Arnaldi: “Giocato tutto il 2025 con un infortunio, al lavoro per tornare al 100%”

Luca Innocenti
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Matteo Arnaldi (foto Francesco Panunzio)

Matteo Arnaldi ha raccontato al Corriere Dello Sport le difficoltà del 2025 e le speranze per la nuova stagione, ormai imminente. Il sanremese inizierà con un nuovo allenatore, Marcel du Coudray, che ha sostituito lo storico coach Alessandro Petrone. Sulla ricerca di una nuova guida tecnica dice: “Dopo tanti anni con Petrone è stato difficile. In più è stata una decisione presa all’ultimo, quindi la ricerca non è stata facile”. Dopo alcuni contatti ha optato per il tecnico di origini sudafricane, convinto dal bagaglio suo bagaglio di esperienze: “Cercavo qualcuno che potesse darmi tanto sul piano dell’esperienza ma anche aiutarmi sull’aspetto tecnico e tattico. Con lui ho trovato questo mix”. Il tennista ligure ricomincerà dalla posizione numero 61 del ranking e da un recupero fisico necessario dopo i problemi che hanno contraddistinto la scorsa stagione.

Il 2025 è stato un anno difficile, ho iniziato ad avere problemi al piede destro all’Australian Open e me li sono portati dietro per tutta la stagione. Il fastidio è sorto nel match contro Musetti a Melbourne, poi si è aggiunto anche un problema alla caviglia. Sia a Wimbledon che allo US Open ho giocato prendendo antidolorifici”. Nonostante la condizione fisica precaria, Arnaldi ha deciso di terminare la stagione per salvare il ranking e garantirsi il main draw nei primi tornei del 2026: “Nel finale di stagione avrei dovuto fermarmi, ma perdevo punti e ho provato a tirare la carretta fino alla fine. È stata dura sul piano mentale, ma sento che tutto questo mi aiuterà in futuro”.

Pur in una stagione altalenante, il classe 2001 si è tolto delle soddisfazioni, come la vittoria su Djokovic a Madrid: “Solo affrontare il mio idolo era speciale, vincere lo è stato ancor di più. Credo di aver toccato uno dei momenti più alti della mia carriera”. Sulla paura di scendere dice: “Anche in una stagione con pochi risultati sono comunque riuscito a chiudere nei primi 60. Se sto bene l’obbiettivo è tornare dov’ero e fare ancora meglio per salire”. La risalita passa, inevitabilmente, dal completo recupero fisico: “Sono al lavoro per recuperare al 100%, ma voglio essere cauto. Se dovesi avvertire dolore potrei saltare Brisbane ed esordire ad Adelaide”.

La vigilia della stagione è caratterizzata anche dall’incessante ricerca di un terzo in comodo nel duopolio Sinner – Alcaraz. Anche Matteo dice la sua: “Il livello di Sinner e Alcaraz è superiore. Mi fa bene stare con loro e potermi ispirare a ciò che fanno. Draper era quello che si stava avvicinando di più, ma spesso è vittima di infortuni. Penso che Zverev possa trovare continuità, prima o poi, e metterli in difficoltà. Oggi lui, Fritz e gli altri Top 10 riescono a giocare alla pari con Jannik e Carlos, ma non vincono tre tornei di fila. La continuità di Sinner invece è incredibile: perde quasi solo con Alcaraz. Pure Carlos è cresciuto moltissimo da questo punto di vista”.

L’anno ormai alle porte sarà importante anche dal punto di vista sentimentale per Matteo che si sposerà con la compagna Mia. Nonostante il suo amore per l’Australia, parlando del matrimonio con il suo solito sorriso, dice: “Non abbiamo ancora fissato la data, ma quando sarà ci sposeremo in Italia!”.

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