Vai dove ti porta il tennis: Federica Denti

Federica Denti, nata a Bellano(LC) il 13/09/90.

Federica è una buona ragazza, fiera e organizzata. Una donna tutta di un pezzo, che ha regalato a spaziotennis la sua storia di tennista, volata in America con una borsa di studio.
Questo articolo potrebbe informare su come ottenerne una e sulle differenze tra l’Italia ed il nuovo mondo.

Ma lasciamo che sia proprio lei a parlarcene.

“Ho cominciato a giocare all’eta’ di 5 anni in un circolo vicino a casa mia con il maestro Corti, ma sono stata cresciuta agonisticamente dall’Accademia Tennis Vavassori e in particolar modo dal maestro Mauro Pezzi. I miei genitori giocavano e così ho cominciato anche io e mi sono subito appassionata a questo sport.

Ero 2.4 quando ho deciso di intraprendere questa strada. Conoscevo un’ amica che era già negli Stati Uniti, in Texas vicino a Houston, e nella sua squadra c’erano borse di studio disponibili per l’anno successivo. Il suo coach era interessato a me e me ne ha offerta una, così ho preso e sono partita.

Non mi sono trovata molto bene il primo anno, principalmente perché non avevo un buon rapporto con l’allenatore, ed ho deciso di trasferirmi in un altra università.

Alcune mi avevano visto giocare durante il mio primo anno e ho ricevuto diverse offerte; ho scelto di trasferirmi a Fort Worth, sempre in Texas, presso la Texas Christian University, (TCU).

A livello femminile ogni squadra ha a disposizione 8 borse di studio complete, che includono il costo delle lezioni e dei libri, vitto e alloggio presso l’università stessa e, ovviamente, allenamenti e viaggi per giocare contro altre scuole sponsorizzati dall’università.

Io studio economia, ma frequento anche corsi in spagnolo per rendere il mio curriculum più completo.

La mia giornata tipica funziona in questo modo: sveglia presto, ore 6.30 per prepararsi alla sessione di palestra di squadra, dalle 7 alle 8.30, poi di corsa a lezione per tutta la mattinata fino alle 12/13. Dopo una breve pausa pranzo alle 14.30 inizia l’allenamento pomeridiano fino alle 17. La sera solitamente è dedicata allo studio, perchè nonostante abbia solamente 15 ore di lezione a settimana, le ore richieste al di fuori dell’orario scolastico sono molte.

Nella maggior parte dei casi le competizioni contro le altre università si svolgono nei weekend per evitare di perdere giorni di lezione, ma alcune volte siamo costrette a viaggiare durante la settimana per raggiungere la nostra destinazione e poi non è semplice recuperare le lezioni perse.

Gli allenamenti si svolgono sempre con tutte le ragazze della squadra presenti e possiamo lavorare individualmente con il coach al di fuori dell’orario normale di allenamento.

Con un buon coach a disposizione, e non è facile trovarne uno a livello universitario – solo le prime 30/40 università ne hanno uno buono – ci sono le strutture ed il tempo necessario per allenarsi a un buon livello, se il giocatore ne ha la volontà, per tentare la strada del professionismo dopo la laurea.

Direi una bugia se dicessi che ho chiari in testa i miei obiettivi, ma sono convinta che questa laurea insieme alla conoscenza della lingua inglese mi possa aprire molte porte nell’ambito lavorativo. Per il momento cerco di impegnarmi su entrambi i fronti ed ottenere i massimi risultati sia in ambito accademico che sportivo e penso di essere sulla buona strada.

In autunno ho vinto un torneo di doppio che mi ha permesso di raggiungere la posizione numero 7 nella classifica regionale texana in doppio e la numero 57 a livello nazionale.

Il primo anno è stato difficile abituarmi ad un sistema completamente diverso, sopratutto a livello sportivo! Il tennis è uno sport individuale, ma a livello universitario la competizione diventa a squadre. Devi difendere i colori della tua scuola contro altre università provenienti un po’ da tutti gli stati americani.
Dopo un primo anno un po’ travagliato passato vicino a Houston TX, a Fort Worth è stato come trovare una seconda casa. Ho trovato un coach e delle compagne di squadra fantastiche e la squadra è un po’ come una famiglia.

Passiamo molto tempo insieme, sia in campo che durante le sessioni di preparazione atletica, ma anche nel tempo libero, per la maggior parte siamo straniere quindi ci supportiamo e aiutiamo a vicenda.

UCLA, University of Southern California e la University of Florida, sono 3 programmi che hanno avuto successo costantemente nel corso degli anni, altre university si alternano al vertice. La mia univeristà si è alternata attorno alla 30esima posizione negli ultimi anni.

Non credo ci sia un meglio e un peggio tra questi due ambienti, America e Italia, hanno qualità diverse per diversi aspetti della vita.

Negli Stati Uniti credo che al momento ci siano piu opportunità lavorative, ma ovviamente il mio cuore resta in Italia, perche è dove sono cresciuta e dove c’è la mia famiglia…”

Con l’augurio di un futuro fantastico, ciao Federica, ti ringrazio.

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