Junior Radar (11) – Giovani in… Auger

Francis Tiafoe
di Luca Brancher

SETTIMANA 16-22 MARZO.

Una bomba improvvisa, pronta ad esplodere sul circuito, che nessuno, francamente, si attendeva. Perché i due tornei juniores, non di primo livello, vinti nel mese di febbraio, non lasciavano presagire che, al suo esordio tra i professionisti, avrebbe potuto attirare tante attenzioni su di sé. Stiamo chiaramente parlando di Felix Auger Aliassime (foto in Home Page), canadese classe 2000, che a Drummondville (50.000$, carpet indoor) ha letteralmente stupito la platea andando a cogliere una qualificazione inattesa soprattutto perché, dopo aver superato al turno d’esordio il suo quasi coetaneo e connazionale Jack Mingjie Lin, aveva collezionato soltanto nove punti nel primo set contro l’esperto australiano Chris Guccione. Ebbene, da quel momento Felix ha disputato quattro set di buonissima fattura, superando prima l’australiano per 6-3 6-4 e poi il sudafricano Fritz Wolmarans per 7-6 6-3, cogliendo quindi una qualificazione che non ha avuto seguito, dal momento che, causa infortunio, il quattordicenne nordamericano non ha potuto proseguire la sua prova, di cui saremmo stati altamente curiosi. Ma avremo tempo, così come sarà nostra volontà saggiare le qualità di altri ragazzi che questa settimana hanno regalato enormi gioie, e di cui vi parleremo ora ampiamente.

MASCHILE

FRANCIS TIAFOE

Quando ha guardato il tabellone, e ha visto che a partecipare non c’era Benjamin Balleret, probabilmente Francis Tiafoe un pensierino alla vittoria finale lo ha anche fatto, dal momento che, nei tre precedenti tornei del suo 2015, era stato sempre eliminato – rispettivamente in semifinale, in finale e nei quarti di finale – dal tennista monegasco. Certo, non si era più sulla polverosa terra battuta di un 10.000$ della Florida, ma sui duri campi in cemento di un 15.000$ della California, a Bakersfield, ma la sensazione che, tra i giovani statunitensi, sia lui quello che si sta meglio esprimendo, resta forte e viva, come ha dimostrato questo suo primo titolo tra i pro’. Ad amplificare l’eco della sua impresa anche la modalità, che lo ha portato a disintegrare i due avversari di semifinale e finale, vale a dire l’ecuadoriano Emilio Gomez (7-5 6-2) ed il francese Maxime Tabatruong (6-1 6-2), mentre nei turni precedenti aveva sofferto non poco, soprattutto nel secondo turno, contro Andre Dome, eliminato per 7-5 al terzo set, e ai quarti contro Darian King, che aveva vinto il primo set per 6-4, prima di soccombere nei successivi con lo stesso punteggio. Saranno 27 i punti che rimpingueranno la classifica del giovane di College Park.

STEFAN KOZLOV

Nel 15.000 californiano era presente anche il nativo macedone che ha confermato come, nel suo processo di crescita, questi mesi non siano esattamente proficui, se è vero che, dopo aver facilmente superato il primo turno contro Evan Song, il 6-1 rifilato al barbadiano Darian King – comunque terza testa di serie – sembrava il giusto viatico per un derby giovane contro Tiafoe ai quarti di finale. Non ci saremmo però aspettati che, Stefan, avrebbe subito medesimo trattamento nelle due rimanenti frazioni, motivo che lo ha obbligato a salutare anzitempo la competizione.

MICHAEL MMOH

Battuta d’arresto per il classe 1998 nativo dell’Arabia Saudita. Impegnato, come i suoi giovani connazionali, a Bakersfield, Michael non ha avuto un sorteggio brillante, dal momento che ha dovuto sfidare il numero quattro del seeding, Connor Smith. Nonostante una partenza ad handicap, Michael si è imposto nel primo set per 6-3, capitolando però nei successivi due parziali, in entrambi i casi subendo il break decisivo al decimo gioco.

