Sarita!

di Alessandro Nizegorodcew

Sara Errani non si ferma. L’azzurra ha superata la Radwanska 64 76(6), battendo per la prima volta una giocatrice classificata tra le prime 5 al mondo. Quando la partita va in lotta è difficile che Sara si faccia sorprendere, quando si va in lotta i suoi occhi si trasformano, la vittoria sembra non poterle sfuggire. Mai, durante il match, ho pensato che oggi potesse perdere e una sensazione del genere la si può avere solo di fronte ai grandi giocatori, solo di fronte ai campioni. L’ammirazione per questa ragazza è sconfinata, è la dimostrazione di quanto il lavoro possa pagare. Non che non abbia alcun talento, anzi: ormai a rete gioca con grande disinvoltura, sa staccare benissimo la mano sul back, e le smorzate millimetriche dimostrano una mano molto delicata. La dimostrazione di un lavoro certosino svolto da Sara e dal suo entourage lo si nota ancor di più nelle sconfitte, che contro le grandi del tennis moderno, arrivano sempre più con distacchi minori. L’impressione è che Sara si avvicini ogni giorno di più alle grandi picchiatrici del circuito Wta. E non va sottovaluta l’ansia e la pressione di dover difendere una vera e propria barca di punti. Ansia superata in maniera strabiliante, a partire dal match forse più complicato del torneo, quello con la Suarez Navarro, giocatrice che per caratteristiche può mettere in grande difficoltà la Errani. Tutti dettagli, tutte situazioni che, unite, portano Sara Errani in semifinale al Roland Garros 2013, dove proverà a sbarrare la strada a Serena Williams. E vedremo quanto (e se) Sarita si sia ancora avvicinata al livello della statunitense.

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