US Open 2025, Djokovic: “Proverò a rovinare i piani di chi si aspetta una finale Sinner-Alcaraz”

Antonio Sepe
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Novak Djokovic - Foto Mike Frey-Imagn Images/Sipa USA

La vittoria di Novak Djokovic ai danni di Taylor Fritz nei quarti di finale dello US Open 2025 ha confermato che al momento il “terzo incomodo” è serbo e ha 38 anni. Quarta semifinale Slam in stagione per Nole, che ha rifilato all’americano l’undicesima sconfitta in altrettanti precedenti e si è garantito un posto tra i migliori quattro. Se la vedrà contro Carlos Alcaraz e l’incognita principale rimane il fisico: “Non mi sento molto fresco al momento, ma spero che tra due giorni sarà diverso. Avere due giorni di riposo è molto positivo e mi aiuterà“.

L’analisi di Djokovic

Fritz ha giocato meglio di me nel secondo e terzo set. Soprattutto nel secondo sono davvero riuscito a tirarmi fuori dai guai in qualche modo e a chiudere. Onestamente non stavo giocando bene, almeno non per i miei standard, e non sentivo bene la palla. Ho cercato solamente di sopravvivere e di rimanere nello scambio. Per fortuna ha servito poche prime.

Nel terzo set è salito di rendimento con il servizio, ma nel quarto ho cambiato le carte in tavola in attesa della mia opportunità. Ho giocato in modo troppo conservativo e aspettato il suo errore, ma non mi sentivo bene. È una di quelle giornate in cui devi solo dare il massimo, sai, giocare con il cuore e lottare. È questo che mi ha davvero dato la vittoria alla fine“.

Il piano per la sfida con Alcaraz

“Cercherò di rilassarmi, recuperare e prendermi cura del mio corpo. I prossimi due giorni saranno fondamentali per me per arrivare in forma al match e prepararmi a combattere per cinque set, se necessario. Mi piacerebbe essere abbastanza in forma per giocare e farlo potenzialmente per cinque set con Carlos. So che sarà necessario il mio miglior tennis, ma di solito mi piace giocare le partite importanti su un palcoscenico importante. L’unico dubbio è come si sentirà il mio corpo nei prossimi giorni. Ma farò del mio meglio con la mia squadra per essere in forma. Mi aspetta una partita in cui si correrà molto”.

Su Sinner e Alcaraz

“Non c’è bisogno di spendere parole su loro due. Sappiamo che sono i migliori giocatori del mondo. Probabilmente tutti si aspettano e aspettano con ansia la finale tra loro. Perciò cercherò di mandare all’aria i piani della maggior parte delle persone. Vediamo. Stanno giocando sicuramente il miglior tennis di tutti e hanno dominato fin dall’inizio del torneo.

Ma non andrò certo in campo sventolando la bandiera bianca. Non credo che nessuno lo faccia davvero quando gioca contro di loro, tantomeno io. Sono stato molto costante in questa stagione, soprattutto negli Slam, ed è quello che avevo detto all’inizio dell’anno, che vorrei dare il massimo e ottenere i migliori risultati. Ho un’altra possibilità e spero di riuscire a tenere testa a Carlos“.

L’amarezza di Fritz

Intervenuto in conferenza stampa, lo statunitense ha analizzato la sconfitta. Non l’ha fatto però in riferimento al fatto che fosse l’undicesima contro Djokovic, bensì soffermandosi esclusivamente sul match di Flushing Meadows e non sui dieci precedenti: “I primi tre set non sono stati un granché, anche se nel terzo ho servito meglio dei primi due. Probabilmente il mio miglior set è stato il quarto, ma anche lui ha giocato meglio“.

Sulle difficoltà a convertire le palle break, tanto da collezionare uno 0/10 per poi andare a segno all’undicesima: “Su 5-6 chance lui ha giocato bene e io non ho potuto fare più di tanto. In altre 4 occasioni invece ho giocato male io, magari sono stato conservativo oppure ho spinto al momento sbagliato. Semplicemente ho preso decisioni sbagliate“.

Infine, l’aspetto più interessante emerso riguarda l’ambizione di Fritz, che non si limitava a voler battere Djokovic: “Ero davvero entusiasta per il tabellone che avevo davanti perché avevo l’opportunità di fare la cosa più bella di sempre, ovvero provare a battere Novak, Carlos e Sinner. A me piacciono le sfide, quindi ho pensato che fosse piuttosto bello. Sono sicuro che anche Nole sia emozionato all’idea, considerando quanto ami le sfide“.

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