ANDREY RUBLEV

Il russo ha tentato la via delle qualificazioni nel challenger “più forte dell’anno”, quello di Irving (125.000$+H), dove sono stati impegnati tanti dei precocemente eliminati ad Indian Wells – unico challenger in cui non c’è il vincolo del ranking per la partecipazione. Superato in maniera piuttosto veloce il colombiano Juan Benitez Chavarriaga, Andrey non ha capitalizzato un vantaggio di 4-1 nel secondo parziale del turno decisivo contro il poco più anziano Kyle Edmund, finendo sconfitto per 6-1 6-4.

Omar JasikaOMAR JASIKA

Prosegue l’apprendistato del giovane australiano (1997), che ha testato le sue qualità nel challenger di Shenzhen (75.000$+H, cemento outdoor), dove ha oltrepassato due turni di qualificazione, contro Middelkopp (6-3 6-4) ed il connazionale Matt Ebden (ritiratosi dopo aver perso 8 giochi), ma ha pagato pegno contro il tedesco Richard Becker, che si è impostato nonostante un secondo set ceduto al tie break (6-4 6-7 6-3).

ELIAS YMER

Parentesi amara per lo scandinavo (1996), saggiatosi nel palcoscenico di Drummondville (challenger, 50,000$+H, carpet indoor), dove ha colto un solo gioco contro il quarto favorito del torneo, lo slovacco Norbert Gombos.

KAMIL MAJCHRZAK

Tornava a calcare i campi ITF il diciannovenne nativo di Piotrkow Trybunalski dopo le due belle finali egiziane di gennaio, ma, purtroppo per lui, il cemento di Antalya (10.000$) non è stato altrettanto foriero di belle sensazioni, visto che ad eliminarlo all’esordio è stato l’esperto tedesco Marc Sieber, poi spintosi fino in finale, che lo ha sorpreso col punteggio di 6-4 6-2.

FEMMINILE

LOUISA CHIRICO

Destinataria di una wild card per il Premier Mandatory di Indian Wells, l’atleta di New York ha subito una sconfitta per 6-4 6-3 contro la coetanea, ma ben più esperta, Donna Vekic, che l’ha così estromessa all’esordio del secondo torneo del circuito maggiore che disputava.

IVANA JOROVIC

Dopo la bella parentesi indoor, ci si attendeva francamente qualcosa in più dalla diciassettenne di Cacak, che non è stata invece in grado di superare il torneo di qualificazione del 25.000$ di Siviglia (terra battuta). Accreditata dell’ottava testa di serie ed omaggiata di un bye al primo turno, la serba ha sconfitto l’azzurra Giulia Remondina, ma ha pagato la scarsa attitudine alla superficie contro la locale Olga Saez Larra, che la ha regolata con un periodico 6-4.

INGRID NEEL

Per la seconda settimana consecutiva la sedicenne statunitense non ha retto l’urto della connazionale, ma classe 1997, Katerina Stewart, questa volta affrontata a livello di primo turno, dopo che Ingrid era uscita indenne da un turno decisivo di qualificazione dove se l’era vista brutta, opposta a Jessica Lawrence. Rispetto alla debacle di cinque giorni prima, questa volta il punteggio, in favore della Stewart, è risultato essere ancora più netto (6-3 6-2).

FUORI RADAR

Come sempre sono stati diversi i tennisti coerenti con i nostri criteri di età che si sono dati ben da fare nei vari circuiti, alcuni destinati a restare fuochi di paglia, altri magari lanciati in una buona serie di risultati.

Il migliore:

Quentin HalysAveva già vinto un titolo in Grecia lo scorso anno, ma da Quentin Halys ci si attendevano ben altri successi, come aveva lasciato intendere con le due finali in Italia dello scorso Febbraio, a cui aveva aggiunto, successivamente, una semifinale a Lille persa nonostante un match-point a favore. Lecito quindi aspettarsi un nuovo acuto, che è presto arrivato nel 15.000$+H di Poitiers, dove il francese ha finalmente colto il titolo non lasciando per strada alcun set e concedendo, tra semifinale e finale, soltanto sei giochi a tennisti esperti come Jonathan Eysseric e, soprattutto, David Guez. Per Halys, già protagonista del nostro radar, sono 35 punti destinati ad aiutarlo a salire molto in classifica, il giorno dopo Pasqua.

