Naldi e l’altra faccia del caso Sinner: “Fa male, ma non ho rancore. Il passato non si può cambiare”

Donato Boccadifuoco
3 Min Read
Darren Cahill, Jannik Sinner e Giacomo Naldi

Giacomo Naldi, ex fisioterapista del team di Jannik Sinner, dopo un periodo di silenzio sulla vicenda torna a parlare del “caso Clostebol” che è costato tre mesi di sospensione al numero 1 del tennis italiano e lo fa tra le colonne della Gazzetta dello Sport. Più che di ulteriori dettagli, il bolognese si è soffermato principalmente sugli strascichi lasciati dall’episodio sul lato umano: “Non ho mai voluto commentare quanto è successo con il team Sinner, e continuerò a non farlo. Anche se è una vicenda che mi ha fatto male, umanamente e professionalmente. Ormai sanno tutti come sono andate le cose e chi ancora non sa può leggere la sentenza”.

BUONI RAPPORTI

Inevitabile il commento di Giacomo Naldi sui rapporti avuti durante e dopo la sentenza con Jannik Sinner e gli altri componenti del suo team: “In questa vicenda non ho mai cercato visibilità e mi sono sempre comportato in maniera corretta. È la prima volta che parlo dopo l’accaduto e a volte mi sono state messe in bocca parole che non ho mai pronunciato. Ho incontrato sia Ferrara che Cahill, amabile come sempre, anche con Sinner ci siamo rivisti, è stato molto cordiale e abbiamo parlato di cose private. Il rapporto umano resta, siamo consapevoli che questo caso è stata solo una serie di sfortunate coincidenze”.

IL RITORNO NEL CIRCUITO E LA COLLABORAZIONE CON PASSARO

Dopo il ritorno professionale nel proprio studio di Casalecchio, Giacomo Naldi ha commentato così il ritorno nel mondo del tennis: “Tutti mi hanno accolto bene: giocatori, preparatori e allenatori. Ho incontrato anche Carlos Alcaraz: abbiamo fatto due chiacchiere e si è mostrato gentilissimo come sempre. Mi ha fatto molto piacere poter tornare sul circuito e vivere nuovamente l’atmosfera che si respira in un Grande Slam”. Un ritorno diventato realtà agli US Open 2025 grazie alla collaborazione nata con Francesco Passaro: “L’ho aiutato con un problema di natura fisica e così abbiamo iniziato a collaborare. Che sia entrare in TOP 100 o vincere uno Slam è sempre importante cercare di raggiungere un obiettivo, finiremo la stagione e proveremo ad entrare in tabellone ai prossimi Australian Open”.

CAPITOLO CHIUSO

Infine, una chiosa quasi filosofica da parte di Giacomo Naldi: “Non c’è alcun rancore, non si può cambiare ciò che è successo. La vita va avanti e bisogna voltare pagina”.

TAGGED:
Share This Article