Berrettini difende Rune: “Nessuno vorrebbe affrontare un infortunio così, tornerà più forte di prima”

Antonio Sepe
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Internazionali BNL d'Italia 2025 Roma 12/05/2025 Matteo Berrettini Foto Giampiero Sposito

Prosegue l’ondata di solidarietà da parte dei tennisti nei confronti di Holger Rune, vittima di un grave infortunio. Il tennista danese ha riportato la rottura del tendine d’Achille durante la semifinale dell’ATP 250 di Stoccolma contro Ugo Humbert e starà fuori per almeno sei mesi. Negli scorsi giorni Flavio Cobolli aveva confidato di aver mandato un messaggio al collega, mentre altri giocatori come Taylor Fritz e Jack Draper avevano colto l’occasione per auspicare un cambiamento a livello di programmazione.

Di recente anche Matteo Berrettini ci ha voluto mettere la faccia, difendendo apertamente Holger Rune. Lo ha fatto sui social, commentando il post che menzionava un estratto del podcast ‘Schiaffo al volo‘. Il giornalista Jacopo Lo Monaco aveva espresso il proprio pensiero sull’infortunio del danese, dicendo: “Se Rune reagisce nel modo giusto, la rottura del tendine d’Achille è la cosa migliore che potesse accadergli“. Un punto di vista che il tennista romano non ha minimamente condiviso.

 

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Le parole di Berrettini

Ragazzi io capisco tutto eh, però sta roba è veramente agghiacciante… pensare che un infortunio di questa portata possa essere la cosa migliore che possa accadere ad un giocatore di 22 anni, 11 del mondo, vuol dire: o essere in mala fede o capire veramente poco di questo sport e dello sport in generale.

La maturazione agonistica e non, arriva con il tempo, con le sconfitte, con le vittorie, con le partite perse con match point o magari vinte giocando male. Questo è un infortunio che può cambiare radicalmente la vita di una persona, figuriamoci una carriera a questo livello. lo ascolto sempre e commento quasi mai, ma qui si rasenta la follia, capisco il voler parlare, dire la propria, sempre, in ogni caso, ma sentir dire “il tendine ha fatto pop” senza un minimo di compassione o sensibilità, come se stessimo raccontando di un palloncino da scoppiare alle giostre mi fa venire i brividi.

Dietro quell’infortunio ci sta sofferenza, mentale e fisica, dubbi e momenti così bui da poter compromettere la salute mentale di un ragazzo giovanissimo. Forse mi ci sono immedesimato, forse so che cosa significa vedere scivolare via determinate cose senza avere nemmeno la chance di provare a fermarle, forse so quanto è dura tornare da un infortunio, ma sono sicuro che pensandoci bene, anche voi vi sarete accorti che sta roba vi è uscita male.

Mi sbaglierò ma credo che il cambio di marcia necessario nella cultura sportiva italiana passi anche da qui, da come vengono raccontate le cose e come vengono analizzati certi argomenti. Mettere davanti i potenziali risultati di un giocatore rispetto alla sua salute credo non sia il giusto modo di guardare e commentare lo sport.

Detto questo, Holger tornerà e sarà più forte di prima, ma fidatevi, nessun atleta del mondo vorrebbe affrontare un infortunio del genere, anche se gli dicessero che grazie a quello ci sarebbe una minima chance di migliorare il suo best ranking o primato personale…

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