Manuel Mazzella: “Prima l’uomo, poi l’atleta”

Manuel Mazzella
di Matteo Mosciatti

Gli Internazionali BNL d’Italia si avvicinano e l’elenco dei partecipanti alle PreQualificazioni è, oramai, quasi completo. In Sardegna ottiene il pass per il Foro Italico Manuel Mazzella, tennista mancino classe ’91, vincitore del Torneo Open BNL di Cagliari all’ASD Gruppo Tennis Generale Gastone Rossi.

Nato a Nuoro, Manuel negli ultimi anni si è allenato lontano da casa facendo parte, tra gli altri, del team di Diego Nargiso con base a Genova. Attualmente numero 1408 della classifica mondiale, è pronto a fare il suo esordio nel tempio del tennis italiano.

Ciao Manuel, tra circa due settimane farai il tuo debutto al Foro Italico: cosa provi quando ci pensi?
E’ un mix di curiosità ed entusiasmo, non vedo l’ora di arrivare per vedere com’è! Tutti mi dicono che è un’esperienza bellissima e ora sono pronto a viverla in prima persona. Ho passato al Foro giornate da spettatore e l’atmosfera è unica, l’ambiente fantastico, tutto bellissimo.

A 23 anni raggiungi uno dei traguardi più importanti della tua carriera, ma questa carriera come è nata? Parlaci del tuo tennis dagli inizi ad oggi.
Ho iniziato a giocare con mio padre nel suo circolo in Sardegna e sono rimasto lì fino a 18 anni, quando ho finito il liceo. A quel punto ho cominciato a fare esperienze fuori della mia terra: sono stato qualche mese a Perugia prima di trasferirmi a Foligno, sempre mantenendo come “base” il mio circolo, e l’anno scorso ho fatto sei mesi a Genova. In questa stagione ho iniziato una collaborazione in Svizzera con Gonzalo Vitale e forse per la prima volta sento di credere al 100% nel progetto. Negli ultimi anni ho avuto molti alti e bassi sino a pensare di smettere e se ancora ci sto provando è merito di mio padre che mi spinge sempre a dare il meglio e a non mollare mai. E’ un grande rompiscatole ma mi ha fatto crescere tanto in tutti i sensi.

Manuel Mazzella

Girando così tanto, quanto ti manca casa? E’ stata dura trasferirsi per la prima volta?
I trasferimenti non mi sono mai pesati più di tanto avendoli vissuti sempre con grande entusiasmo. Ovviamente a volte sento la nostalgia di casa e dell’aria del mio mare, per cui quando posso torno con piacere; poi però è sempre forte la voglia di partire per fare nuove esperienze.

Torniamo al presente: come è iniziato il tuo 2015? Sei soddisfatto dei risultati ottenuti sin’ora?
Sto giocando bene ma ho perso delle partite in cui ero in vantaggio, alcune addirittura con match point a favore. Sento che sono sulla strada giusta ma ancora mi manca qualcosina per fare un “salto” più in là. Lavoro soprattutto per trovare la continuità che mi manca.

Come gestirai la tua attività nei prossimi mesi? Futures ma anche Challenger e qualche Open?
Sicuramente giocherò i play-off di Serie C per il TC Margine Rosso di Quartu Sant’Elena. Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente, il Capitano e tutta la gente del club che mi supporta sempre, oltre ai miei compagni di squadra. Il resto della programmazione sarà incentrata sui Futures con qualche Open per “sponsorizzare” ulteriormente la mia attività.

Hai fissato obiettivi precisi dal punto di vista del Ranking?
Più che di Ranking direi che ho come obiettivo principale quello di migliorarmi come persona e successivamente come atleta. Credo che questo sport aiuti coloro che lo praticano a diventare uomini ancor prima che tennisti. Voglio provare a dare il mio meglio e per farlo ho bisogno di una tranquillità che in passato non ho avuto per diversi motivi e che invece adesso sento maggiormente. Penso che se uno dà il massimo deve ritenersi soddisfatto di se stesso, qualunque sia il “risultato finale”.

Tutte le finali che hai giocato a livello Futures sono arrivate in doppio: sarebbe un errore definirti “specialista” di questa disciplina? Mi concederai mai l’onore di scendere in campo al tuo fianco?
Il doppio mi è sempre piaciuto e lo interpreto bene anche grazie ai miei compagni. Non credo di potermi definire “specialista”, ma è evidente che ho ottenuto più risultati in quello rispetto al singolare. Per quanto riguarda il giocare un doppio assieme ti dico che se rispondi sempre tu sul 40 pari per me possiamo anche fare coppia fissa!

C’è un giocatore in particolare al quale ti ispiri?
Nonostante fossi piccolo quando giocava, uno dei miei giocatori preferiti è stato senza dubbio Marcelo Rios. Ho visto migliaia di video sul “Chino”, un fenomeno!

Concludiamo cambiando sport: da juventino come vedi la Vecchia Signora in questo finale di stagione?
Faccio fatica a parlare di tennis, figurati di calcio! Sono scaramantico e preferisco non fare pronostici sulla Juve; quello che ti posso dire è che mi piacerebbe che nel tennis ci fosse la stessa passione che si vede in alcuni stadi di calcio. L’Olimpico di Roma è forse il palcoscenico che più si avvicina all’atmosfera unica di cui parlo, per il resto il calcio ha tutto da imparare dal nostro sport!

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