Da Grosseto a Roma, da Bologna a Ostuni, visitata nello scorso fine settimana. Sono alcune delle mete toccate di recente dagli stage che il Piatti Tennis Center porta da sempre in giro per l’Italia, rispondendo alle esigenze di tanti club con l’obiettivo di formare giocatori e insegnanti, proprio come avviene quotidianamente nel centro di Bordighera. Capita che siano gli stessi circoli a recarsi nella casa di Riccardo Piatti, per vivere un’esperienza a 360 gradi, oppure avviene il contrario col tecnico comasco e il suo staff che si spostano in gruppo, per divulgare il metodo. “Generalmente – dice Andrea Volpini, direttore sportivo del Piatti Tennis Center – lo staff che si occupa degli stage è composto oltre che da Riccardo, anche da quattro maestri, un video analista e un preparatore atletico. Lo stage è un primo modo per conoscere nuove strutture e chi ci lavora, e iniziare a introdurle al nostro mondo. Da qui, poi, possono nascere varie forme di collaborazione”. Generalmente, gli stage – della durata di tre giorni – sono aperti a un numero di atleti che va dai 16 ai 24, spalmati su quattro campi, così da garantire la giusta qualità nel rapporto fra insegnante e giocatore. E c’è spazio per tutto: lavoro in campo, preparazione fisica, video analisi e correzioni degli aspetti tecnici, lezioni in aula sulla progressione del metodo e tanto altro. “In più – precisa Volpini – chiediamo sempre la presenza di un maestro del club in ciascun campo, così da passare delle informazioni anche a lui, che poi possa continuare a utilizzare successivamente”.
Gli stage sono parte integrante del progetto che punta a divulgare il metodo Piatti e a formare gli allenatori prima ancora che i giocatori, così da allargare la diffusione di certi concetti. In questo contesto si inseriscono i raduni tecnici nazionali della FIT, che raccolgono i migliori under del paese e oltre che nei due centri federali di Tirrenia e Formia si svolgono anche a Bordighera, grazie a una collaborazione instaurata nel 2021. Se ne sono svolti due a inizio ottobre, della durata di quattro giorni ciascuno, con i tecnici FIT e i principali talenti delle classi 2009 e 2010, accompagnati dai rispettivi maestri ma anche da preparatori fisici e mentali. “Per otto giorni il centro è stato affollatissimo di ragazzi e insegnanti – dice ancora Volpini –, e questo ha rappresentato un’occasione di confronto di primissimo piano, anche per i nostri stessi insegnanti, la cui formazione interna prosegue senza sosta. Come sempre, al lavoro in campo sono state alternate delle attività in aula. In tanti ragazzi abbiamo visto i frutti del lavoro svolto dal raduno precedente, e sapere di avere sui nostri campi tutti i potenziali protagonisti del futuro azzurro non può che farci piacere. Ma ciò che più mi è piaciuto è vedere tanti dei nostri insegnanti che si sono fermati al centro oltre l’orario di lavoro, per non perdersi un’importantissima opportunità di confronto, quindi di crescita professionale”. Hanno capito che certe occasioni non capitano a tutti, dunque è meglio non lasciarsele sfuggire.