Inarrestabile Vika. Dov’è la Stosur?



di Sergio Pastena
Anche il torneo di Miami è andato in soffitta, ponendo fine alla prima tranche di tornei sul cemento di quest’anno. Andiamo a vedere in campo femminile quali sono le atlete che si sono comportate meglio e quali le bocciature.
PROMOSSE
Viktoria Azarenka: a dispetto della giovane età Vika è da anni nel circuito e rischiava di costruirsi una solida reputazione da perdente di successo, almeno in singolare. Qui a Miami, però, approfittando anche del crollo di molte big, fa il suo ed arriva ad imporsi bissando il successo del 2009. Cinica
Maria Sharapova: in finale non c’è stata partita e il tabellone che si è ritrovata davanti non era proprio di quelli terrificanti. Masha, però, è riuscita a tirarsi fuori da una situazione problematica nei quarti contro la Dulgheru e a rimontare un set anche alla rivelazione Petkovic. Grintosa
Andrea Petkovic: se vuoi arrivare in alto non puoi avere troppo rispetto per chi in alto già c’è. La tedesca ha capito la lezione e l’ha applicata mirabilmente contro la Wozniacki, a cui non è bastato il solito muro per salvarsi da una sconfitta sorprendente. Sfrontata
Dinara Safina: è vero, alla fine si è fermata al secondo turno, ma lo ha fatto dopo aver eliminato una Dokic in grandissima forma e aver strappato un set a Vera Zvonareva, impresa per lei impensabile fino a qualche mese fa. La ripresa continua. Rediviva



RIMANDATE
Caroline Wozniacki: non le si può chiedere di snaturare il proprio gioco, anche perché se è arrivata in vetta è grazie a quello. Quando però incontra un’avversaria che non prova a sfondare “The wall” ma varia il gioco, la bionda danese sembra andare in corto circuito. Ad ogni modo ogni tanto una sconfitta ci sta. Sorpresa
Kim Clijsters: già con la Martinez Sanchez aveva avuto qualche difficoltà, contro la Ivanovic ha letteralmente visto le streghe ed infine ha pagato tutto con la Azarenka. Vale lo stesso discorso della Wozniacki: quando vinci tanto non basta una sconfitta per una bocciatura, ma quella vista a Miami non è la migliore Clijsters. Sottotono
Jelena Jankovic: a tornare sta tornando, ma stavolta si è arresa al primo scoglio serio capitatole durante il percorso, nonostante avesse un set di vantaggio contro la Petkovic. Per tornare al top ci sono ancora molte cose da fare. Interlocutoria


BOCCIATE
Samantha Stosur: dov’è finita l’australiana che aveva mandato al manicomio Serena Williams al Roland Garros? Anche qui passa un paio di turni ma quando si trova di fronte la Sharapova perde quasi senza lottare. Batti un colpo, Sam. Catatonica
Flavia Pennetta: perdere al primo turno ci sta, ma visto che la Benesova ha la grinta di una mozzarella filante, per batterla spesso basta una partita lottata. Invece contro la ceca Flavia ha racimolato tre games, gli stessi che la sua giustiziera avrebbe fatto contro la Petkovic. Assente
Svetlana Kuznetsova: ancora una volta fuori presto, per la terza volta quest’anno (dopo Sidney e Auckland) contro una cinese: prima la Peng, poi la Li, ora ancora la Peng. C’è chi vede rosso, lei vede giallo. Ma la classifica è al verde. Discendente

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