potente e a rete dimostra una buona mano. Vi chiederete allora: sarà il servizio il suo punto debole? Neanche per idea: prima e seconda sono di primissimo livello. Il problema di Trusendi è sostanzialmente quello di non capire di essere così forte. Walter, quando la partita si mette in battaglia, arretra, rema, non lascia più andare il braccio; detto in due parole, si blocca. Tanti i match, con avversari di vario livello, nei quali troviamo set vinti per 60 o 61 ed altri persi per 75 76. Walter però sembra crederci adesso, nonostante in questo 2008 i risultati non siano rilevanti. “Adesso ho la consapevolezza di quanto può essere determinante il mio tennis” – ci ha confidato. Walter, ad inizio anno, insieme a Matteo Marrai, si è recato in Cile e Colombia per fare esperienze all’estero ed aumentare il proprio livello di gioco; per uno che aveva giocato praticamente solo futures in Italia un bel salto di mentalità, ma l’importante sarà continuare a provarci. Troppi i tornei di serie c disputati, per un ragazzo che ha nel braccio la serie a. Walter Trusendi è numero 500 circa delle classifiche Atp. Forse si sbloccherà, forse no, ma il consiglio che vi posso dare è questo: se vi recate ad un torneo challenger o future e Walter è in campo, date un’occhiata, ne vale la pena..

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