Baez, Comesaña e Gutierrez. A Bucarest in scena un ‘quarto’ fratricida

Giornata di quarti di finale nell’Atp 250 di Bucarest. Troviamo una presenza italiana, quella di Flavio Cobolli, che dopo essere tornato alla vittoria affronterà il qualificato austriaco Filip Misolic per un posto in semifinale. La nostra attenzione oggi va però sul derby argentino tra la testa di serie numero uno Sebastian Baez e Francisco Comesaña. Non sarà un match come gli altri visto che i due sono accomunati oltre che da una grande amicizia, dallo stesso coach: Sebastian Gutierrez.

Sebastian non ha avuto una carriera da professionista, ma ha infranto le barriere e si è perfezionato come uno dei migliori allenatori in Argentina. Non aver mai superato la Top 900 del ranking mondiale è costato molto a Sebastian Gutierrez che si è formato in Architettura nel barrio di Agronomia, club nel quale ha giocato per qualche anno gli incontri di serie A argentina. Da sconosciuto o quasi, nel 2015 è arrivato nello staff tecnico della squadra di Davis Cup su suggerimento di Daniel Orsanic. Uno dei suoi fratelli, Diego Gutierrez, è stato uno dei tre leader più influenti della Federazione tennistica argentina nel 2016, quando la squadra ha vinto la Coppa Davis per l’unica volta.

Sebastian Gutierrez - Profilo Instagram
Sebastian Gutierrez – Profilo Instagram

In un’intervista a “La Nacion” Sebastian è tornato sull’importanza avuta da Branko Orsanic: “era il mio idolo da bambino e suo figlio (Daniel) era come mio fratello. Siamo cresciuti insieme”. La sfumatura strategica e la lettura del gioco hanno sempre appassionato Gutiérrez. Il suo primo approccio a quello che sarebbe poi diventato il suo ruolo da allenatore è stato con Andrés Dellatorre, attuale allenatore di Mariano Navone. “Eravamo già amici con Andy, avevamo condiviso alcuni tornei ed era andata bene. Volevo avere un’opportunità e lui mi ha semplicemente proposto: ‘Viaggia con me, allenami e giochiamo in doppio’.

Arrivato in federazione grazie ad “Orsa”, ragazzo con cui aveva giocato gli Interclub, il primo viaggio ufficiale è per un evento giovanile; dove arrivano ben 4 titoli: Baez, Tirante, Sierra e Gomez. Poi il campionato sudamericano con la vittoria dell’Argentina ai danni del Brasile.

Ho iniziato a specializzarmi e mi è piaciuto molto, perché negli Slam si vedono allenatori professionisti e, visto che sono iper-attento, ho guardato tutto, tutto, tutto quello che facevano, quello che mangiavano, come si allenavano. Ed è così che sono cresciuto”. Con Baez il rapporto non fu subito facile, erano tempi di cattive abitudini alimentari, tattico e di comportamenti ben diversi da quelli di oggi. Sebbene sia stato numero 1 al mondo a livello junior nel 2018, la sua grande esplosione è arrivata nel 2021 con sei Challenger vinti e una semi alle Next Gen. “Per me è tutto – ha dichiarato più volte Baez – senza di lui niente di tutto questo sarebbe stato possibile”.

Oltre a Sebastian Baez e Francisco Comesana, in questa squadra ci sono anche altri ottimi giocatori come Seyboth Wild, Torres, Solana Sierra. Non solo tennis, in grosse accademie così è fondamentale formare un rapporto che vada oltre al campo e in questo Gutierrez è stato impeccabile. “Giochiamo alla Play, ascoltiamo musica e ora possiamo avere stanze separate per avere i nostri momenti”.

Se Sebastian Baez è ormai un top del nostro sport con 7 titoli Atp, vittorie in Davis e terzi turni a livello slam, il nome nuovo del circuito argentino degli ultimi mesi è Francisco Comesaña. “El Tiburon” ha effettuato il suo ingresso in Top 100 un anno fa e qualche settimana fa si è tolto la soddisfazione più grande della sua carriera battendo a Rio il numero 2 del mondo Alexander Zverev. Ragazzo dal sorriso contagioso, struttura il suo gioco in modo ben diverso rispetto a Baez: ottimo servizio, variazioni e discese a rete sono la ricetta che porterà Fran a breve in top 50 e, perché no, all’esordio in Davis.

Quella di oggi non potrà essere una partita come le altre, il legame tra i due tennisti va oltre una semplice partita; l’esempio di un mese fa è sotto gli occhi di tutti. A Santiago il loro abbraccio a rete dopo un tiebreak da brividi aveva raccontato più di mille parole. Báez e Comesaña sono più che due connazionali, più che due amici: sono il simbolo di una nuova generazione di tennisti argentini, cresciuti fianco a fianco sotto la guida di Sebastián Gutiérrez.

Ora tutto questo verrà messo da parte. Sul campo di Bucarest ci sarà solo un vincitore, e nessuno dei due regalerà nulla all’altro. Sarà una partita di cuore e sacrificio, dove l’unico linguaggio sarà quello del tennis. Ma qualunque sia il verdetto, alla fine del match torneranno a essere ciò che sono sempre stati: due ragazzi con la stessa passione e lo stesso sogno.

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