Claudia Giovine: “Mi do ancora 2 anni: voglio arrivare agli Slam”


A sei mesi dalla partecipazione nel main draw degli Internazionali d’Italia, SpazioTennis ha voluto ricontattare la brindisina Claudia Giovine per ripercorrere insieme l’anno 2016, approfondire la sua personalità fuori dal campo e scoprire infine i suoi desideri ed ambizioni per il futuro. Grazie alla spontaneità e gentilezza di Claudia la telefonata ha preso subito dei toni amicali e colloquiali, trasformando così l’intervista in una chiacchierata intima e divertente.
Ciao Claudia, raccontaci un po’ la tua stagione soffermandoti sull’incredibile esperienza al Foro Italico
Ad inizio anno uno dei miei coach Fabio Gorietti mi ha detto ‘Claudia quest’anno vorrei che la tua classifica cambiasse e dobbiamo provare tutti modi affinché questo possa accadere, sappi che io ci credo’. Quest’anno ho infatti modificato molte cose, ad esempio la nutrizione e il tipo di allenamento fisico e mentale. Per fortuna fin da inizio anno ho ottenuto dei buoni risultati, a marzo ad Hammamet in Tunisia ho disputato degli ottimi tornei dove mi sentivo molto bene in campo. La mia partecipazione alle PreQuali è stato un caso, avevo deciso a priori di non giocarle perché mi sembravano piuttosto massacranti e proibitive. I miei coach Rambotti, Torre e Vazquez mi hanno convinto a partecipare all’Open a Terni, siccome si trova vicino a Foligno ed altri ragazzi dell’accademia giocavano il torneo… siamo andati via in gruppo e devo dire che ciò mi ha caricato positivamente ed allo stesso tempo mi ha dato una certa serenità. Con la finale di Terni mi sono qualificata e poi al Foro ho vissuto una settimana pazzesca esprimendo al meglio il mio tennis.
Parlando di cambiamenti, cosa hai modificato del tuo gioco?
Sto cercando di inserire delle variazioni nel mio gioco per adattarmi a seconda di chi ho davanti, così evito di sprecare troppe energie, il mio gioco essendo di spinta da fondo campo è infatti molto dispendioso a livello fisico. Mi sento una giocatrice più completa ora e pronta ad adattarmi a diverse situazioni.
Prima hai accennato anche ad un allenamento sul piano mentale, lavori con un professionista del settore? In generale, cosa pensi di questa nuova figura, ovvero quella del “mental coach”?
Sì, da diversi anni lavoro a Cagliari, che è come una seconda casa per me con un professionista Andrea Locci, con il quale ho instaurato un bellissimo rapporto. Il supporto che lui mi dà avviene soprattutto via telefono o skype; parlare con lui è per me stimolante, per questo motivo penso sia utile sfruttare i social network e le nuove tecnologie per lavorare… non è infatti sempre necessario vedersi di persona! Per la mia esperienza personale credo che l’aiuto di un mental coach sia davvero concreto e funzionale, ma dipende soprattutto dalla persona con cui lavori: l’incontro o il dialogo deve darmi tanto sotto il profilo umano e deve essere un momento di crescita personale. Si deve instaurare una sorta di sinergia tra le due persone.
Rimanendo al di fuori del campo da tennis, chi è Claudia? Cosa ti piacerebbe fare al termine della tua carriera tennistica?
Come direbbero gli americani sono una ragazza “open-minded”, ho infatti tanti interessi oltre al tennis, ad esempio mi piace curare le relazioni e sono molto affascinata dalla psiche umana, leggo tanti libri a riguardo. Mi do ancora due anni per raggiungere l’obiettivo che mi sono prefissata, che non è numerico ma consiste bensì nel voler partecipare negli slam. Dopo la mia carriera da tennista mi piacerebbe rimanere nell’ambito dello sport, lavorando magari come giornalista o telecronista.
Ultima domanda Claudia, quale sarà la tua programmazione per i prossimi mesi e su quali superficie svolgerai la preparazione invernale?
In questo periodo mi concentrerò prevalentemente la Serie A per Cagliari ed a fine novembre giocherò a Valencia un $25.000. Infine, probabilmente disputerò i $10.000 a Cordenons ed a Ortisei. Per quanto riguarda la preparazione invernale giocherò sia su veloce che su terra.

Leggi anche: