Diario di Bordo dall’ATP 500 di Barcellona

da Barcellona, Tommaso Giuliani

Diario di bordo. Sveglia alle 8.00, il meteo sembra ottimo, metto le ultime cose dentro lo zaino e mi dirigo verso la metro. La strada è lunga, ma l’ansia e l’emozione sovrastano tutto. Nonostante abbia avuto la fortuna di poter frequentare molti tornei è il primo per me all’estero. Arrivo a “Palau Reial”, 10 minuti di camminata, saluto i miei e entro di corsa al tennis club.

Seppur siano le 10 di mattina c’è già grossa affluenza, intravedo Tomas Etcheverry allenarsi ma la voglia di scoprire il circolo è troppo grande quindi proseguo la mia camminata. Percorso che compio con la bocca aperta, sono estasiato da qualunque cosa mi passi vicino, come un bambino in visita per la prima volta a Mirabilandia.

Manca una mezz’oretta all’inizio del primo match, intravedo un luogo dove passano i giocatori e dopo 45 secondi, ecco Casper Ruud. Selfie fatto, la giornata potrebbe finire anche qua! Eppure poco dopo passa Alex De Minaur: “Me caliento y vuelvo” promessa rispettata, nonostante il match con Etcheverry alle porte, si ferma a fare le foto con tutti i bambini presenti. Finita l’ora dei selfie mi dirigo verso il centrale, l’impatto è pazzesco.

Ero entrato nella mia attrazione preferita, faccio qualche foto e mi siedo subito, neanche il tempo di fare amicizia con un ragazzo ungherese vicino a me, che sia Stefanos Tsitsipas che Casper Ruud hanno già regolato Opelka e Galan. Due ore di stop mi attendevano prima dell’esordio di Carlos Alcaraz, decido di tornare ad incontrare qualche giocatore. Non passano in molti, ma riesco comunque a strappare un selfie e una battuta a Davidovich e a Sebastian Korda, quest’ultimo non perde occasione per ricordare la sua fede juventina.

Non avendo la possibilità di accedere alle zone riservate agli allenamenti decido di posizionarmi sul centrale. Sono le 16; Carlos Alcaraz entra sulla Pista Rafa Nadal e tutta Barcellona si ferma. Son passati 5 giorni ma quella di aver visto ‘Carlitos’ giocare sul campo dedicato ad uno dei tennisti più forti di sempre è una delle emozioni più intense che io abbia mai provato. Il match è più divertente del previsto grazie soprattutto a Ethan Quinn, ragazzo americano del quale sentiremo sicuramente parlare nel giro di poche settimane.

Finito il match provo ad avvicinarmi ad Alcaraz, niente da fare…. Ma le lacrime di bambini che sono riusciti a ricevere un autografo del loro giocatore preferito valgono più di mille parole. La giornata si conclude con Davidovich Fokina che batte facilmente Stan Wawrinka mentre su Barcellona cala il sole, proprio come, forse, nella carriera del campione svizzero.

Saluto il mio amico ungherese, acquisto un souvenir ed è ora di tornare in hotel con il cuore pieno di emozioni, attimi e ricordi che resteranno per sempre nella mente di quel bambino che oggi ha visitato il suo luna park preferito.

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