«Luda» Samsonova: “Penso solo al tennis”

Ludmilla Samsonova
(Ludmilla Samsonova – Foto Panunzio)

SAMSONOVA, CHE RISULTATO A MILANO

LUDA COME LA SHARAPOVA ALL’AVVENIRE

Bordighera, 15 giugno – Vive a Sanremo, ma si allena a Bordighera. E in quest’ultima settimana ha centrato un grande risultato. Si tratta di Ludmilla Samsonova, nata in Russia, a Murmansk, l’11 novembre del 1998. Sabato a Milano ha raggiunto la finale del 50° Torneo Avvenire, uno dei tornei più importanti al mondo a livello under 16, una specie di mini-Slam di categoria. Non ha vinto, fermata dalla regolarità della spagnola Julia Payola, ma ha messo in mostra tutte le sue qualità, tecniche, fisiche e mentali. “Sinceramente – ha detto Ludmilla prima della premiazione – non sono dispiaciuta più di tanto. Innanzitutto perché sono arrivata in fondo molto stanca e poi perché comunque in campo ho fatto tutto quello che avevo stabilito con il mio coach prima di giocare, ho dato tutto quello che avevo”. Ma c’è anche un ricorso storico ad attenuare la ferita: “So che anche Maria Sharapova, il mio idolo, ha perso in finale all’Avvenire, proprio come me: insomma, diciamo che – ci scherza su con una risata – l’ho lasciata vincere”. Le indicazioni restano più che buone, con un gran diritto in accelerazione a spiccare tra le varie armi a disposizione di Luda. “È stato un bellissimo torneo – ha detto la sua allenatrice Giulia Bruschi, che la segue sotto la supervisione di Riccardo Piatti e del suo team – e sicuramente ci dà tanta fiducia per il futuro. Ora siamo esattamente in linea con la tabella di marcia che ci eravamo prefissati per questa stagione, vale a dire giocare un’ottantina di partite. Siamo a quota 46 in giugno, va benissimo così”.

Un risultato costruito in Riviera. “A Bordighera si lavora molto bene – spiega Ludmilla, che vive in Italia ormai da 15 anni -. Io e Giulia ci troviamo alla grande: è divertente e l’ambiente è ottimo. Spesso mi alleno con gli altri ragazzi che passano per il club ed è molto stimolante. Non mi è ancora capitato – racconta – di giocare con Andreas (Seppi, n.34 Atp, pure lui di base a Bordighera, ndr) ma prima o poi ci sarà anche questa occasione. Tutti – prosegue – sono disponibili e molto collaborativi, a partire dal presidente Maurizio Massaccesi”. Anche perché per lei, lavorare non è un peso: “È molto seria e professionale in tutti i suoi comportamenti – spiega coach Bruschi – e lo è ancor di più quando si parla di allenamenti”. C’è chi la definisce già una baby professionista: “È vero, penso solo al tennis. Non mi interessano le serata, le uscite. Io vado a dormire presto e mi concentro soltanto sugli allenamenti. So che è solo così che potrò realizzare il mio sogno, quello di vincere almeno Wimbledon”. Ambizioni importanti, ma anche testa e grinta a volontà per far sì di raggiungerle. Una nuova, baby Sharapova sta crescendo in Riviera.

BORDIGHERA LAWN TENNIS CLUB 1878: IL PIÙ ANTICO CIRCOLO D’ITALIA

Era il 1878 quando in Riviera nacque il Bordighera Lawn Tennis Club, che poi si radicò nel primo Novecento e a ridosso della Prima Guerra Mondiale. Nell’immediato dopo guerra cominciarono a disputarsi le prime gare a livello sociale e, nel 1927, il Circolo cominciò a organizzare tornei internazionali di alto livello agonistico. Da lì in poi una storia lunga e gloriosa che ha portato fino alle celebrazioni per il centenario del 1978. Oggi il club bordigotto può contare su un passato nobile e un presente di alto livello. Da una parte il primo campo d’Italia, con una targa celebrativa, e dall’altra un’attività fervente. A Bordighera fanno base due dei tecnici italiani più famosi e più vincenti di sempre, Riccardo Piatti, allenatore del Top 15 mondiale Milos Raonic, e Massimo Sartori, coach di Andreas Seppi, attualmente numero 2 d’Italia. Sei campi in terra rossa e prenotabili on-line, bar, ristorante, club house e palestra.

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