Fabio Fognini: “Perlas ottimo coach”


(Fabio Fognini – Foto Nizegorodcew)

di Alessandro Nizegorodcew

Fabio Fognini ha raggiunto la prima finale della carriera a livello Atp dopo aver sconfitto l’ungherese Attila Balasz 63 61 a Bucarest. Il tennista ligure, che da lunedì rientrerà tra i primi 50 giocatori al mondo, è intervenuto in diretta durante la nostra trasmissione radiofonica Spazio Tennis su Radio Manà Manà Sport.

“Contro Balasz ho giocato un match molto solido” – ha spiegato Fognini – “Sapevo che non sarebbe stato facile perché il mio avversario aveva battuto giocatori importanti come Poto e Malisse. Non ho giocato il mio miglior tennis ma ho portata la partita a casa e disputerò quindi la mia prima finale Atp.”

Fabio ha quindi parlato del suo prossimo avversario Gilles Simon, contro il quale ha perso nei 3 scontri diretti. “Simon è un avversario molto ostico” – ha raccontato “Fogna” – “contro il quale non sono mai riuscito a vincere. E’ solido e ha un tennis piuttosto strano: sbaglia pochissimo, utilizza colpi molto piatti e serve bene. Io sono in fiducia e qui a Bucarest ho giocato e vinto match importanti, come quello contro Seppi nei quarti di finale. Con Andreas ci siamo davvero ammazzati…!!! Faceva un gran caldo e siamo stati in campo oltre 3 ore. Il terzo set è stato strano, prima è andato avanti lui, poi io, poi ancora lui 4-3 e servizio ma alla fine sono riuscito a spuntarla. Abbiamo espresso entrambi un ottimo tennis e il match si è decisa su pochissimi punti.”

Fognini si è quindi soffermato sui problemi fisici che lo hanno tormentato negli ultimi mesi. “Dopo le partite mi fa ancora male, ma il dottore mi ha detto che questo sarà normale ancora per 5-6 mesi. L’infortunio vero e proprio però è alle spalle per fortuna. Solo io e chi mi è stato vicino sa ciò che ho sofferto in questo periodo.”

Chiosa finale su coach Josè Perlas, allenatore di grandissima esperienza e qualità, che ha realmente iniziato a seguire Fabio solo da poche settimane. “Si è vero” – ha concluso Fabio – “con Josè ho cominciato a lavorare da poco. Anche la preparazione invernale non è andata come desideravamo a causa del problema al piede e non ho mai terminato un allenamento come avremmo voluto. Josè è un ottimo allenatore: so bene i risultati che ha ottenuto, portando giocatori al salto di qualità. Sta a me aprire bene le orecchie… Ora sono come un cagnolino… Tutte le cose che mi dice le prendo e cerco di farle in partita!”

 

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