Scatto per la vetta?

Djokovic

di Sergio Pastena

Ancora no. Rafael Nadal esce dal dittico Madrid-Roma con un titolo e una finale, ma anche con la consapevolezza che la prima posizione del ranking è a rischio e a Parigi sarà difficilissimo difenderla. Il match contro Novak Djokovic, conclusosi con la vittoria del serbo per 4-6 6-3 6-3, è stato più sbilanciato di quanto possa dire il punteggio, col maiorchino che solo per un set è riuscito a tenere lo stesso livello dell’avversario.

Non era un Rafa deconcentrato, quello che si è visto in campo al Foro Italico: il primo set lo ha visto prevalere grazie a una partenza sprint e alla miglior conversione delle palle break, 2 su 4 contro il misero 1 su 5 dell’avversario, nonostante un equilibrio notevole. Dal secondo set in poi, però, Djokovic ha aumentato la pressione su Nadal rendendogli la vita sempre più complessa. Non che Rafa non ci abbia provato o non abbia giocato bene nei momenti decisivi: negli ultimi due parziali ha trasformato entrambe le opportunità che gli sono capitate per breakkare l’avversario e nel terzo ha salvato quattro volte il servizio recuperando un break di svantaggio.

Tutto inutile, però, vista la costante pressione di RoboNole nei punti di risposta, che ha portato Nadal a fare appena la metà dei 15 sul proprio servizio nel secondo set e addirittura meno nel terzo. Insomma, in vista del Roland Garros l’iberico dovrà fare di meglio per celebrare in maniera adeguata il suo 28esimo compleanno.

Note sparse per gli altri: finalmente si è rivisto un Murray in buone condizioni, al punto che ha dato non poco fastidio a Nadal nel confronto diretto. Per il britannico, che ormai ha metà del proprio ranking concentrato nei punti di Wimbledon e altre scadenze antipatiche, riprendersi velocemente è fondamentale. Non ha bisogno di ripresa Dimitrov, che sta bene e si avvicina alla Top Ten: contro Nadal ha potuto poco, ma sembra sulla strade del salto di qualità. Bene anche Raonic, che conferma di poter essere pericoloso anche sulla terra.

Capitolo Italia: non fosse per Bolelli e per le ottime prove di Travaglia e Cecchinato, potremmo parlare di “non pervenuto”. Fognini fuori subito e male, Seppi che con il bravissimo Haas cede subito in tre e persino un investimento sicuro come Lorenzi che delude con Riba. Bole, invece, dopo aver battuto Travaglia regge bene con Raonic. Nel complesso molte più ombre che luci, e proprio in casa e sull’amata terra.

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