Emma Raducanu è tornata a parlare alla stampa alla vigilia dello US Open 2025, quattro anni dopo lo storico trionfo a New York e con uno spirito visibilmente più sereno. Reduce da una convincente tournée americana, culminata con la semifinale a Washington e buone prestazioni a Montreal e Cincinnati, la britannica classe 2002 si è raccontata con sincerità, affrontando temi tecnici e personali.
“Ho fatto fatica a tornare qui dopo quel successo. Ora invece riesco finalmente a godermi i ricordi, essere orgogliosa di ciò che ho fatto nel 2021 e vivere questo torneo come un’esperienza felice.”
Raducanu ha parlato anche della nuova collaborazione con Francisco Roig, coach per anni nel team di Rafael Nadal: “Lavoriamo tanto sul campo, ma il tempo passa velocemente perché c’è un buon equilibrio. Stiamo concentrandoci sulla qualità dei miei colpi. Francisco porta con sé un grande senso di calma e sicurezza, che si riflette anche su di me durante gli allenamenti e in partita. È stato vicino a Rafa per tanti anni e questo si sente.”
Sebbene la scelta del nuovo allenatore sia arrivata dopo Wimbledon, Raducanu ha ammesso che la partita proprio contro Aryna Sabalenka al primo turno le abbia “aperto qualche porta”: “Ho chiesto a Jill (la manager) se avessimo idee per un nuovo coach, perché volevo affrontare la tournée americana con una guida tecnica definita. Francisco è arrivato poco prima di Cincinnati e stiamo lavorando bene insieme.”
Proprio l’incontro con Sabalenka a Cincinnati ha messo in evidenza l’energia del nuovo staff. “Era difficile sentire la sua voce tra musica e rumore, ma è bello vedere quanto sia coinvolto. Quando gioco bene, mi lascia spazio, ma in match come quelli contro Aryna, ogni punto è importante.”
Emma ha raccontato anche un aneddoto curioso accaduto a Montreal, dove Roig, scherzando, le ha detto: “So che non puoi perdere su quel campo, ci ho vinto anch’io il mio unico doppio!” Un segno scaramantico che ha fatto sorridere anche la campionessa di Flushing Meadows 2021.
A chi le ha chiesto se si sente più preparata a gestire la pressione rispetto agli anni passati, Emma ha risposto senza esitazioni: “Sì, ora mi sento più consapevole. Quando ho vinto nel 2021 non conoscevo ancora il lato più negativo di questo ambiente. Mi ha colpita, certo, e in certi momenti mi condiziona ancora. Ma oggi riesco a godermi di più ciò che faccio giorno per giorno, anche grazie alle persone giuste che ho intorno.”
Dal punto di vista tecnico e fisico, Raducanu ha ammesso di non sentirsi mai “completamente pronta al 100%”, ma fiduciosa: “Mi sono preparata bene, ho fatto una buona sequenza di tornei in America, e ho messo dentro tanti allenamenti di qualità. Ora sono pronta per quanto posso esserlo.”
Infine, non sono mancati momenti più leggeri. Alla domanda sul classico ‘ritardo’ nei campi di allenamento, quando si fatica a lasciare spazio al giocatore successivo, Emma ha riso: “Succede sempre. L’altro giorno mi è successo di commettere un doppio fallo proprio all’ultimo punto della sessione, tipico!”