Umberto Rianna: “Potito può fare molto bene sul cemento”

Umberto Rianna direttamente da San Marino è stato raggiunto dagli infallibili microfoni di “Ho Scelto lo Sport” che ormai arrivano in ogni dove. Il gentilissimo Umberto ha risposto a tutte le domande sui suoi tre assititi: Potito Starace, Federico Luzzi e Daniele Bracciali.

POTITO STARACE
Potito sta avendo una stagione sicuramente straordinaria. Il vero salto di qualità però dovrà farlo giocando bene anche sulle superfici veloci, indipendentemente dalla classifica. Il primo obiettivo deve essere esprimersi bene lì. Dal punto di vista tecnico deve migliorare la risposta al servizio, ma i problemi che Potito può avere sul cemento non sono legati ad un discorso tecnico ma, come ho cercato di spiegare tante volte, a questioni fisiche. Starace non si muove molto bene e contro determinati avversari sulle superfici rapide fa molta fatica. Questo può accadere anche sull’amata terra rossa, contro giocatori che non danno ritmo e neutralizzano il suo servizio. Potito infatti ha bisogno di scambiare per costruirsi il punto. Le critiche che ci arrivano sulla mancata partecipazione al master series di Montreal in linea di principio sono giuste, ma vanno analizzate nello specifico. Il problema di alcuni addetti ai lavori è che giudicano senza avere il contatto diretto con il giocatore, che è l’elemento fondamentale. Anche io i diverto spesso a parlare di calcio e della nazionale, ma senza contatto con i calciatori, con lo staff, con le società, non mi sognerei mai di giudicare l’operato di un allenatore. Questi sono giudizi approssimativi. La cosa importante per noi è, come detto, il contatto diretto col giocatore e il feedback che si riceve da lui. Non tutti conoscono i problemi alla schiena di Potito; non tutti forse hanno considerato che a Montreal e Cincinnati Potito non è in tabellone e avrebbe dovuto fare le qualificazioni e poi bisogna analizzare anche il fatto che le iscrizioni nei tornei vanno fatto 6 settimane prima della manifestazione. Insomma in linea di massima le critiche sono giuste, ma vanno contestualizzate molto meglio.

DANIELE BRACCIALI
Io alleno ormai da parecchi anni e una stagione così difficile non l’avevo mai vista. Sembra che Daniele sia entrato in un circolo vizioso di infortuni, dalla spalla, alla schiena, ad un virus che lo tormenta da tempo infiammandogli la gola e di cui non conoscono ancora le cause. Il vero obiettivo è quello di recuperare uno stato di benessere generale, indipendemente dal problema più serio che è quello alla spalla. Ovviamente non voglio trincerarmi dietro ad una serie di alibi, perchè è sicuro che abbiamo fatto anche noi degli errori, ma le problematiche di questa stagione per Bracciali mi sembra siano evidenti per tutti.

FEDERICO LUZZI
Federico è anche lui sempre alle prese con piccoli malesseri. Per Luzzi è stata sicuramente una stagione positiva ed era da anni che non riusciva ad esprimersi in questo modo. Federico ha anche lui ottime sensazioni e sappiamoquanto siano importanti per un atleta. Federico Luzzi deve entrare nei 100. Ti dirò di più: io crdo che tra numero 60 e 100 non ci sia grandissima differenza e Federico può secondo mefar parte di quella cerchia di giocatori. Ha le caratteristiche per togliersi grandi soddisfazioni anche a quel livello e se ha le ambizioni giuste come credo potrà scalare molte posizioni.

Intervista realizzata da Alessandro Nizegorodcew

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