Profili Winter Cup: Jack Draper

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(Nella foto a sinistra Jacob Fearnley, al centro Harry Wendelken, a destra Jack Draper accompagnati dal capitano Richard Plews)
di Luca Fiorino (@LucaFiorino24)

E’ stato in assoluto il giocatore che ha maggiormente impressionato nel corso di tutto il weekend a Correggio. Nella fase finale di Winter Cup ha vinto tutti e tre i match di singolare, battendo fra l’altro anche il numero uno del ranking europeo, Timofey Skatov. Stiamo parlando di Jack Draper, tennista mancino nato il 22 dicembre del 2001 e numero due della classifica europea. Il britannico proveniente dalla contea del Surrey, ha trascinato la Gran Bretagna sino al gradino più basso del podio seppur, a detta di molti, avrebbe meritato quanto meno la medaglia d’argento. La sua giovane carriera d’altronde parla chiaro: 92 match disputati di cui 68 vinti. Abbiamo intervistato Draper proprio in merito alla qualità di gioco espressa in questi giorni scoprendo che dietro ad un grande talento si nasconde un ragazzo con la testa sulle spalle ma allo stesso tempo ambizioso.

draper5Provengo dal Surrey, una contea dell’Inghilterra sud-orientale. Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 4 anni  poiché tutta la mia famiglia praticava ed amava questo sport. Mia madre allena, mentre mio fratello, Ben Draper, gioca anche lui, ha infatti da poco vinto un ITF G4. Sta crescendo davvero bene ed è un grande stimolo per noi  poterci confrontare e in un certo senso competere anche se tra noi due ci sono più di 3 anni di differenza. Per quanto mi riguarda sono un mancino, che gioca a tutto campo e che predilige spingere col rovescio, il mio colpo preferito. In questi anni sto accumulando tantissima esperienza girando all’estero, soprattutto in tornei Tennis Europe di questo tipo, ideali per giocatori giovani ed in crescita come me. Correggio ad esempio è un posto magnifico, si mangia divinamente e i campi sono davvero rapidi, per questo motivo mi sono trovato bene. All’età di 10 anni ho vinto i campionati del mondo in Francia, mentre lo scorso anno sono partito benissimo nella prima parte di  stagione salvo poi calare in estate per via di tabelloni davvero impegnativi ed un po’ di stanchezza. Penso di dover ancora migliorare molto, soprattutto sotto l’aspetto della mentalità. Non a caso il mio idolo è Rafael Nadal, anche  lui mancino come me. Da lui cerco di apprendere alcune cose in cui sento di dover migliorare, devo imparare a  giocare al meglio i punti importanti e combattere dal primo sino all’ultimo punto. Il mio sogno come quello di tanti altri miei  coetanei  sarebbe quello di diventare numero uno al mondo, ma sono ancora molto distante da quel  traguardo e so  che prima di poterlo anche  solo pensare dovrò farne di strada. Nel tempo libero mi piace  rilassarmi, uscire con i  miei amici e quando è possibile giocare a Fifa. La mia squadra del cuore è il Manchester  United mentre in Italia tifo  per il Milan, la loro storia parla da sola nonostante  ultimamente  non stia andando  granché bene. L’esperienza qui a  Correggio? Ripeto, mi sono trovato bene, ho vinto tutti e tre i match  di singolare  che ho disputato e per questo mi  posso ritenere abbastanza soddisfatto. Siamo arrivati terzi ed ho battuto il  numero 1 del ranking europeo, Timofey  Skatov, per cui complessivamente è stato un buon torneo. Come mi sento dopo aver battuto il numero uno?  Questa è stata solo una partita, non significa ancora nulla. Ciò che più conta per me è lavorare e sviluppare il mio gioco per poi poter diventare un giorno un giocatore Atp a tutti gli effetti“.

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