Giù le mani da Walter Trusendi

Walter Trusendi
di Alessandro Nizegorodcew

Giù le mani da Walter Trusendi. Il tennista italiano ha ricevuto una sanzione di 5.000$ e 6 mesi di squalifica dalla TIU (Tennis Integrity Unit), così come accaduto al francese Elie Rousset (che ha avuto uno sconto di 3 mesi). Sul web già impazzano in maniera incontrollata titoli su “match truccati” e “tennis scommesse”, ma la verità è un’altra. “Walter Trusendi ha commesso una ingenuità – commenta un componente dell’entourage, nonché amico, del tennista italiano – ma non si tratta in alcun modo di scommesse truccate. Ho letto che si parlerebbe di «match fixed» ma non c’è nulla di vero. La vicenda è stata ingigantita e ci fa male leggere certi commenti e/o articoli. Non si tratta di corruzione, non si tratta di compravendita di partite, bensì di una ingenuità ammessa dallo stesso giocatore. In questo momento, per evidenti motivi, non possiamo scendere nei dettagli, ma quanto si legge in queste ore in rete è quanto di più lontano dalla realtà“.

L’episodio, come raccontato anche dai colleghi di Tennisbest, è il seguente: Walter Trusendi avrebbe dovuto partecipare in Main Draw (già sorteggiato) al challenger marocchino di Mohammedia. Febbricitante, si è accordato con il primo Lucky Loser (Elie Rousset) affinchè l’azzurro lasciasse il posto nel tabellone principale a fronte dell’assegno del primo turno (circa 360 euro).Va sottolineato come Trusendi, qualora fosse sceso in campo, anche ritirandosi dopo pochi game a causa della febbre, avrebbe portato a casa gli stessi soldi, a dimostrazione di una grande ingenuità che non ha portato però un reale guadagno economico. L’episodio non è giustificabile, è una grande ingenuità, ma non può essere considerate “match fixed” o “comrpavendita di partite”.

Chi conosce Walter Trusendi sa benissimo che tipo di tennista e di ragazzo ha di fronte. Walter è uno sportivo vero che in questa specifica situazione, risalente al 2014, ha commesso una ingenuità. Nessuno in questa sede vuole giustificare il suo errore, ma la differenza tra quanto realmente accaduto e ciò che sta uscendo su siti specializzati e non rischia di minare la reputazione di un giocatore che mai, e in nessun caso, può essere associato a compravendita di match Atp. Ancora una volta si va a colpire, anche mediaticamente, il classico pesce piccolo, per dimostrare di combattere quella lotta alle scommesse truccate che invece andrebbe gestita in ben altra maniera. «Truso», 30 anni compiuti lo scorso gennaio e attualmente numero 425 del mondo, ha sbagliato e pagherà.

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