Diario di Bordo dalla Stanley Cup (4)


(Gianmarco Moroni e Jay Clarke – Foto Nizegorodcew)

di Alessandro Nizegorodcew (inviato al TC Parioli)

Ieri ho bucato la gomma della macchina, evviva! Stamattina dovevano montarmi quella nuova alle 11, ma, tra ritardi e altro, ho riavuto la mia povera Micra del 2001 alle 12.45. Chiamo Adelchi Fioriti, fotografo tra le altre cose di “Il Tennis Italiano”, per sapere la situazione al TC Parioli, visto che oggi è la giornata delle finali. Adelchi mi dice che è a Villa Ada (il parco adiacente al circolo) poiché non lo hanno fatto entrare… Adelchi si è recato al Parioli con il figlio piccolo e il “conseguente” passeggino, ma gli è stato comunicato che non si poteva entrare al torneo con il passeggino… L’organizzazione del torneo è stato ottima in tutto e per tutto, dai campi ai giudici, dagli orari a tutto il necessario per i ragazzi c’è da dirlo, ma questa macchia finale non ci è piaciuta, non l’abbiamo capito e abbiamo decisa di segnalarla.

Fatto sta che arrivo al circolo con grande ritardo, sperando di vedere le fasi finali della finale maschile tra Gianmarco Moroni e il britannico Jay Clarke. La finale femminile è finita da tempo, con la netta vittoria della spagnola Julia Payola 62 62 sulla tds n.1 l’ungherese Dalma Galfi.

Quando arrivo sul centrale del TC Parioli, davvero pienissimo di spettatori (i soci hanno partecipato in maniera assidua al torneo), Moroni è sotto 6-7 3-4 ma è al servizio. Vengo a sapere che nel primo set il romano è stato avanti 3-0 e che il parziale, nel complesso, è stato molto equilibrato. Paolo Verna, direttore del Lemon Bowl, mi dice che Moroni sta giocando male col rovescio ed in effetti sono tanti i gratuiti che arrivano da questo fondamentale. Gianmarco però col diritto fa sempre male e si procura, sul 4-4, una palla break che lo porterebbe a servire per il secondo set. Clarke non sbaglia nulla, è solido, fa sempre la cosa giusta e quando c’è da spingere non si fa da parte, anzi. Giocatore molto intelligente il britannico. Sulla palla break Clarke non centra bene un rovescio che però diventa un colpo incrociato stretto, Moroni arriva in corsa col rovescio ma sbaglia. Da quel momento Clarke è salito in cattedra e ha chiuso 7-6 6-4. Ottimo comunque il torneo di Gianmarco, che in finale ha probabilmente pagato un po’ di stanchezza e tensione.

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