Gli altri:

Challenger Kazan – cemento indoor

Dopo le due belle prestazioni nei futures transalpini, ci si attendeva una prestazione convincente da Karen Khachanov a livello superiore, ma le belle intenzioni del classe 1996 russo si sono infrante dopo la prima frazione vinta contro l’indiano Yuki Bhambri, che lo ha sorpreso in rimonta col punteggio di 4-6 6-4 6-2 nella Kazan Kremlin Cup (50.000$+H). Questo accadeva a livello di secondo turno, dopo che all’esordio Karen si era aggiudicato, senza spendere troppo sudore, il derby tra wild card russe contro Timur Kiuamov (6-2 6-0).

Futures Croazia F5 – terra rossa outdoor

Continua a mietere vittime e ben impressionare Zdenek Kolar (1996) in Croazia. A Pula, dove il circuito europeo si trovava questa settimana, sono stati ben sette i turni superati dal ragazzo ceco, compreso nuovamente lo scalpo del top-300 Christian Lindell, regolato al termine di una battaglia di tre set, vinta sulla distanza per 7-6 5-7 6-2. Forse stanco dal gran numero di partite giocate, Zdenek ha poi pagato dazio in semifinale, alzando bandiera bianca contro il futuro vincitore del torneo, l’azzurro Riccardo Bellotti, a cui ha tolto la miseria di un gioco.

Futures India F3 – terra rossa outdoor

Il mancino russo Ivan Gakhov (1996) si è arrampicato fino alla semifinale del terzo future indiano della stagione, disputatosi a Tiruchirapalli. Lo scalpo di maggior prestigio per il diciottenne è stato quello di Jeevan Nedunchezhiyan ai quarti di finale, vincitore del torneo della settimana precedente, a cui ha concesso la miseria di tre giochi, prima di subire un doppio 6-3 da un altro indiano, Ramanathan Ramkumar, prima testa di serie della competizione.

La migliore:

Claire LiuE’ la prima giocatrice nata negli anni 2000 ad aggiudicarsi un titolo professionistico, Claire Liu, che il prossimo 25 maggio compirà infatti 15 anni. Al suo quarto tentativo, dopo le due qualificazioni nei 25.000$ ottenute a Florence e Surprise e l’eliminazione prematura contro Johanna Konta a Rancho Santa Fe, la giovane statunitense d’origine asiatica ha centrato il successo al primo 10.000$ in carriera, regolando un parterre d’eccezione ad Orlando, che comprendeva l’altra brillante promessa di casa, Sofia Kenin (6-4 6-2), la 241esima tennista al mondo, Irina Khromacheva (7-5 6-2), e la prodigiosa ungherese Fanni Stollar nell’atto conclusivo, coll’eloquente punteggio di 6-1 6-3. La Liu ha così concluso una settimana da assoluta protagonista, in cui non ha ceduto alcun set ed ha concesso la miseria di 22 giochi: Ne sentiremo ancora parlare, e non soltanto in questa rubrica.

Le altre:

Antalya – ITF 10.000$ – cemento outdoor

Primo impegno in singolare del 2015 per l’austriaca Barbara Haas (1996), che ha colto un’importante finale in Turchia, buon inizio per un fruttuoso prosieguo di stagione. Accreditata del ruolo di terza favorita della manifestazione, Barbara ha superato non poche insidie, come i tre set occorsi per battere la rumena Rosca e la ceca Martincova, prima di cedere con un doppio 6-3 all’ucraina Alyona Sotnikova.

El Kantaoui –ITF 10.000 $ – cemento outdoor

La russa, classe 1999, Evgeniya Levashova coglie, al terzo torneo nel circuito maggiore, la prima semifinale in carriera nel consueto appuntamento settimanale tunisino, dove, dopo due facili vittorie sulla transalpina Tanielian e l’ucraina Kyrpot, ha a sorpresa sconfitto in volata la belga Marie Benoit, prima di arrendersi alla seconda favorita del tabellone, Isabella Shinikova, per 6-2 6-0.

