Roland Garros: il tabellone maschile

di Sergio Pastena

Parte il Roland Garros, l’unico Slam sulla terra: le previsioni della vigilia indicano come logico favorito Rafael Nadal, tornato a riprendersi il trono della terra dopo un 2011 nel corso del quale aveva subito Djokovic anche sul rosso. Il serbo, però, mira a collezionare l’unico Slam che gli manca e a fare da terzo incomodo c’è sempre tale Roger Federer. Andiamo a vedere il tabellone, che come al solito abbiamo diviso in otto slot a seconda degli ottavi di finale teorici.

Djokovic (1) – Verdasco (14)

Not so bad. RoboNole non può lamentarsi del tabellone, che fino ai quarti di finale non sembra riservargli grosse insidie. All’esordio avrà di fronte il nostro Starace, una delle tante vittime di un sorteggio disgraziato per i nostri colori, poi potrebbe esserci la rivincita degli Australian Open con Hewitt, sempre che l’australiano superi Kavcic all’esordio. Il terzo turno potrebbe riservargli Melzer, che nel 2012 è andato a corrente alternata: dalle parti dell’austriaco Filip Krajinovic, che sembra finalmente essersi messo alle spalle gli infortuni. In quanto a Verdasco, per sfidare il serbo dovrà prima battere Darcis (che sta bene) e poi potrebbe trovarsi di fronte Gilles Muller. In questa zona è capitato l’unico italiano testa di serie, Andreas Seppi, che non si può dire abbia pescato benissimo: Davydenko è in forma, idem Kukushkin, potenziale avversario di secondo turno che esordirà con un bye, a meno che non succeda l’imponderabile e Gulbis si risvegli dal sonno…

Simon (11) – Tsonga (5)

Sicuramente uno dei settori più equilibrati dell’intero tabellone. In testa ci sono i due francesi, con Tsonga che pur non essendo un animale da terra è sempre temibile e ha una partenza leggera (Kuznetsov e poi uno tra Stebe e Souza). Fabio Fognini è forse l’unico dei nostri a non aver pescato male: Mannarino non è al meglio e anche il secondo turno con uno tra Bellucci e Troicki non è insuperabile. E’ dal lato di Simon, però, che si concentrano le sfide più stimolanti: partiamo da Wawrinka-Cipolla, con lo svizzero che parte favorito e Flavio che, però, ha sempre saputo rendergli la vita difficile. Troviamo poi Andujar-Hanescu, sfida tra terraioli con lo spagnolo nettamente favorito. Il resuscitato di Nizza Brian Baker sfiderà subito Malisse e si candida a mina vagante essendo uno dei rari americani ad avere un buon feeling col rosso. Insomma, Simon avrà il suo bel da fare per arrivare agli ottavi, a cominciare dall’esordio contro la stellina americana in cerca di consacrazione Ryan Harrison.

Federer (3) – F.Lopez (15)

Stavolta King Roger non può fare i salti mortali dalla felicità. Intendiamoci, la sua zona all’apparenza non è di quelle complicate: un ottavo con Feliciano Lopez o Stepanek è abbordabile e il Roddick di adesso, sulla terra, non fa certo paura (in realtà, viste le prestazioni di Dusseldorf, è più che lecito chiedersi se arriverà al terzo turno). Il problema per l’ex numero uno è un fastidiosissimo secondo turno con David Nalbandian: è vero che la Nalba su quattro precedenti ha battuto una sola volta Federer sulla terra, dieci anni fa, ma è altrettanto vero che i precedenti dicono “solo” 11-8 per lo svizzero. Insomma, un turno insidioso. Da notare che questa parte di tabellone è piena di “nonni”: Stepanek, Clement e Serra han passato i trenta abbondantemente, Kubot, Mahut, Lopez, Beck e gli stessi Federer e Nalbandian li hanno già compiuti, Roddick e Bogomolov viaggiano verso quel traguardo. Tutti in campo a resistere con orgoglio al tempo che avanza.

Del Potro (9) – Berdych (7)

No, neanche il buon Tomas può essere contento. Il peggior ottavo di finale possibile era quello contro Juan Martin Del Potro ed è capitato proprio a lui. Non avrà sorriso neanche Montanes, arrivato in Francia con l’obiettivo di difendere gli ottavi di finale del 2011 e abbinato all’esordio proprio all’argentino. Tra i due litiganti per un quarto di finale contro sua maestà Federer non sembra esserci spazio per gli outsider: Cilic è forte, ma Gianmartino pare troppo per lui al momento, Ferrero ha esperienza da vendere è difficile che gli basti, Kevin Anderson sulla terra è un pesce fuori di cemento. Dasnieres de Veigy, Munoz-De La Nava, Garcia-Lopez e Roger-Vasselin insieme fanno otto cognomi ma neanche una speranza di riuscire a sorprendere i big. Somma ingiustizia il sorteggio di Dudi Sela contro Berdych: colpi leggeri e ricamati che finiranno nel tritacarne delle bordate del ceco, come già accaduto al povero Olivier Rochus durante gli Australian Open.

