Panajotti racconta Giulia Remondina


(Giulia Remondina – Foto Nizegorodcew)

di Alessandro Nizegorodcew

Daniel Panajotti è, dalla fine del 2011, il nuovo allenatore di Giulia Remondina, 22 anni e numero 224 Wta. Giulia è una giocatrice dall’ottimo timing e dal sublime rovescio bimane, che si trova benissimo sulle superfici “rapide”. Il 2012 potrà essere l’anno dell’ingresso tra le top-100? Abbiamo chiesto a Panajotti, già coach di molti tennisti argentini nonché di Francesca Schiavone, alcune opinioni sulla sua “allieva”.

Da quanto alleni Giulia e come vi siete “incontrati”?
“Alleno Giulia dallo scorso novembre, anche se la conosco da quando aveva 11 anni. Lavoravo infatti da Vavassori e per 2 anni la Remondina ha fatto parte del gruppo di agonisti di cui ero responsabile, prima di iniziare la collaborazione con Francesca Schiavone. Giulia ha avuto come primo maestro Mauro Pezzi, col quale dirigevo il settore agonistico ed è rimasto il suo allenatore fino a qualche tempo fa.”

Quali sono le migliori caratteristiche di Giulia? E su cosa dovrà invece lavorare?
Secondo me la migliore caratteristica di Giulia è la capacità di competere, mentre dovrà lavorare sodo sulla parte tecnica e fisica, per poter giocare alla pari con le tenniste di alto livello.”

Giulia sembra aver maggiore dimestichezza con il cemento, ma si è ben espressa anche sulla terra. Quali pensi siano le sue superfici ideali?
“Il fatto che il cemento sia la superficie sulla quale si esprime meglio è un grande vantaggio, poiché l’80% del circuito femminile si disputa sul veloce. Sicuramente migliorerà sulla terra battuta, ma rimango dell’idea la sua superficie favorita è e rimarrà il cemento.”

Come si lavora su una ragazza di 23 anni?
“Su una ragazzi di 23 anni si lavora come su una di 18. Dipende ovviamente dal livello in cui si trova, ma l’età per me non conta; io valuto cosa devo fare per portarla a essere competitiva ad alto livello e inizio a lavorare sia tecnicamente che tatticamente e fisicamente. Penso che si possa mettere a posto qualsiasi cosa, aiutando l’atleta a trovare le giuste soluzioni a seconda del problema che si trova davanti. Altrimenti farei un altro mestiere… La parte mentale la seguo in maniera rilevante, basti pensare che lavorare tecnicamente, tatticamente e fisicamente secondo me dicono già tanto della parte mentale. E’ una provocazione ovviamente, ma dietro si nasconde una grande verità.”

Che tornei giocherà Giulia e quando la seguirai?
“L’attività adesso sarà quella di giocare tornei Itf a partire dai 25.000$ in su, puntando a giocare le quali nei tornei Wta da 220.000$. Altro obiettivo sarà quello di giocare le qualificazioni dei tornei dello Slam e poi anche qualche torneo grosso accessibile, come è stato quello di Parigi. L’idea è di giocare quest’anno un massimo di 20 tornei ed io la seguirò almeno in 15.”


Quanto è importante disputare le qualificazioni nei tornei Wta, per confrontarsi col tennis di alto livello?

“L’importanza di giocare le quali nei tornei Wta è semplice: il circuito maggiore è il punto di arrivo e quindi prima ci si butta nella mischia meglio è. Detto questo non vanno assolutamente sminuiti i 25.000$, visto che ad Andrezieux Giulia ha battuto sia la Knapp che la Arruabarrena. A Bogotà (220.000$) Karin ha fatto quarti e la spagnola ha vinto il torneo. L’obiettivo fondamentale per chiunque è entrare nelle primi cento del mondo, per poter giocare con continuità i tornei grandi e gli Slam, per poter vivere una carriera professionistica di alto livello.”

Grazie Daniel, sei come sempre molto disponibile e gentile. Buon lavoro.
“Grazie a te”

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