Domani alle ore 16.00 l’Italia di Filippo Volandri tornerà in campo contro il Belgio di Steve Darcis per un posto nella finale della Coppa Davis 2025. Gli azzurri partono favoriti nel ‘tie’ e conducono anche negli scontri diretti, con l’ultima sfida che risale al 2024 quando, proprio a Bologna, finì 2-1 Grazie alle vittorie di Matteo Berrettini su Alexander Blockx e di Bolelli/Vavassori su Gille/Vliegen. Scorrendo tra i precedenti del Tour, c’è un solo giocatore che nel corso della sua carriera ha disputato almeno uno scontro diretto con i protagonisti in campo domani: Stefano Travaglia. L’ascolano, che vanta due convocazioni in Davis e una vittoria in singolare, ha disputato in totale 5 match affrontando Bergs, Collignon e Gille/Vliegen tra il 2017 e il 2024.
“È normale aver giocato contro tutti visti miei anni nel circuito – ha scherzato ‘Steto’, che chiuderà la stagione in Top 200 e inizierà il 2026 disputando le qualificazioni degli Australian Open –. Parliamo di due giocatori che sono cresciuti molto sia tennisticamente sia a livello di ranking. Nello specifico, Bergs sta dimostrando di poter rimanere stabilmente in Top 100 ed entrambi hanno acquisito molte esperienze. Parliamo di elementi che ci mettono molta grinta, non sono in semifinale per caso”.

Il pronostico di Travaglia
Nonostante le parole d’elogio, Travaglia non ha dubbi sulla favorita dell’incontro: “Va detto che in Coppa Davis il livello si appiattisce molto per via dell’atmosfera e in questo caso anche della superficie. Comunque, l’Italia è una nazionale molto compatta che ha sia una componente giovanile sia tanta esperienza. Sono certo che Filippo saprà condurli sin dal briefing prima della partita sulla strada giusta per la finale e spero di poterli vedere domenica”.
Sul doppio giocato insieme a Francesco Passaro contro Gille/Vliegen, c’è anche un aneddoto particolare: “Eravamo a Parma nel 2021 e ricordo che l’incontro era in programma alle 12.00. Mentre stavamo per cominciare si presentò un socio del circolo che reclamò il campo in quanto sosteneva di aver prenotato un’ora per giocare. Fu un momento molto divertente e sorrido ancora dopo tanti anni. Se dovessimo giocare il doppio decisivo, mi affiderei a Simone e Andrea. Quando mi trovavo nel giro della nazionale ‘Wave’ non era ancora presente, ma ora insieme hanno costruito grande alchimia e sono una sicurezza”.
Sognando il tris
Nonostante sia impegnato nel Challenger di Bergamo, dove è chiamato a disputare i quarti di finale contro Federico Arnaboldi, Travaglia si sta ritagliando del tempo per seguire i ragazzi a Bologna: “Ho visto un po’ dell’incontro di Berrettini e ho notato un grande legame con la panchina. Nei momenti di difficoltà è venuto fuori bene e ho percepito grande sostegno dal gruppo, questo è un aspetto importantissimo. Se l’Italia può fare il tris? Non vedo perché no. Parliamo di una nazionale forte che ha tutte le carte in regola per giocarsela fino alla fine. Ripeto, il gruppo è solido; una volta che si è in semifinale si deve trovare motivazione in più per spingersi oltre”.