Il calcio di Panatta, Lucone scaramantico e i «selfie» di Lucas

Roland Garros
da Parigi, Alessandro Nizegorodcew

La giornata al Roland Garros inizia esattamente alle 11.15, quando raggiungo il Gate X e consegno al collega Giulio Gasparin un biglietto ground. Ci diamo appuntamento a più tardi, perché mentre lui va a seguire Jarmila Gajdosova io ho Frances Tiafoepuntato il mio primo obiettivo di giornata: Frances Tiafoe. Il giovanissimo statunitense classe 1998, di origine sierraleonese, è impegnato sul minuscolo campo 5 contro Martin Klizan. Non esattamente un bel sorteggio per Tiafoe, in main draw grazie all’Har-Tru Wild Card Challenger. La sfida è impari e solamente nel terzo set Frances riesce ad allungare leggermente salvo essere recuperato e superato.

Frances Tiafoe ha un buon servizio, un fisico pazzesco e un rovescio bimane naturale molto piatto ed elegante oltre che potente. Il diritto è un vero e proprio rebus: a volte lo gioca davvero male, colpendo in ritardo e con un movimento inguardabile; a volte invece, raramente, colpisce con movenze più interessanti e maggiormente davanti al corpo. E’ il classico colpo che, penso, funziona bene a certi livelli, ma contro una palla come quella di Klizan, per di più su terra rossa europea (che non c’entra nulla né con quella verde né che con quella marrone statunitense), è poco incisiva. Da rivedere, ma le qualità tennistiche sono notevoli.

centraleMentre Hesse e Gajdosova vanno al terzo (su quel campo poi ci sarà Lucone Vanni), io e Marco Mazzoni decidiamo di andare a pranzo per anticipare i tempi, non prima di aver seguito il secondo sfortunato set di Roberta Vinci contro Alizé Cornet sul campo centrale. Panino con dentro una specie di hamburger che sembrava più una piccola bistecca, patate al forno e macedonia priva di qualsiasi gusto, prima di correre sul campo 7, dove Lucone è 2-2 al primo set contro Bernard Tomic. Vanni sembra un po’ scarico, non serve particolarmente bene e, in generale, mette poca energie in tutti i colpi. Il primo set scivola via velocemente nelle mani di Tomic 6-3. Nel secondo la musica cambia e il toscano aumenta il ritmo al servizio e soprattutto in risposta. Le chiavi tattiche offensive sono il diritto inside-in in contropiede e il rovescio lungolinea. “Il tennis è semplice, gioca semplice” – si ripete Lucone. Seguo il match con Marco Mazzoni (che poi scappa a vedere Kokkinakis-Basilashvili) e Andrea Gabrielli, mentre alle nostre spalle ci sono Corrado Barazzutti, Sergio Palmieri, Marco Panichi, Francesco Piccari e Karin Knapp. Ad un certo punto arriva anche Adriano Panatta che, al momento di andare via, mi assesta (involontariamente) un deciso calcio sui reni… Lucone ha palla break ad inizio terzo set ma la spreca con un rovescio in rete non impossibile; nel gioco successivo recupera da 0-40 a 30-40 prima di cedere la battuta e successivamente il set. Nel quarto, sotto di un break, ha più volte la chance di rientrare ma Tomic è più aggressivo nei momenti importanti e chiude con una grande prima esterna. “I miei genitori sono arrivati questa mattina a sorpresa – spiega Lucone ridendo in conferenza stampa – così come avevano fatto a Roma. Ho perso entrambe le volte, adesso non li faccio più venire! Oppure che vengano, ma non si facciano vedere, io sono scaramantico…”.

Dopo essere andato a scrivere un po’, ritorno sui campi per andare a cercare Mazzoni che sta seguendo Kokkinakis (che batte Basilashvili in 4 set). Ci incontriamo fuori dal campo 17 e ci spostiamo lì accanto, sul n.16, dove ha appena iniziato Simone Bolelli contro Steve Darcis. Il “Bole” è in giornata “si” e tira comodini e frigoriferi come se piovessero. Non concede alcuna palla break in tre set e domina in lungo e in largo un match perfetto (andando spesso anche a rete, ben 25 volte). Al seguito dell’azzurro Eduardo Infantino, Giorgio Galimberti e Federico Torresi, oltre ovviamente alla moglie Ximena.

Si ritorna verso la sala stampa, non prima di una breve sosta sul campo n.7 (il più vicino allo Chatrier e dunque alla press room) dove sta per iniziare l’incontro tra Kyle Edmund e Stephane Robert. Il pubblico ha gremito lo stadio e incita il transalpino, tennista dallo stile molto brillante fatto di colpi piatti e giochi di prestigio, purtroppo accompagnati da un pessimo servizio con movimento da socio del club. Edmund serve fortissimo e benissimo, il diritto non mi fa impazzire, rovescio solido, ma soprattutto grande testa per un ragazzo del ’95. Lotta contro Robert e contro il pubblico indemoniato, perde il quarto set al fotofinish, ma nel quinto ingrana la marcia giusta e chiude la sfida.

In giornata hanno passato il turno anche Fabio Fognini e Sara Errani, mentre all’interno del Roland Garros si sono visti Mimmo Criscito (a tifare il suo amico “Fogna”) e il calciatore del PSG Lucas… Accompagnato da Davide Zirone (io, non Lucas) mi reco alla metro e torno a casa. Domani in campo altri 5 azzurri…

Lucas

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