La Doppietta di Sela


di Guido Pietrosanti
La maggior parte dei tennisti solitamente impegnati nel circuito challenger sono stati impegnati la settimana scorsa nelle qualificazioni del Roland Garros. Per questo motivo i tabelloni dei due tornei challenger previsti sono risultati di livello piuttosto basso. In più, il fatto di disputarsi sul cemento, nel pieno della stagione sul rosso, ne ha probabilmente ridotto ulteriormente il campo di partecipazione.
A Cremona, il vincitore è stato il favorito della vigilia, il russo Igor Kunitsyn, classe 81 e numero 75 delle ultime classifiche, venuto a Cremona prima di disputare il Roland Garros probabilmente alla ricerca di facili punti per consolidare la sua classifica. Il russo, già finalista nel challenger di San Josè a marzo, conferma il suo valore nei tornei challenger, in particolare sul cemento, anche se quest’anno ha quasi sempre deluso quando si è cimentato nei tornei del circuito maggiore. Ma forse la vera “rivelazione” del torneo è il finalista tedesco, Rainer Schuettler, 35 anni compiuti ad aprile e top 10 nel 2003, ancora capace di restare nei top 100 (questa settimana è numero 98) ma soprattutto ancora con tanta voglia di giocare a tennis e di girare il mondo alla ricerca di tornei nei quali ben figurare. Schuttler, sconfitto in finale a Cremona per 62 76 ha già raggiunto quest’anno una finale challenger a Dallas, nel mese di marzo ed è riuscito a passare il primo turno nei Master 1000 di Miami e di Indian Wells. La settimana prossima sarà impegnato, come il vincitore Kunitsyn, al Roland Garros dove incontrerà al primo turno il russo Dolgopolov, di 12 anni più giovane di lui. Di ben 15 anni più giovane di Schuttler è il semifinalista di Cremona, Pablo Carreno-Busta, numero 249 del ranking e in forte crescita quest’anno. Lo spagnolo ha raggiunto a Cremona la sua prima semifinale challenger, dopo aver già raggiunto 2 quarti di finale quest’anno, al Garden di Roma e a Rabat. Carreno-Busta ha sconfitto al primo turno Galvani e al secondo un buon Trusendi, sempre in attesa del definitivo salto di qualità. Ottimo risultato di Andrea Arnaboldi che, reduce dalla semifinale di Zagabria, ha raggiunto i quarti di finale dimostrando una discreta adattabilità anche al cemento. Il problema di Arna resta quello di avere una palla troppo leggera e di non avere un colpo risolutore. A Cremona è riuscito ad ottenere molti punti dalla prima di servizio, che forse, se ulteriormente migliorata, potrebbe davvero consentirgli di fare quel piccolo passo in avanti che lo porterebbe finalmente nei primi 200 giocatori del mondo.
In Uzbekhistan, seconda vittoria consecutiva dell’israeliano Dudi Sela che dopo la vittoria a Busan in Korea, si conferma questa settimana anche a Fergana. L’israeliano, numero 91 del ranking atp e favorito del torneo, ha sconfitto in finale l’australiano Greg Jones (218 atp) per 62 61. Jones, classe 89, è stato tra i migliori juniors della sua età, e riusci a battere Trevisan in 3 slam juniors, l’anno in cui Matteo diventò numero 1 al mondo junior. Capace di raggiungere i top 200 nel 2010, Jones ha attraversato un periodo negativo che lo ha rimandato indietro in classifica. Ora forse la finale in Uzbekhistan e la semifinale a Johannesbourg raggiunta ad aprile, potranno ridargli la fiducia necessaria ad entrare di nuovo nei 200 e possibilmente salire ulteriormente in classifica. L’Australia avrebbe bisogno di ricambi al vertice visto che Hewitt (cha ha comunque 30 anni) è spesso infortunato e Tomic stenta ad emergere. Buone semifinali raggiunte anche dagli 88 Mecir, figlio dell’indimenticabile “gattone” e dal giapponese Yuichi Sugita, 182 del ranking, che conferma la buona crescita del movimento tennistico giapponese.
Le buone notizia dal circuito future arrivano questa settimana da Aosta dove nell’Italy F10 Alessandro Giannessi conferma i buoni progressi messi in mostra già da un paio di mesi e vince il torneo senza perdere un set. Buona semifinale anche per un discontinuo Marrai, mentre Crepaldi raggiunge un po’ a sorpresa in quarti su una superficie che non è la sua preferita. In Turkey F18 buona semifinale di Francesco Picco che piano piano sta raggiungendo gli altri migliori 91 azzurri, e in Bulgaria F3, ottima finale raggiunta da Enrico Burzi che dopo un 2010 negativo, sta vivendo una stagione 2011 al livello delle sue migliori stagioni.

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