Volandri: “Tre Davis in fila? Siamo una squadra forte”

Matteo Bettoni
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Filippo Volandri - Foto FITP

La terza Coppa Davis consecutiva dell’Italia ha confermato un dato chiaro: gli azzurri sanno vincere insieme. E Filippo Volandri, che guida la Nazionale da capitano dal 2021, lo racconta con molta calma. Per Volandri, il successo non è un miracolo improvviso, ma il risultato naturale di un gruppo che ha imparato a funzionare come una vera squadra, anche senza le sue stelle più luminose, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.

Il riconoscimento come “impresa dell’anno” ai Gazzetta Awards 2025 fotografa bene il valore di questa vittoria. L’Italia non aveva mai centrato tre titoli di fila, e a riuscirci prima erano stati solo gli Stati Uniti degli anni Settanta. Ma dietro il risultato c’è anche un percorso fatto di assenze pesanti, rotazioni, nuovi giocatori e responsabilità distribuite.

UN GRUPPO DA RECORD

Volandri lo spiega senza giri di parole, parlando a La Gazzetta dello Sport: “La vittoria della Davis? È stato fatto qualcosa di straordinario quest’anno. Vincerne tre consecutive è stata l’impresa dell’anno. Con tre giocatori diversi, tanti giocatori nuovi, tanti esordienti, è il segnale di un movimento che è in salute”.

IL VALORE DEL COLLETTIVO

Secondo Volandri, è proprio questo il punto: la squadra non dipende da un singolo. “Aveva ragione Jannik dicendo che siamo comunque una squadra forte. Questa è una vittoria diversa dalle altre, paradossalmente, forse, la più sentita insieme alla prima, diversa ma altrettanto emozionante” – spiega – “Ho la fortuna di avere tanti giocatori, perché la Davis non la vinci sempre ed esclusivamente con il numero uno o il due del mondo, ma la vinci con tanti giocatori, a cui viene chiesto di svolgere un ruolo che hanno ricoperto alla grande. Siamo orgogliosi di avere una rosa che mi mette in difficoltà per le opzioni, e che poi vince”.

E in effetti, la storia recente della Davis italiana conferma questa idea. Nel 2023, insieme a Sinner, furono decisivi Arnaldi e Sonego. Nel 2024, Sinner vinse al fianco di un Berrettini ritrovato. Quest’anno, invece, il protagonista è stato Flavio Cobolli, perfetto in semifinale contro Zizou Bergs e poi determinante in finale contro Jaume Munar.

Questa è l’immagine più chiara dell’Italia che ha vinto tre Davis consecutive: una squadra che lavora e si sostiene. Una squadra che cambia i protagonisti, ma non cambia modo di stare insieme. E per Volandri, in fondo, è proprio questo che rende possibile un risultato così grande.

 

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