Perchè il circuito Wta non attira più?

di Giovanni Cola

Spesso abbiamo analizzato il fatto che, soprattutto negli ultimi anni, la perdita di appeal del circuito Wta abbia allontanato una discreta fetta di spettatori sia fisicamente dai tornei che dagli schermi televisivi. L’assenza, oltre che di grandissime giocatrici, anche di personaggi carismatici fuori dal campo ha fatto in modo che l’attenzione venisse convogliata in buona parte sul circuito Atp e i suoi Fab Four.

L’apice di questo “spread” potrebbe essere stato toccato proprio al torneo di Miami. Un dato più significativo di altri: 71 match del tabellone maschile hanno avuto una copertura televisiva contro le solamente 26 partite di quello femminile.

Una disparità che in molti hanno definito inaccettabile. La protesta ha avuto sfogo sulle pagine Twitter e Facebook della Wta. Il caso è stato addirittura ripreso sulle pagine sportive del sito del New York Times.

Un esempio rende l’idea più di qualsiasi ragionamento di marketing.

Nella giornata di lunedì era possibile guardare in tv o in streaming la sfida tra Benjamin Becker (n.93 Atp) e Aljaz Bedene (n.119 Atp) ma non gli incontri che vedevano impegnate sullo stesso Court 1 Na Li, fresca vincitrice degli Australian Open, Aga Radwanska, n.3 del seeding e della ex n.1 del mondo Caroline Wozniacki.

Davvero un primo o secondo turno maschile di terza fila è potenzialmente più attrattivo di un match in cui sono coinvolte le attuali top players Wta?

Sulla vicenda è intervenuta anche Stacey Allaster, al vertice del circuito femminile dal 2009, sostenendo che i tornei, in special modo quelli Premier Mandatory, in futuro dovranno compiere uno sforzo ulteriore per far salire notevolmente il numero delle sfide femminili visibili da tutti i fans. Secondo la Allaster, nella maggior parte dei casi, si tratta di un problema di costi perchè assicurare la copertura video internazionale di un incontro su un campo secondario può valere circa 8-9.000 dollari a partita.

La sensazione è tuttavia che la questione possa essere risolta semplicemente con un minimo di buon senso.

Non si dovrebbe ragionare per genere, ma la diretta televisiva sarebbe meglio fosse essere garantita in base al prestigio e al potenziale interesse che può suscitare un determinato incontro. Basta deciderlo al momento di redigere l’ordine di gioco quotidiano.

Un tifoso occasionale che fa zapping è indubbiamente più incuriosito dal primo turno di una Ivanovic piuttosto che doversi sorbire un Carreno Busta- Giraldo sul Grandstand.

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