Jiangmen– ITF 10.000$ – cemento outdoor

E’ stato un ritiro a sancire la vincitrice nella semifinale “verde” del 10.000$ di Jiangmen. Al termine della prima frazione persa per 3-6, la cinese Shiin Xu (1998), che ha già all’attivo due titoli, ha lasciato strada alla seconda favorita del torneo cinese, la britannica Harriet Dart (1996), giunta così all’atto conclusivo senza concedere set. A questo punto, però, non ha opposto alcuna resistenza alla prima testa di serie, la locale Liu Chang, vincente col punteggio di 6-3 6-0.

Orlando – ITF 10.000 $ – terra rossa outdoor

Oltre a Claire Liu, sono state tante le note positive da segnalare in questo radar, in particolar modo l’ungherese Fanni Stollar (1998), che, dopo aver eliminato nei quarti la vincitrice del torneo di Gainesville, Katerina Stewart, si è aggiudicata un incontro maratona contro una coetanea, Raveena Kingsley, altra tennista da tenere in considerazione in ottica futura. Quest’ultima, dopo essersi trovata sotto per 0-3 15-40 nel set decisivo della semifinale, ha rimontato fino ad avere a propria disposizione due match point, sul 5-4 40-15. Falliti, ha poi pagato tutto nel tie break decisivo, che ha premiato l’ungherese per 7 punti a 2, poi sconfitta in finale come già scritto.

Oslo – ITF 10.000$ – cemento indoor
Le due ragazze del 1996, la croata Jana Fett (testa di serie numero 3) e la norvegese, quindi giocatrice di casa, Melanie Stokke (numero 6) hanno lottato, in semifinale, non concretizzando però il vantaggio di un set che le avrebbe spinte fino alla finale. Fett ha ceduto il passo alla futura vincitrice della competizione, Pemra Ozgen, mentre Stokke si è arresa alla polacca Jegiolka, in entrambi i casi per 6-3 nella terza frazione.

Ribeirao Preto – ITF 10.000 $ – terra rossa outdoor

E’ toccato alla cilena Fernanda Brito interrompere la striscia di vittorie, che aveva raggiunto quota 8, dell’argentina Nadia Podoroska (1997). E’ accaduto nella semifinale della manifestazione brasiliana, a cui la giocatrice, reduce dal successo di Sao Jose dos Campos, si era qualificata eliminando, senza perdere set, Ivanova, Silich e Kawa.

Sharm El Sheikh – ITF 10.000 $ – cemento outdoor

In Egitto si conferma il particolare feeling tra i campi locali e le giocatrici che ben hanno impressionato nel recente Australian Open juniores. Dopo la semifinale della vincitrice, la slovacca Mihalikova (qui intervista), a trionfare questa settimana è stata la finalista di quella manifestazione, la classe 1999 di Bristol Katie Swan, che tra qualificazioni e tabellone principale si è concesso il lusso di rifilare ben quattro 6-0, fino al doppio 6-2 con cui ha regolato in finale la bulgara Julia Terziyska (1996), giunta alla sua quarta settimana in radar e capace di eliminare in semifinale la bielorussa Vera Lapko (1998).

Solarino – ITF 10.000 $ – cemento outdoor

La terza tappa della competizione siciliana ha premiato l’ungherese Dalma Galfi (qui link ad intervista), al termine di una settimana tutt’altro che tranquilla, in cui ha dovuto superare ben quattro teste di serie, a cominciare dall’elvetica Lisa Sabino, nel secondo turno, per continuare con la più alta affrontata, la numero 2, la francese Ramialison, superata solo per 9-7 al tie break del terzo set, fino alla canadese Gloria Liang (1996), sua avversaria in finale, sconfitta col punteggio di 6-4 7-6. Per la 16enne di Verzprem si tratta del terzo titolo in carriera, mentre prima semifinale in carriera per la giovane azzurra Federica Bilardo (1999), sconfitta dalla stessa Liang, dopo aver eliminato Spigarelli e Jessica Pieri ed aver usufruito del ritiro della britannica Eden Silva.

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