Buenos Aires cambia pelle e, per una settimana, scopre il profumo dell’Australian Open. Dal 16 al 20 dicembre, il Lawn Tennis Club ospiterà la prima edizione del Road to Australia, un evento-esibizione che nasce con un obiettivo chiaro: offrire a giocatori sudamericani e non solo un vero banco di prova sul cemento prima del viaggio a Melbourne.
Un cast di livello con Norrie in prima fila
La lista dei partecipanti è ora ufficiale, e bastano pochi nomi per capire che non sarà un’esibizione come le altre. A guidare il tabellone maschile ci sarà Cameron Norrie, ex Top 10 e presenza abituale nei grandi appuntamenti Slam. Il britannico, che nel 2025 ha vissuto un’annata in chiaroscuro, cerca fiducia e ritmo sul veloce sudamericano.
Al suo fianco, una pattuglia argentina di tutto rispetto: Sebastián Báez, Mariano Navone, Francisco Comesaña, Juan Manuel Cerúndolo, Ugo Carabelli, Tirante, Burruchaga, Olivieri e Díaz Acosta, tutti pronti a sfruttare l’occasione per preparare la tournée australiana senza lasciare il continente.
Completano il quadro i cileni Cristián Garín e Tomás Barrios Vera, il boliviano Hugo Dellien, il paraguaiano Daniel Vallejo, l’ecuadoriano Álvaro Guillén Meza e lo statunitense Emilio Nava. Un mix che unisce esperienza, giovani in crescita e giocatori affamati di match sul cemento.
Il torneo: round robin e ritmo alto
La formula maschile sarà quella del round robin: due gruppi da quattro giocatori, con i primi due a qualificarsi per le semifinali. Una struttura che garantisce tanti match e continuità, proprio ciò che i tennisti cercano nella fase pre-Australian Open.
Il tabellone femminile sarà invece più essenziale: quattro giocatrici, semifinali e finale. In campo l’argentina Julia Riera, una delle più promettenti del movimento, affiancata dalla connazionale Luisina Giovannini (19 anni), dalla cilena Antonia Vergara e dalla messicana Ana Sofía Sánchez.
Cemento sudamericano: un cambio di paradigma
La scelta della superficie è il cuore del progetto: il Lawn Tennis, storica casa della terra battuta argentina, ospiterà un torneo interamente su cemento, per ricreare condizioni più vicine possibile ai campi australiani.
In un Sudamerica che vive quasi esclusivamente di clay, è una novità che potrebbe diventare un precedente importante. Prepararsi a Melbourne senza fare migliaia di chilometri potrebbe essere un vantaggio strategico per molti giocatori della regione.