Ferrer (6) – Isner (10)

Sorteggio favorevole e meritato per il premio Oscar per la tenacia David Ferrer. Dalla parte dell’iberico, infatti, non si segnalano grandissimi pericoli e anche il quarto di finale con Murray sulla terra era il migliore possibile per lui. Interessante il primo turno tra il talentino Paire e Ramos, in questa zona è possibile scorgere qualche altra mano di pregio, specie dal lato del rovescio: Youzhny esordirà contro James Blake per poi sfidare il vincente di Dodig-Haase, Phau non avrà un compito facile contro Mathieu e Picasso Petzschner testerà il tunisino Jaziri. Resta da dire di Granollers, che non dovrebbe avere troppi problemi nell’esordio col portoghese Sousa, e soprattutto di Isner. Long John, pur non avendo fino ad ora impressionato sulla terra, potrebbe tranquillamente fare un po’ di strada: Dutra Silva, Mathieu e Granollers il peggior percorso possibile fino agli ottavi, senza dubbio abbordabile per uno che l’anno scorso per poco non sorprendeva Rafael Nadal…

Dolgopolov (16) – Murray (4)

Slot a dir poco affascinante: un primo turno tra Dolgopolov e Stakhovsky da solo vale il prezzo del biglietto, e il vincente avrà in premio uno tra il nostro Filippo Volandri e Tommy Haas. Scorrendo il tabellone troviamo Young-Dimitrov, scontro tra enfant prodige in cerca d’autore che potrebbero trovare al secondo turno il principe di quella categoria, ovvero Richard Gasquet (impegnato all’esordio contro l’ascendente Zopp). Curioso l’abbinamento tra Alejandro Falla e Santiago Giraldo, che daranno vita ad un derby colombiano inedito a livello di Slam. Andy Murray, dopo un esordio morbido contro Ito, avrà di fronte il vincitore di Andreev-Nieminen per un test leggermente più probante. Dal terzo turno, però, con Tomic lo scozzese comincerà a doversi guadagnare la pagnotta, sebbene l’australiano non sia proprio un terraiolo doc. Insomma, un po’ di elementi di incertezza ci sono, l’unica certezza è che qui e lì si vedranno parecchie belle giocate.

Tipsarevic (8) – Almagro (12)

Niente contro Janko, favorito teorico di questa zona e fin qui eccellente nel 2012, ma se Almagro sarà lo stesso che si è visto in campo a Nizza, allora lo spagnolo diventa favorito nella corsa per i quarti di finale. Inutile dire che un’urna non proprio benevola lo ha abbinato all’esordio con Paolo Lorenzi, che dopo Djokovic agli Australian Open casca un’altra volta male. Mine vaganti sembrano essercene poche, sempre che Baghdatis non si svegli dal lato giusto, anche se pure in questo caso la superficie sembra ostica (già l’esordio con Chela sarà problematico). Le altre teste di serie nei paraggi sono Kohlschreiber, che esordirà contro Ebden, e Benneteau che potrebbe avere più di un problema contro uno Zverev molto brillante nelle qualificazioni e in grado di far male sulla terra battuta. Dicevamo di Tipsarevic: Sam Querrey è un altro che non sembra nato per giocare sul rosso, ma non dubitiamo che se avesse potuto scegliersi l’avversario il serbo non avrebbe preso lui.

Monaco (13) – Nadal (2)

Anche Nadal non ha di che lamentarsi. Parliamoci chiaro: con tutta la stima che possiamo avere per lui, Bolelli è entrato come alternates e non sembra avere chance di impensierire il maiorchino. Aggiungiamo un secondo turno con uno tra Istomin e Kunitsyn, un potenziale terzo contro Florian Mayer (da lui battuto recentemente senza troppi patemi d’anima) o Karlovic e un ottavo teorico contro Monaco, uno che l’ultima volta che ha beccato Nadal sulla terra ha fatto 4 games in tre set: non male per il favorito del torneo, decisamente. E’ stato sorteggiato da queste parti anche Milos Raonic, che sul rosso ha fatto finalmente vedere buone cose a Barcellona ma in seguito è calato. Attenzione, per gli ottavi di finale, a Carlos Berlocq: l’argentino in questo 2012 va come un treno e sembra potersela giocare sia col canadese che con Monaco. A Dusseldorf, tanto per dirne una, Berlocq ha demolito Roddick e portato al terzo Tomas Berdych.

Leggi anche:

    None Found