Ad Andria brilla la stella di Fucsovics

di Piero Emmolo

Giunge all’epilogo la stagione challenger tra conferme e piacevoli sosprese.

Andria (30000€+H, cemento indoor). Vittoria nell’appuntamento pugliese per l’ungherese Marton Fucsovics che piega in finale la resistenza del tedesco Dustin Brown per 6-3 6-4. Il giocatore (già vincitore di Wimbledon jr nel 2010) conferma l’exploit del Moselle Open di Metz contro Chardy riponendo in bacheca il secondo alloro nel circuito challenger dopo il successo ad Anning nel maggio scorso. I ficcanti fendenti e la frizzante esplosività dei colpi da fondo hanno prevalso su un Brown non in giornata, il cui serve and volley è stato connotato da un’inusitata inefficacia. Le condizioni ovattate del veloce palazzetto andriese erano confacenti al power tennis di entrambi (con una maggiore propensione al fondocampo per l’ungherese), ma evidentemente il giovane ventunenne ha saputo far appello ad uno spirito agonistico di grintosa rivalsa tale da permettergli di vendicare la sconfitta patita dal simpatico Brown qualche settimana fa. Fucsovics è il giocatore nei cui confronti il movimento tennistico magiaro ripone serie aspettative di approdo al tennis di vertice tra gli uomini, per una federazione che nel passato ha visto volatilizzarsi, causa ritiro prematuro, la meteora della giovane promettente Agnes Szavay (“rimpiazzata” dalle modeste Babos, Czink e Arn). Ottima prestazione di Andrea Arnaboldi, che si spinge sino ai quarti di finale: il canturino è stato fermato dal futuro vincitore, che ha dovuto annullare due match point.

Tyumen (35000$+H, cemento indoor). Vittoria del russo naturalizzato kazako Andrey Golubev in finale sull’omonimo connazionale Kuznetsov con lo score di 6-4 6-3. Il favorito della vigilia Gabashvili ha riposto le armi in semi proprio contro il futuro vincitore che nell’arco di svolgimento del torneo non ha lasciato per strada alcun set. Al di là del dato statistico sorprende e concilia col tennis l’umiltà dell’allievo di Massimo Puci, in grado di armarsi di tanta buona volontà e ripartire dall’Ade del tennis professionistico qual’è il mondo futures. Golubev, in Italia sin da adolescente, aveva destato grande curiosità per l’avvincente cavalcata di Amburgo 2010 (torneo sempre ricco di outsiders quali Cancellotti negli anni 80 o Delbonis proprio quest’anno), ma dopo il raggiungimento del best ranking di 33 ATP gli infortuni ne hanno martoriato la carriera e minato il regolare proseguo dell’attività agonistica. Il russo di nascita, kazako di passaporto ma italiano d’adozione, ha così incamerato preziosi punti in cascina che gli consentiranno di approcciare alla stagione 2014 da numero 82 Atp, senza il patema di dover programmare una preparazione fisica più intensa e mirata in vista delle “quali” della stagione indo-australiana d’inizio anno.

Toyota (35000$+H, cemento) Tournee nipponica foriera di soddisfacenti risultati per l’aussie Matthew Ebden che dopo la vittoria di Yokohama di soli sette giorni addietro, mette a segno la sua personale doppietta nel Sol Levante riponendo nel personale palmares un altro titolo ai danni dell’indigeno Yuichi Sugita. Finale senza verve agonistica con l’orientale in partita solo per metà primo set: 6-3 6-2 lo score finale. Curioso notare che tutti i tornei questa settimana offrivano l’ospitalità ai giocatori; circostanza che può fungere da parziale ammortizzatore economico per le sempre più frequenti denunce dei frequentatori della “giungla” challenger circa l’iniqua ripartizione dei prize money sia nel budget del singolo torneo sia nell’ottica di una mancata politica di riguardo dei vertici ATP verso una dimensione tennistica da valorizzare e salvaguardare maggiormente (specie durante nefasti tempi di austerity).

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