Gioia Barbieri: “Il buio è alle spalle”

di Luca Brancher

Vincere aiuta a vincere. Un assunto alquanto scontato e banale, ma c’è poco da cavillare: nello sport, per superare un momento grigio – o un periodo di appannamento – il metodo migliore è sempre lo stesso: la vittoria. Per quanto si possa giocare bene ed estasiare gli occhi degli astanti con prodezze balistiche, sarà dura imprimere una svolta decisiva nel proprio percorso tennistico, fintanto che non si raccolgono i risultati.
Gioia Barbieri probabilmente ce l’ha fatta. Di certo dal tunnel tennistico in cui era finita mesi addietro è finalmente uscita: è lei stessa a confermarcelo. La cornice di questa svolta è il Circolo Tennis Firenze, scenario come ogni anno del classico torneo juniores (grado 2) che allieta, durante la ricorrenza pasquale, i numerosi tifosi che vogliono divertirsi guardando alcuni dei possibili futuri campioni del gioco con la racchetta.
Da qualche settimana sentivo che mi stavo allenando bene, grazie anche al cambio di coach, ed era giunta l’ora che questo cambiamento si traducesse in risultati“. Era necessaria una buona prestazione, in quel di Firenze, perchè “il ranking juniores piangeva, mi erano usciti alcuni risultati importanti, ed ero scivolata oltre la 350esima posizione della classifica di categoria. In Toscana dovevo per forza fare bene.
Accreditata della sesta di serie, Gioia ha cominciato la kermesse fiorentina contro la venezuelana di Cividino Gabriela Coglitore (sudamericana che, appunto, si allena da Vavassori). “Match tranquillo, primo set chiuso in un quarto d’ora per 6-1, così come il terzo, nel secondo mi sono complicata la vita, tanto che non ho sfruttato ben otto match point e ho finito per perdere un tie break rocambolesco. Fortunatamente non ne ho risentito, ed all’undicesima occasione ho chiuso la partita a mio favore“. Di certo, quel secondo set lasciava ancora dubbi sull’effettiva sicurezza acquisita della romagnola. “Infatti le sensazioni positive sono arrivate nel match successivo, contro l’ungherese Filipovski: lei è una tennista molto alta, che serve bene in kick e che gioca un buon tennis. Il suo modo di giocare mi irretiva a tal punto che mi sono ritrovata sotto per 6-1 2-0 30-0; a quel punto ho capito che dovevo cambiare marcia, altrimenti in breve tempo la partita sarebbe finita. Facendo leva sui miei colpi sono riuscita a cambiare lo scenario del match, chiudendo al tie-break il secondo set e lasciando a 0 la mia avversaria nella frazione conclusiva. E’ stata indubbiamente la partita più difficile, quella che mi ha permesso di capire come la mia attitudine rispetto ai match fosse finalmente cambiata. Da quel momento ho compreso come il periodo buio fosse concluso.Riprova ne è la facilità con cui la Barbieri ha chiuso le altre partite, dai quarti di finale in poi. “Con la Lemoine, in realtà, sono entrata male in campo, ho perso il primo 6-4, mi infastidiva il fatto che fosse mancina. Ma non appena sono riuscita a venire a capo della situazione, le ho lasciato cinque giochi (6-1 6-4)“. Come cinque sono stati i giochi lasciati in semifinale e finale, rispettivamente alla Domagala e alla Hogenkamp. “Entrambi gli incontri si sono disputati indoor. Un peccato, perchè la cornice del Ct Firenze è idilliaca e, col bel tempo, ci sarebbe stata molta gente a vedere le fasi finali. Mentre al coperto, causa il maltempo, c’erano davvero poche persone.” La semifinale è stata una passeggiata, anche perchè c’era un conto in sospeso da regolare “Sì, dovevo “vendicarmi” – sostiene scherzosamente – “con la polacca per aver “sciolto” il giorno prima nella semifinale di doppio. Io, come ho detto prima, avevo necessità di accumulare punti per risalire il ranking, e non l’ho affatto mandata giù. Per cui, una volta in campo, l’ho dominata dal primo all’ultimo punto, tanto che nel secondo set la mia avversaria era addirittura in lacrime“. Dominio confermato in finale, nonostante dall’altra parte della rete ci fosse la prima testa di serie, Richel Hogenkamp “Altro match giocato ormai sulle ali dell’entusiasmo, dovuto ad una rinnovata fiducia nel mio tennis. Un successo tanto agognato e finalmente arrivato, dopo un anno e mezzo senza vittorie” – gli Assoluti italiani under 16 erano stati l’ultimo trionfo della ravennate. Vittoria che le regala anche diversi punti per la classifica “Recupero oltre 200 posizioni, riportandomi intorno al 160esimo posto
Ed ora? “Giocherò i principali tornei juniores italiani, quindi Salsomaggiore, Santa Croce e Bonfiglio, alla costante ricerca di una classifica che mi permetta di disputare gli ultimi due Slam giovanili (Roland Garros e Wimbledon). Nelle prossime settimane potrei disputare i 10.000$ che si svolgono in Italia, a partire da Foggia, anche se dalla Federazione mi hanno chiamata dicendomi che, andando a giocare alcuni junior in Croazia, con qualche buon risultato potrei avere già la classifica per entrare nel main draw del Roland Garros. Ma sta a me ed il mio coach decidere cosa fare. E’ chiaro comunque che dall’estate mi dedicherò esclusivamente ai tornei professionistici, con una possibile deroga concessami solo per l’US Open“.
La vittoria nel torneo non deve però mettere in secondo piano ciò che Gioia ha ottenuto conquistando Firenze: la chiave per uscire da un momento buio, per trovare col suo tennis – che su questo sito già abbiamo avuto modo di elogiare – la strada per emergere e per mettere nel dimenticatoio mesi negativi “Sono convinta che d’ora in avanti andrà tutto per il meglio: il periodo negativo è passato, ora voglio raccogliere tutto quello che ho seminato in questo periodo coi duri allenamenti che ho effettuato. Non nego che il cambio di allenamento, l’essere tornata a casa, ha giovato al mio tennis“. Proprio sulla famiglia verte l’ultima domanda alla giovane tennista romagnola: la sorella Maria-Sole, di tre anni più grande, pare quest’anno aver ripreso con vigore l’attività tennistica. O almeno questo si desume dalla sua partecipazione ad alcuni tornei in Egitto “Sì, dopo un periodo di pausa, in cui ha seguito gli studi universitari, mia sorella, nel dicembre scorso, ha deciso di riprendere a fare sul serio. Si allena con me, da Falaschi, a Milano Marittima, e proprio in queste settimane, in Egitto, ha superato un turno di tabellone principale.
Insomma, la Barbieri pare aver imboccato la strada giusta, dopo mesi poco fortunati: ora non resta, alla giovane tennista ravennate, che proseguire per questa strada. E quanta gloria ci sarà, lungo questo percorso, starà a lei deciderlo. E a lei, e alla sua determinazione tennistica, che, a quanto pare, è tornata ai massimi livelli, spetta l’arduo compito di ritagliarsi lo spazio che merita nel mondo del tennis femminile.

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