Ad Ortisei vince Andreas Seppi


(Simon Greul e Andreas Seppi)

di Piero Emmolo

ORTISEI (HARD, 64000€) Vittoria dell’altoatesino Andreas Seppi nella kermesse tennistica bolzana di Ortisei; nel piccolo comune della Val Gardena l’azzurro ha prevalso sul redivivo Simon Greul, capace di opporre una strenua resistenza solo nel primo parziale (nel quale era avanti 4-2 e 5-3 ) perso poi al tie break. Seppi ha rispettato i favori del pronostico ma la vittoria non è di certo stata una dilettosa passeggiata negli ameni paesaggi alpini delle Dolomiti; in particolare, nella semifinale l’azzurro ha faticato parecchio col russo di origini georgiane Teymuraz Gabashvili ( sempre temibile a queste latitudini tennistiche) pur non rischiando mai seriamente l’estromissione dal torneo. Piacevole conferma la costante ascesa tennistica del giovane transalpino Pierre Huques Herbert: dopo l’exploit di Parigi Bercy ai danni del connazionale Benoit Paire (non senza strascichi nel post match) altri scalpi di buon livello per il galletto, che ha estromesso il polacco Michael Prisniezny e l’esperto austriaco Martin Fischer prima di deporre le armi contro il simpatico reggae-man Dustin Brown. Per Andreas sesto sigillo nel circuito challenger e seconda posizione in Italia sempre più consolidata.

BOGOTÁ (CLAY, 125000$+H) Nel ricco appuntamento colombiano a prevalere è stato il dominicano Victor Estrella su Thomaz Bellucci; il tennista verdeoro conferma il buon trend agonistico di fine stagione non riuscendo però a bissare il successo della scorsa setrimana. Finale non di certo al cardiopalma con il brasiliano ritiratosi sullo 0-3 nel secondo set dopo aver perduto rapidamente il primo; probabilmente l’allievo di Francisco Clavet paga dazio alle parecchie energie profuse nella tournee latino americana nonchè nell’estenuante maratona al terzo set contro l’azzurro Paolo Lorenzi. Per il tennista dominicano terzo challemger in carriera e secondo in stagione. Il 33-enne di Santiago, autentica icona dello sport nell’arcipelago centro-americano, conferma così di permanere a livelli discreti nonostante la non propriamente verde carta di identità.

BRATISLAVA (HARD, 64000+H) Disputa tra omonimi nell’epilogo del torneo; il talentoso Lucas Lacko ha avuto la meglio sul ceco Lucar Rosol, accreditato della prima testa di serie ma stoppato proprio all’ultimo turno decisivo dal beniamino di casa. La folta chioma di Piestany ha dovuto faticare nel suo iter trionfante, specie avverso il figlio d’arte di “Gattone”, Miroslav Mecir Jr, prevalendo solo alla partita decisiva. La finale è stata anch’essa caratterizzata da una avvincente vis agonistica, con il gioco più equilibrato e meno propenso al power tennis di Lacko che ha avuto ragione di un Rosol mai domo fino all’ultimo, ma che non ha saputo approntare le adeguate contromisure per ovviare al palesarsi dei difetti di un tennis eccessivamente dipendente da un sol colpo. Per Lacko 100 punti che conferiscono morale e fiducia in una stagione scevra di quel salto di qualità del quale si era auspicato per un giocatore dall’estro tennistico dello slovacco.

KNOXVILLE (HARD, 50000$) Finale con “derby” nordamericano nella tappa statunitense tra il canadese Peter Polansky e l’americano Tim Smyczek; l’atleta a stelle e strisce si è giovato fino in fondo della prima testa di serie spettantegli in quanto giocatore con miglior classifica ai nastri di partenza dell’appuntamento del Tennessee. Polansky dal canto suo avvalora quanto di buono prospettato nelle settimane passate e candidandosi “in pole” come new outsider canadese del 2014, dopo la definitiva consacrazione del connazionale Vacek Pospisil nell’anno conclusosi. Un movimento, quello canadese, che dimostra d’essere tutto fuorchè in fieri potendo contare su un pilastro come Raonic già consapevole di poter fungere da traino per una nazione dalle tradizioni tennistiche non eccelse ed affacciatasi al tennis che conta da non molto tempo. Per l’atleta di Milwaukee è il secondo challenger in carriera ed il primo stagionale.

YEONGWOL (HARD, 35000$+H) Nel torneo sudcoreano ulteriore affermazione americana da parte di Bradley Klahn, vittorioso sul giapponese Daniel Taro. Per il 23-enne tennista californiano si tratta del secondo titolo challenger in bacheca, ottenuto con lo score di 7-6 6-2 ai danni dell’atleta nipponico. Klahn, in compagnia di Ryan Harrison e Donald Young, veniva insistentemente additato dai media sportivi statunitensi vicini al tennis come papabile capostipite della nuova generazione di talenti USA; al momento però le aspettative riposte non sembrano esser state ripagate. Per il ventenne del sol levante prima finale challenger in carriera.

Da oggi ha avvio il master del circuito ATP challenger a San Paolo, un appuntamento che recluta ai ranghi di partenza i migliori sette giocatori destreggiatisi nel corso dell’anno nel circuito più una WC che gli organizzatori si riservano di assegnare al brasiliano Guilherme Clezar dopo la declinazione dell’invito da parte di Bellucci. Ben 92000 $ al vincitore; per la prima volta questa manifestazione si svolgerà su terra rossa e ciò non può che esser di buon auspicio per uno specialista DOC del mattone tritato qual’è il nostro Filippo Volandri. Il livornese sarà accreditato della quinta testa di serie e farà compagnia al colombiano Alejandro Gonzalez, al russo Teymuraz Gabashvili, all’olandese Huta Galung, allo slovacco Andrey Martin, all’ucraino Nedovyesov e al rumeno Adrian Ungur oltre alla suddetta wild card indigena.

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