Alberta Brianti sfiora l’impresa

di Alessandro Nizegorodcew (inviato a Parigi)

E’ mancato davvero poco, ad Alberta Brianti, per conquistate il match della vita, quello che vale un’intera carriera. Tutti, addetti ai lavori e appassionati, nella sfida tra Viktoria Azarenka e la tennista italiana scommettevano su quanti giochi avrebbe portato a casa “Tina” sul Philippe Chatrier, nel match di apertura del programma odierno. Che alzi la mano chi minimamente avrebbe sospettato in una vittoria dell’azzurra. Il punteggio finale, in favore della russa, è stato di 67 64 62.

E invece Alberta ha iniziato alla grande, complice anche una Azarenka poco lucida e parecchio fallosa. La Brianti ha giocato puntato da subito sulle variazioni, arma fondamentali del suo gioco. “Sapevo che la Azarenka avrebbe sofferto il back, le smorzate e, i generale, le variazioni.” – ha raccontato Alberta in conferenza stampa. “Sul 4-0 in vantaggio nel secondo cosa ho pensato? Che non era assolutamente finita e che lei, essendo numero 1 del mondo, avrebbe potuto alzare il livello.” Alberta ha avuto due palle break per il 5-0, che la Azarenka ha però annullato. Sulla seconda, in particolare, la russa ha servito una seconda all’incrocio delle righe mettendo a segno l’ace. Un punto che, molto probabilmente, ha fatto girare la partita. “Si, sicuramente” – ha proseguito la Brianti – “quel servizio vincente ha pesato abbastanza sull’andamento del secondo set. Diciamo che quelle due palle break le ricorderò a lungo… Sul 4-2 poi ho sbagliato anche io, perché ho smesso di essere aggressiva come avevo fatto fino a quel momento. Ci ho comunque provato sino alla fine e sono contenta del tennis che ho espresso. Mi sentivo bene in questi giorni e sapevo di poter fare un bel match.”

Una partita emozionante, un match che Alberta sicuramente ricorderà a lungo. Questi sono i match che possono anche incidere, in maniera negativa, su una intera stagione. Speriamo non sia così, perché dopo questo incontro Alberta Brianti meriterebbe importanti soddisfazioni. Quel “le ricorderò a lungo” non sembra però bene augurante… Complimenti però Tina, perché hai illuminato il Philippe Chatrier con il tuo tennis all’antica, dimostrando che queste “spara-palle” sono battibili…

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