Bonadio: “Rivoluzione Itf? Idea di partenza giusta ma così è troppo”

Riccardo Bonadio è partito con il piede giusto nel Challenger di Lille superando con un bel 6-2 6-2 Attila Balasz. Il 25enne di San Vito al Tagliamento, classe 1993, si è detto soddisfatto della propria prestazione “eccezion fatta per i primi game del secondo in cui ero un po’ teso perché ho sentito di avere la partita in pugno. Sento che il livello del mio tennis si è alzato, ma già da settembre dello scorso anno mi sentivo bene sul rosso – ha analizzato il tennista italiano raggiunto da Spaziotennis, spiegando nel dettaglio il lavoro con Uros Vico e Riccardo Sinicropi al Tennis Club Milano – Mi sono concentrato sul dritto, sul variare il servizio e nel cercare di fare più gioco con entrambi i colpi senza perdere troppo campo. Cerco sempre di mantenere sempre un atteggiamento positivo”.

A proposito del Transition Tour, Bonadio ha affermato di condividere l’idea di partenza ma di reputare il nuovo meccanismo “troppo drastico”. Riccardo, in top-500 nel ranking Atp e tra i primi 10 in quello Itf, spiega così il suo punto di vista: “In questo modo sono costretto a giocare molte più settimane perché non posso permettermi di perdere posizioni. Credo ci volesse una rivoluzione perché alcuni tornei Future erano diventati di livello molto basso ma così è troppo: sarebbe bastato forse diminuire i punti assegnati negli Itf – ha spiegato Bonadio, ponendo l’accento su una delle tante contraddizioni – Se sei iscritto in un Itf ed entri dopo le cancellazioni del lunedì in un Challenger, puoi partecipare pagando una multa di 500 dollari la prima volta e una di 1000 dollari a partire dalla seconda”. 

 

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