Rafa… che mazzata!

di Sergio Pastena

Mentre l’Italia esultava per l’impresa della nazionale contro la Germania, un piccolo livescore, come impazzito, segnava i numeri di una delle più clamorose sorprese della storia del tennis: la sconfitta di Rafael Nadal al secondo turno di Wimbledon contro il numero 100 del mondo Lukas Rosol.

Non c’è enfasi nella frase precedente e per capirlo basta guardare i numeri: Nadal non usciva così presto in uno Slam da sette anni (Wimbledon 2005, contro Gilles Muller), non perdeva con un avversario dalla classifica così bassa da cinque (Queen’s 2007, contro Nicholas Mahut) e, soprattutto, non aveva mai perso in un major da qualcuno con un ranking del genere.

In effetti, alla vigilia, sembrava destinata ad essere la classica partita nella quale l’avversario di turno, se va bene, fa un paio di games per set. Rosol, poi, quest’anno aveva combinato davvero pochino rischiando addirittura il triplo bagel agli Australian Open, nei quali aveva rimediato un 6-0 6-0 6-2 da Petzschner con i due games gentile omaggio del tedesco.

Il primo set, l’unico visto da chi scrive prima che cominciasse Italia-Germania, pareva però dirigersi verso un’altra trama, comunque frequente per Nadal: primo parziale vinto lottando (11-9 al tie-break, annullando tre set point) per poi dilagare. Persino i due set vinti di fila dal ceco per 6-4 6-4 non avevano fatto sorgere ipotesi di vittoria di Rosol: a Wimbledon qualche volta è capitato a Rafa, che nel 2010 ha rimontato sia Haase che Petzschner sotto 2 set a 1 per poi vincere il torneo. Infatti il 6-2 del maiorchino nel quarto sembrava agevolmente rientrare in questa logica. Quando, però, alla fine di partita e festeggiamenti i tanti tifosi della nazionale e appassionati di tennis hanno aperto il livescore per verificare “Come avesse vinto Nadal”, in molti saranno rimasti pietrificati nel vedere il risultato finale.

Cos’era successo? Semplicemente che avevano interrotto la partita per 40 minuti per chiudere il tetto e, al rientro in campo, Rosol aveva breakkato Nadal tenendo poi fino alla fine grazie al suo potente servizio. Emblematico l’ultimo game: tre aces e un classico servizio-diritto. Rafa a casa, torneo rivoluzionato. Un risultato impensabile, anche considerando che il maiorchino è in una fase della carriera più “vulnerabile” rispetto alle precedenti (ne parlammo… il Nadal 4.0).

In conferenza stampa si è visto un maiorchino abbastanza a disagio ed è comprensibile, sia per la poca abitudine a gestire situazioni del genere, sia per la mancanza di qualsivoglia attenuante fisica. Compresso tra la consapevolezza di dover riconoscere i meriti all’avversario e la voglia di razionalizzare una sconfitta assolutamente inattesa, Nadal si è un po’ incartato sulle domande riguardanti l’interruzione al quinto; pur essendo consapevole che qualunque cosa avesse detto sarebbe suonata come una scusa, ha ugualmente  bordeggiato tra lamentelucce di default (sulla decisione di chiudere il tetto) e precisazioni dovute (sul fatto che comunque stava perdendo due set a uno). In generale, un puro e semplice “Ho avuto una giornata storta” sarebbe stato più efficace e neanche politicamente scorretto, considerando che lo stesso Rosol ha ammesso tranquillamente che, pur avendo lui giocato un grandissimo match, il Nadal di oggi non era certo “on fire”.  Ad ogni modo, come detto, in questa occasione Rafa va capito: più che voler dare la colpa a fattori esterni, le sue parole sembrano semplicemente quelle di chi cerca di spiegare a sè stesso come sia potuta succede una cosa del genere.

Le conseguenze per il maiorchino son pesanti: se Federer perdesse subito gli starebbe davanti di circa 200 punti, che presumibilmente aumenteranno e renderanno molto difficile la conquista di una delle prime due teste di serie agli Us Open per Nadal, il che vuol dire la certezza di beccare Djokovic o Federer in semifinale. In quanto a Rosol, paradossalmente al momento sarebbe numero 101 al mondo a causa dell’uscita dei punti pesanti del Challenger di Braunschweig. I casi del destino: compi l’impresa della vita e come premio esci dai Top 100.

Pesante anche l’impatto sul tabellone: uno tra Kohlschreiber, Rosol, Paire e Brian Baker arriverà ai quarti, Tsonga ha una grandissima occasione per confermare le semifinali del 2011, Murray vede aumentare vorticosamente le possibilità di arrivare finalmente in finale nel giardino di casa. Insomma, dopo la sconfitta di Nadal nella parte bassa sarà tutto un altro Slam…

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