L’Africa di Tommaso Evangelisti

A. Nizegorodcew
4 Min Read


(Tommaso Evangelisti, Marco Di Prima e Giuseppe Ricciardi)

di Alessandro Nizegorodcew

Tommaso Evangelisti è un ragazzo romano, classe 1995, che si è messo in luce ad inizio 2012 per aver vinto 2 tornei Itf under 18 (un grade 4 e un grade 5) in Kenya, oltre ad aver raggiunto una semifinale. Tommaso è alto 191 cm e pesa 76 kg, si allena al Circolo Canottieri Aniene con Vincenzo Santopadre e Stefano Cobolli. La sua superficie preferita è la terra battuta.

Come e quando hai iniziato a giocare a tennis?
“Mio padre ha sempre giocato a tennis e io da piccolo ho avuto l’opportunità si stare tante ore a contatto con la terra rossa. Ho cominciato a 6 anni al Tennis Club Parioli con Sabina Pellas.”

Hai ricevuto pressioni dai tuoi genitori affinché praticassi questo sport?
“No assolutamente e mi ritengo molto fortunato per questo. Molti miei amici infatti hanno padri e madri che mettono moltissima pressione ai figli e per loro non è facile da gestire. I miei invece sono molto tranquilli da questo punto di vista.”

Quali sono le tue caratteristiche?
“Il mio colpo migliore è certamente il diritto, mentre devo migliorare il gioco al volo e la seconda di servizio; il rovescio credo sia un colpo abbastanza solido, anche se posso lavorarci sicuramente. Le mie priorità però oggi sono la seconda e le volée.”

Quali sono i tuoi obiettivi per la stagione?
“Vorrei guadagnare un altro centinaio di posizioni nel ranking Itf under 18 così da poter giocare gli Australian Open Junior a Gennaio.”

Hai raggiunto risultati straordinari in Africa. Ci racconti com’è stata la vita in Kenya?
“La vita “africana” è andato molto bene. I primi 5 giorni abbiamo alloggiato all’Hilton perché non abbiamo trovato altri alberghi. Successivamente ci siamo trasferiti in un appartamento vicino al circolo, che aveva accanto un ristorante italiano divino! A pranzo hot dog, mentre a cena riuscivamo a mangiare bene pasta ed altro. Eravamo in sei italiani e io ho stretto una grande amicizia con Marco Di Prima e Giuseppe Ricciardi. Sono stato al seguito di Antonio Amore, il coach di Ricciardi: davvero un bravissimo maestro, simpatico, giovane, che ci ha fatto divertire e allo stesso tempo lavorare duramente.”

Era presente anche Andrea Pellegrino, classe 1997, che ha conquistato i suoi primi punti in Africa. E’ considerato una promessa del tennis italiano, come lo hai visto?
“Andrea è un giocatore straordinario. Ha dimostrato che già oggi, alla sua età, può giocarsela con gente di 2-3 anni più grande e non è assolutamente una cosa da tutti. Mi dispiace averci passato poco tempo perché è una bellissima persona. Come giocatore vale molto ed è già molto professionale sia fuori che dentro al campo.”

Chiudiamo con una domanda facile facile… Cos’è per te il tennis?
“Il tennis è semplicemente la mia vita. Il mio obiettivo è entrare fra i top-100 Atp, anche se so che è difficilissimo arrivare fin lassù. Faccio molti sacrifici ma siccome è la cosa che adoro non mi pesano più di tanto. Sacrifici che non sono solamente miei, ma anche ovviamente dei miei genitori che mi supportano ogni giorno.”

Share This Article
Nessun commento

Lascia un commento