ESCLUSIVA – Fabio Colangelo: “Sinner è completo: fa tutto meglio degli altri”

Lapo Castrichella
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Mandatory Credit: Photo by Marco Canoniero/Shutterstock (15735055g) Jannik Sinner of Italy celebrates during the Round Robin singles match between Jannik Sinner of Italy and Felix Auger-Aliassime of Canada on Day two of the Nitto ATP World Tour Finals. Jannik Sinner vs Felix Auger-Aliassime, Inalpi Arena, Turin, Italy - 10 Nov 2025

“Jannik fa tutto molto bene: ha acquisito una sicurezza nei propri mezzi impressionante, e gli avversari lo percepiscono. Non ha buchi nel gioco, e quei pochi che aveva li ha migliorati. Ora è completo in tutto. Anche dal punto di vista mentale non ha cali, e gli altri giocatori lo sanno. Sta migliorando in situazioni dove prima faceva un po’ più fatica: tira forte da fondo, non perde campo, si muove molto bene, e ha sempre la scelta e la soluzione giusta per uscire dallo scambio. Usa più cambi di ritmo, più back, è meno prevedibile quando attacca. Sembrano cose banali, ma la verità è che lui lo fa meglio degli altri”.

Dagli occhi di un coach come Fabio Colangelo, che ha da poco interrotto la collaborazione con Lorenzo Sonego e con diversi giocatori nel corso della carriera, emergono le risposte alle domande che tutti si fanno: perché Sinner è così forte? Cosa lo contraddistingue? Cosa rende il suo gioco tatticamente e tecnicamente così dominante?

L’intervista completa a Fabio Colangelo è disponibile sul canale YouTube di Spazio Tennis.

“La cosa più impressionante è la decontrazione con cui colpisce: ha appoggi sempre stabili, il braccio è molto rilassato, ciò ti aiuta nei momenti di tensione, ma soprattutto ti permette di fare molta meno fatica. Nelle partite da tre o cinque set, dove puoi stare in campo tre o quattro ore, giocare con così poca fatica è un vantaggio enorme”.

Colangelo analizza anche quanto il movimento meccanico di Sinner sia naturale, e quanto questo influisca sulla solidità del suo tennis. Ma non solo: “Il fatto che è così veloce a imparare e ad affidarsi al suo team è una qualità enorme, che denota grande intelligenza. Ha voglia di imparare, si fida molto del suo staff, ed è rapidissimo a far proprie le migliorie che gli vengono proposte”.

Altro elemento chiave: ciò che pensano gli avversari.

Gli avversari lo sanno: questo ti porta molta più pressione nei game di servizio, perché sai che in risposta difficilmente farai break. Quando parte lo scambio è dura vincere il punto. A parte Alcaraz, che ne è consapevole, gli altri si sentono tutti inferiori, e questo toglie sicurezza”.
Nel finale, Colangelo affronta il tema molto discusso del possibile “terzo incomodo” nel duello Sinner-Alcaraz: “È un argomento importante. Tutto dipenderà dal lato fisico, ma credo che il giocatore che ha più caratteristiche tecniche per avvicinarsi a quel livello sia Jack Draper. Mi piace molto anche Fonseca, che è giovanissimo, è già nei primi 30 e ha margine e tempo per crescere. Sono curioso anche di Mensik, ma lì bisognerà vedere l’evoluzione fisica e mentale. Se dovessi fare un nome, però, quello che, se il fisico lo sostiene, può davvero provare a dare fastidio ai due mostri è Draper”.

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