La m…AGA di Montreal

Aga Montreal

di Giovanni Cola

Astuta tatticamente lo è sempre stata fin dall’inizio della carriera, quella arrivata nella finale dell’Open del Canada a Montreal è stata dunque solamente una piacevole conferma da parte di Agnieszka Radwanska che ha dominato (6-4 6-2) una Venus Williams svuotata fisicamente dopo una settimana da sogno, culminata con la magistrale vittoria sulla sorella Serena in semifinale.

L’analisi del match ruota tutta intorno alla statistica dei 41 errori gratuiti commessi dall’americana contro i soli 8 segnati sul tabellino dalla polacca. Aga infatti è stata estremamente paziente da fondo campo, ha costretto in più occasioni ad essere imprecisa la sua avversaria nella finalizzazione a rete o con le accelerazioni di dritto. A parte il primissimo game della partita, Venus è sempre stata obbligata ad inseguire, dando tuttavia l’impressione di essere mentalmente poco lucida e in significativo debito di ossigeno dopo un autentico tour de force per arrivare fino all’atto conclusivo. Non vogliamo comunque sminuire il suo lusinghiero risultato in questo torneo. Una performance di tutto rispetto che le permette nuovamente, a 34 anni suonati, di inserirsi tra le giocatrici più temibili del circuito sul cemento.

Per la Radwanska invece è stata la prima gioia del 2014, un’annata ben lontana dalle luci della ribalta, soprattutto negli Slam. Per lei si tratta del 14esimo titolo da quando è professionista. Consolida in questo modo la quinta posizione mondiale nel ranking e balza al terzo posto nella Wta Race per il Master di Singapore. Un segnale di risveglio molto atteso quello giunto dalla tennista di Cracovia che vuole finalmente liberarsi dell’etichetta di “perdente di successo” o di “gregaria di lusso”, che le viene spesso affibbiata quando il gioco si fa davvero duro.

“Un trionfo che mi dà molta fiducia in vista degli Us Open – ha ammesso Aga dopo la premiazione – ho innalzato il livello del mio tennis giorno dopo giorno e sono riuscita a mettere in pratica il piano che avevo prestabilito con il mio coach. Anche psicologicamente era fondamentale sbloccarsi in questo 2014, adesso affronterò le prossime sfide con meno condizionamenti. Venus può sicuramente tornare quella di un tempo, averla battuta in Canada ha un sapore del tutto particolare”.

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